Claudio Poleschi Arte Contemporanea
Lucca
via Santa Giustina, 21
0583 469490 FAX 0583 471464
WEB
Vittorio Corsini
dal 20/4/2007 al 30/7/2007
dal lunedi al sabato, ore 10-13 e 16-20

Segnalato da

Silvia Pichini




 
calendario eventi  :: 




20/4/2007

Vittorio Corsini

Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca

God save the people. Con la mostra attuale si cala nello spazio espositivo della ex chiesa di San Matteo - sede della Galleria - per un lavoro sugli spazi di culto che hanno caratterizzato varie culture e professioni religiose in aperto conflitto tra di loro. A cura di Marco Scotini.


comunicato stampa

God save the people

A cura di Marco Scotini

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Tutto il lavoro di Vittorio Corsini si concentra, fin dai suoi esordi e attraverso varie declinazioni, sul tema dell’abitare e sulla crisi della rappresentazione dell’interno come mondo domestico e come spazio a portata di mano. Sia nella versione di oggetto che in versione ambientale o a scala urbana, l’immagine della casa è un’icona costante lungo tutta la sua attività. Più però come archetipo mentale, più come schema astratto elementare che come luogo realmente praticato. Come è noto, le opere di Corsini mettono sempre in scena una condizione sospesa tra memoria dell’abitare e sua attuale possibilità.

Con “GOD Save THE PEOPLE”, la sua ampia personale che si aprirà a Lucca in aprile, la pratica artistica di Corsini affonda la propria ricerca su un modello di abitazione privilegiato e fortemente gerarchizzato, su una tipologia storica per eccellenza, sull’edificio di culto e comunitario. Se con la mostra “Corpo Fragile” del 1998 si era confrontato con gli spazi di cura e la clinica intervenendo in un ospedale psichiatrico dismesso, con la mostra attuale si cala nello spazio espositivo della ex chiesa di San Matteo - sede della Galleria Poleschi - per un lavoro sugli spazi di culto che hanno caratterizzato varie culture e professioni religiose in aperto conflitto tra di loro.

Negli ultimi anni una serie di interventi di arte pubblica nello spazio urbano ha visto Corsini al lavoro in centri abitati con la realizzazione e la progettazione di cortili, fontane, giardini pensati come generatori di incontri e sorti come effetto di pratiche ordinarie o abitudini consumate dagli abitanti locali. In rapporto a questa esperienza “GOD Save THE PEOPLE” intende sviluppare ulteriormente lo spirito e la forma sociale di una ritualità collettiva e della dimensione associativa nella definizione dello spazio. Niente di più contraddittorio dello spazio che la storia dei luoghi di culto ha conservato: un luogo celeste contrapposto ad uno terrestre, un luogo sacro e di associazione comunitaria ma allo stesso tempo un luogo dell’interdizione e dell’esclusione, etc.

Come in altre opere precedenti, anche in questo caso Corsini mette in scena delle piante, pensa gli edifici al loro nascere, riduce lo spazio interno al solo perimetro, a dei margini astratti, a contorni tangibili e fragili allo stesso tempo. In “meno270” del 2002 aveva fatto corrispondere il perimetro reale di una galleria con una proiezione assonometrica dal basso riportata a livello del pavimento e che gli spettatori avrebbero cancellato sotto i propri piedi entrando nella stanza. Ma molte altre sono le proiezioni che aprono spazi virtuali a partire da quelli reali come ne “La casa sopra” (2003) e che sono messi in rapporto attraverso lo schema delle fondamenta. In “GOD Save THE PEOPLE” una scultura posta nell’abside di San Matteo è fatta dalle piante tridimensionali di una chiesa cattolica, di una sinagoga ebraica, di un tempio indù, di una moschea musulmana e di uno stupa buddista stipate una sopra l’altra.

E’ difficile distinguere le basi tra di loro e assegnarle a opposte religioni. Sembra che solo ciò che è definito al di sopra possa generare diverse appartenenze. “Raso terra” le religioni si confondono. Ma questo schema mentale originario (che in altri casi Corsini ha presentato come corpo fragile attraverso il vetro o come segno labile attraverso la segatura) entra in relazione con un evento corale dal carattere intenso che avrà luogo la sera della vernice della mostra con un mantra recitato da oltre cento persone.
Come Corsini ha raccontato una volta e non senza ironia, è urtando in studio contro una sedia che ha capito la differenza tra concetto e fatto, “tra rappresentazione e evento”.

Immagine: Le parole scaldano, 2004, vetro inox, travertino bisazza, acqua 600x500x340, Comune di Quarrata

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Curator Marco Scotini

From the beginning, Vittorio Corsini´s work has been concentrated on the theme of living, and on the crisis of the representation of interiors as a domestic world and as an everyday space. The image of the house, conceived by Corsini either as an object, or an installation, as for site-specific work made for the urban scale, is a constant icon throughout his whole activity. It is more present though as a mental archetype and as a primary abstract pattern, than as an actual living space. As is well known, Corsini´s works always displays a condition, which is suspended between the memory of living and living as a possibility nowadays.

With ''GOD Save THE PEOPLE'', his personal exhibition that will open in Lucca next April, Corsini focuses his artistic research on the model of a privileged and strongly hierarchical living space, on the perfect historical archetype, on the places of worship and community. If, with the exhibition ''Corpo Fragile '' (Fragile Body) Corsini has worked on the concept of mental hospitals, showing various works in an abandoned psychiatric hospital, in this upcoming show he will work with the former San Matteo church, which is today one of the Claudio Poleschi gallery’s exhibition spaces, focusing on various places of worship that have distinguished a variety of cultures and religious professions that are still in conflict with each other.

In these last years, a series of installations for public institutions in urban spaces, has seen Corsini working in town centers, presenting projects for yards, fountains and gardens, conceived as ‘meeting points’ and the result of ordinary practices or the inhabitants’ old habits. In relationship to this experience, the project '' GOD Save THE PEOPLE '' intents to develop even more the spirit and the social dimension of collective rites and of the associative dimension in definition to the space. Nothing is more contradictory than the space preserved by religious sites throughout history: a heavenly place apposed to an earthly one, a sacred place and of community association, but at the same times a place of interdiction and exclusion, etc.

As in other previous works, again for this occasion Corsini will present some plans, reflecting on the origins of buildings, reducing the internal space to a perimeter, on abstract edges, on fragile but tangible borderlines.
In the work entitled ''Meno270'' (Minus270), 2002, he conceived a project in which the real perimeter of a gallery coincided with an axonometric projection from below brought to ground level, so that the visitors, by entering the room, would have cancelled it with their own feet.

But there are many other projections that open virtual spaces, beginning from real spaces as for example in “La casa sopra” (The house above), 2003 and that relate to each other through the plan. In '' GOD Save THE PEOPLE '' a sculpture, that will be installed in the San Matteo apse, is made out of three-dimensional plans, of a catholic church, a Jewish synagogue, a Hindu temple, a Muslim mosque and a Buddhist stupa, put one-over-the-other. It is difficult to distinguish the exact basis of each building and understand which one belongs to the above-mentioned religious belief. It appears as though only that which is defined from above is capable of creating memberships. On the contrary, from the ground floor point of view, religions get mixed up.

But this mental process (presented by the artist on other occasions as a fragile glass body or a weak sign, made out of sawdust) will relate to an intense choral event, and will be presented exclusively on the opening day: more then a hundred people will recite a mantra. As Corsini himself once told without being ironic, by bumping into a chair inside his studio, he has understood the difference between ‘concept’ and ‘fact’, between ‘representation’ and ‘event’.

Image: Le parole scaldano, 2004, vetro inox, travertino bisazza, acqua 600x500x340, Comune di Quarrata

Galleria Claudio Poleschi
Via Santa Giustina 21 - Lucca
Orario: dal lunedí al sabato, ore 10.00-13.00, 16.00-20.00
Ingresso libero

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