Galleria Nicola Ricci (vecchia sede)
Pietrasanta (LU)
via del Marzocco 38
0584 283197 FAX 0584 283197
WEB
Michelangelo Consani
dal 11/4/2008 al 8/5/2008
martedi' - domenica 16-20

Segnalato da

Silvia Pichini



approfondimenti

Michelangelo Consani



 
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11/4/2008

Michelangelo Consani

Galleria Nicola Ricci (vecchia sede), Pietrasanta (LU)

Quanto puo' durare un secondo? L'artista presenta un nuovo ciclo di opere che nascono da una duplice riflessione: la prima, sul concetto di 'progresso' portato avanti negli ultimi decenni dalle grandi multinazionali, la seconda sulle drammatiche conseguenze che questa politica ha prodotto a livello economico-ambientale.


comunicato stampa

Testi critici di Katia Anguelova e Alessandra Poggianti

Quanto può durare un secondo? è il titolo della mostra personale che Michelangelo Consani inaugura sabato 12 aprile nello spazio della Galleria Nicola Ricci di Pietrasanta.

Dopo la presentazione del progetto Barter all’interno di unDEAF: Dutch Electronic Art Festival di Rotterdam –progetto col quale l’artista ha sottolineato l’urgenza della costruzione di una piattaforma culturale internazionale mirata a raccogliere esperienze, informazioni e documenti sulle nuove forme locali di economia alternativa- Consani si presenta a Pietrasanta con un nuovo ciclo di opere che nascono da una duplice riflessione: la prima, sul concetto di ‘progresso’ portato avanti negli ultimi decenni dalle grandi multinazionali, la seconda sulle drammatiche conseguenze che questa politica ha prodotto a livello economico-ambientale.

“Il progresso non coincide in nessun modo con lo sviluppo”, scriveva più di trenta anni fa Pier Paolo Pasolini. Oggi il rapporto Living Planet del WWF afferma che nel 2050 ci occorreranno due pianeti per procurare le risorse rinnovabili [cibo, legna e acqua]. Il rapporto Stern dice che nel 2050 i cambiamenti climatici avranno effetti catastrofici dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Il rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia ci ricorda che tra cinque anni entreranno in crisi i giacimenti petroliferi di Russia, Usa e Messico.

Michelangelo Consani apre una riflessione critica su possibili alternative al modello di sviluppo economico attuale, indirizzandoci verso una società che potremmo chiamare “della decrescita”.
“Tutta l'umanità è minacciata da uno sviluppo e da una crescita senza limiti quindi, potenzialmente, tutti possono essere i fautori della decrescita”. (Serge Latouche, ‘Autodistruzione?’, Carta, Cantieri Sociali, del 23/07). Per far questo non bisogna “attendere”, sostiene Consani, ma “agire” andando subito ad individuare a livello locale i problemi urgenti che minacciano la vita del nostro pianeta.
E’ proprio questo senso di pericolosa “attesa” che contraddistingue la nostra era e che l’artista sottolinea con questo inedito corpus di opere.

Elemento centrale del progetto di Consani è una scultura: uno scarpone da sci sostenuto da un tacco alto e finissimo, realizzato con polvere di marmo ottenuta dallo scarto della produzione industriale locale. L’instabile staticità dell’opera-oggetto crea nel fruitore un senso di straniamento accompagnato dal presagio di una possibile veloce mutazione della durata di “un secondo”.

Tensione e senso di vuoto sono di fatto gli elementi che caratterizzano questo percorso espositivo creando un’atmosfera di sospensione che prelude a un imminente ed improvviso accadimento: un cambio di stato, o forse, semplicemente di atteggiamento o di sguardo.

Michelangelo Consani, Livorno 1971, attualmente vive tra Livorno e Den Haag (Olanda) per un programma studio. L’opera di Consani si basa sull’idea di un lavoro sempre in sviluppo, aperto e imprevedibile, alla costante ricerca di un rapporto con lo spettatore. Per far questo utilizza forme espressive diverse (principalmente video e installazioni ma anche fotografia e scultura) che danno vita a una poetica unitaria che rifugge ogni effetto di spettacolarizzazione e che si afferma, piuttosto, attraverso una forte componente di fragilità e di volontà destabilizzante nei confronti di schematismi e certezze acquisite.

L’artista ha preso parte a numerosi eventi espostivi sia in Italia che all’estero, tra questi ricordiamo: 2008 Italiani in Vacanza, a cura di P.L.Tazzi, Casa Masaccio, San Giovanni Val D’Arno; 2007 Suitcase Illuminated #5 on Informal Economy, a cura di K.Anguelova e A.Poggianti, P74 Center and Gallery, Ljubljana, Mac/Val Musee d'Art Contemporain du Val de Marne, Parigi; unDEAF, Dutch Eletronic Art Festival, The Hangar space, Rotterdam; 2006 Belef, Belgrad Summer Festival, a cura di A.Bruciati e A.Crippa, Palazzo Kapetan Misino Zdanje, Belgrado; La necessità di un isola, a cura di A.Poggianti e B.Theis, Isola Art Center, Milano; 2005 Anarchica morte di un occidentale, a cura di P.E.Antognoli e A.Poggianti, White Project, Pescara; Fear, a cura di M.Gandini, Artandgallery, Milano; ARCO 05, New Territories a cura di A.Vettese, Associazione Prometeo, Madrid; 2004 Crash Landing, a cura di M.Schwander, 2WK2, Berlino; Progetto Dinamo: per una visione in contatto, a cura del Museo Ken Damy, nell’ambito della Biennale Internazionale di Fotografia, Brescia; Spread in Prato 2004, a cura di P.L.Tazzi, Dryphoto Arte Contemporanea, Prato; Macrovideoteca, a cura di V.Valentini, MACRO, Roma; On Air Short Version, a cura di A.Mi, Museo Pecci, Prato; On Air Video in onda dall’Italia, a cura di A.Bruciati e A.Crippa, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone; 2003 Io non sono cattivo, in collaborazione con Emilio Prini, Hou Hanru e Elio Grazioli, Associazione Arte Continua, San Gimignano (azione autorizzata durante 8° edizione di Arte all’Arte); Artkliazma, Festival of Contemporary Art at the Klazminskoye Reservoir, a cura di J.Deitch, P.Ellis, L.Martin, Mosca.

Ufficio Stampa Silvia Pichini: silviapichini@ngi.it mob. 347 45 36 136

Inaugurazione sabato 12 aprile 2008 alle 18.30

Galleria Nicola Ricci
via Marzocco 43, Pietrasanta
da martedì a domenica, 16-20
ingresso libero

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