Hublab Gallery
Milano
via Vigevano, 43 (entrata via Sartirana 2)
02 36569695 FAX 02 36569598
WEB
Decantazione
dal 3/4/2007 al 3/4/2007
ore 18,30

Segnalato da

Barbara Fuso Nerini




 
calendario eventi  :: 




3/4/2007

Decantazione

Hublab Gallery, Milano

Un laboratorio per esplorare nuovi metodi di interazione tra chi produce suoni e chi li ascolta, a cura di Steve Piccolo e Nicola Zanardi, che sperimentano un approccio spontaneo al suono utilizzando le possibilita' democratiche offerte dalle tecnologie. Performance/concerto con tutti i musicisti coinvolti: Steve Piccolo, Gak Sato, Xabier Iriondo, Matteo Pennese, Walter Prati, Alterazioni video, Limiteazero, studenti della NABA di Milano e dell'Accademia Carrara di Bergamo.


comunicato stampa

Un progetto a cura di Steve Piccolo e Nicola Zanardi

con
steve piccolo, gak sato, xabier iriondo, matteo pennese, walter prati, alterazioni video, limiteazero, studenti del corso di progettazione sonora della NABA, studenti del corso di progettazione sonora dell’Accademia Carrara di Bergamo

Decantazione è un laboratorio per esplorare nuovi metodi di interazione tra chi produce suoni e chi li ascolta. Partendo dai molti significati del titolo del workshop (decantare, purificare, ma anche esaltare, elogiare) l’obiettivo è sperimentare un approccio “spontaneo” al suono in modo da utilizzare al meglio le possibilità democratiche offerte dalle tecnologie per registrare, costruire, generare e condividere suoni. Con l’ausilio di musicisti, designers e altri artisti i partecipanti potranno produrre strumenti essenziali per lavorare e giocare con i suoni.
L’idea è quella di riscoprire una nobile attività umana, che abbiamo perso quasi del tutto nell’epoca della comunicazione di massa: fare musica insieme.

Il fenomeno del musicista specialista che custodisce un sapere in gran parte precluso ai comuni mortali (ascoltatori-consumatori) è relativamente recente nella storia dell’umanità, e appartiene soprattutto al mondo occidentale. La musica contemporanea, ormai da un secolo, continua (timidamente, forse) a cercare modi per reintegrare l’ascoltatore-spettatore in un’esperienza collettiva. Nel frattempo, il mondo dell’arte ha fatto passi da gigante (meno timidamente) nella direzione di un intenso coinvolgimento del fruitore nel processo creativo.
Nel passato la diffusa capacità di attivamente condividere il pensiero musicale si basava su una diffusa familiarità con i mezzi di produzione musicali. Come dice Roland Barthes nel saggio Musica Practica, tante persone avevano avuto un’esperienza diretta della fisicità degli strumenti e dell’atto di produrre musica, dunque potevano partecipare a vari livelli nel fenomeno musicale.
Oggi le nuove tecnologie per la produzione musicale permettono a ogni persona creativa, a qualsiasi livello di dimestichezza con i canoni tradizionali della disciplina, di produrre musica.
L’ipotesi della rassegna de-cantare è che una nuova (ma anche antica) antropologia della musica può emergere da un uso diffuso dei nuovi mezzi di produzione musicali, soprattutto in una situazione di dialogo con il tradizionale sapere della musica.

Giochi dissonanti

- Un labirinto in cui soltanto l’udito può aiutarci a trovare la via d’uscita.
- Un sistema di pittura con precise regole per i suoni vocali emessi dall’artista per sottolineare il ‘tono’ del gesto pittorico.
- Procedimenti per reinventare e personalizzare i suoni che accompagnano i videogiochi esistenti.
- Sfide di indovinelli sonori.
- Interfacce tattili-sonori su supporto fisico per partite di domino al buio.
- Uso improprio di cellule fotovoltaiche che diventano microfoni di luce per sorprendenti effetti sonori, realizzando l’antico sogno di tradurre la luce in suono.
- Un sistema di carte e diapason per composizioni collettive basate su regole per trattative tra i giocatori.
- La ruota delle note, roulette da quiz televisivo ante litteram per generare melodie in tempo surreale.
- L’alfabeto simultaneo, gioco interattivo di costruzione di un ‘avatar’ sonoro personalizzato.
- Partitura verbale che mette in grado il visitatore di eseguire le mosse del gioco dei sassi di Malloy (di Samuel Beckett).
- Un ‘twister’ con segnali sonori.
- Un sistema di cavi scoperti. I giocatori, toccando i cavi e spostandosi nello spazio, creano collettivamente un timbro sonoro in movimento.
- Una tabella di geroglifici sonori basati sull’antica origine della forma delle lettere dell’alfabeto. Scrivendo una parola, si sente il suono che ha dato origine a ciascuna lettera.
- Un ‘pictionary’ sonoro in cui un giocatore sente i suoni in cuffia e deve mimarli per aiutare gli altri giocatori a indovinare.
- Un ambiente 3D in cui la vicinanza o la distanza tra le persone presenti simula lo svolgimento del ‘gioco della vita’ di Conway, il famoso automa cellulare che illustra la teoria della complessità e i principi dell’ecobiologia.

Inaugurazione: mercoledì 28 Marzo 2007 ore 18.00

4 Aprile 2007 ore 18,30 performance/concerto con tutti i musicisti coinvolti

Hublab Gallery - Via Vigevano 43, entrata Via Sartirana 2 (P.ta Genova) - Milano
Orari: dal lunedì al sabato ore 15.30 - 19.00

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