Archivio di Stato
Torino
piazza Castello, 209
011 540382, 011 5624431 FAX 011 546176
WEB
Nobuyoshi Araki
dal 3/4/2008 al 26/4/2008
011 5624431 FAX 011 546176

Segnalato da

Rita Parma




 
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3/4/2008

Nobuyoshi Araki

Archivio di Stato, Torino

Mostra organizzata dall'Istituto Nazionale per la Grafica nell'ambito del programma pluriennale Vetrine alla Calcografia. Nell'arco della sua lunga e poliedrica attivita', l'artista ha utilizzato la fotografia nei suoi diversi generi e nelle sue varie possibilita' iconiche, spingendosi spesso fino ai limiti di visioni parossistiche e iperreali. Esposta una scelta di opere uniche, significative la storia di questo maestro dell'obiettivo.


comunicato stampa

A cura di Filippo Maggia

La mostra dedicata all'artista-fotografo giapponese Nobuyoshi Araki, è presentata al pubblico a Roma, nella sede espositiva di Palazzo Fontana di Trevi, e poi in aprile a Torino, presso l'Archivio di Stato, è organizzata dall'Istituto Nazionale per la Grafica nell'ambito del programma pluriennale Vetrine alla Calcografia, ciclo di mostre dedicate dall'Istituto all'arte contemporanea, promosso dalla Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee e sostenuto dalla Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo.

Nobuyoshi Araki, uno dei più controversi e più rappresentativi artisti della contemporaneità - che da un breve esordio nella pittura è poi passato alla fotografia prediligendola quale forma quasi esclusiva della propria espressività - è l'autore scelto quest'anno dall'Istituto quale testimone ed esempio particolarmente emblematico e fecondo del linguaggio fotografico contemporaneo. Nell'arco di tutta la sua lunga e poliedrica attività creativa, l'artista ha utilizzato infatti la fotografia nei suoi diversi generi e nelle sue varie accezioni e possibilità iconiche, spingendole spesso fino ai limiti estremi di visioni parossistiche e iperreali, esteticamente sofisticate e sublimi.

In mostra una scelta di opere uniche, seminali, capaci di tracciare per episodi fondamentali la storia ormai quarantennale di questo grande maestro dell'obiettivo, celebre e celebrato in tutto il mondo, che si è reso disponibile a collaborare al progetto, oltre che con il prestito di una serie di fotografie scelte nell'ambito di tutta la sua produzione e la presentazione di alcuni lavori inediti, specificamente dedicati alla mostra romana, anche con un soggiorno a Roma e la presenza all'evento inaugurale.

Fra i lavori esposti: l’album Tokyo Diary 2003-2007, racconto quotidiano degli ultimi cinque anni del maestro giapponese attraverso singole e selezionate immagini scelte fra le centinaia ogni giorno da lui eseguite; le cinque serie, composte da 20/25 fotografie ognuna e realizzate negli anni Ottanta e Novanta, appartenenti al gruppo Some Stories, che narrano di vicende amorose nei villaggi del Giappone tradizionale, fra templi e foreste di bambù come fondali dipinti, e quelle altrettanto intense che invece si perdono fra le strade e le piccole abitazioni di Tokyo. Una selezione di circa 300 fotografie prodotte da Araki a Ginza negli anni Sessanta e Settanta, sino ad oggi mai presentate: vere e proprie Street Photographs realizzate in quello che è oggi il centro della moda e finanziario di Tokyo, che lucidamente esplorano e registrano i cambiamenti in atto nella società giapponese di quegli anni, in pieno boom economico.

A questo già cospicuo e unico corpo di opere si affiancano ricche selezioni di famose e in molti casi inedite fotografie scelte nella vastissima produzione di Araki, tra le quali i nudi “bondage”, che di lui hanno fatto sovente parlare come di un fotografo scandaloso al limite del pornografico, ma soprattutto i delicatissimi ritratti della ricca e nobile borghesia giapponese, quelli di personaggi celebri del mondo dell’arte e dello spettacolo e quelli di famiglie comuni. Completano infine l'esposizione 50 fotografie a colori dalla serie Color Rays, gli immancabili Flowers e ben 5000 Polaroid.

La mostra e l'esaustivo volume che l'accompagna, edito da Skira, sono a cura di Filippo Maggia.

Ufficio stampa: Rita Parma tel. 06 69980248 fax 06 69921454 rparma@beniculturali.it

Inaugurazione 4 aprile ore 18

Archivio di Stato
Piazza Castello 209 Torino
Ingresso gratuito

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