Bertozzi e Casoni. Introduzione a Le Bugie dell'Arte, le installazioni preparate per la Galleria Internazionale d'Arte Moderna, a Ca' Pesaro di Venezia. Nell'opera esposta un orso bianco vaga su un iceberg alla deriva, trascinando una rete da carico in cui sono accatastati oggetti dismessi e rifiuti.
Bertozzi e Casoni
Giovedì 15 Marzo 2007 alle 19.00 negli spazi della Galleria Cardi, a Milano in Corso
di Porta Nuova 38, i Musei Civici Veneziani con la collaborazione della Galleria
Cardi, presenteranno in anteprima Composizione in bianco, con la partecipazione
degli artisti Bertozzi e Casoni.
Quest'opera rappresenta una delle tre vanitas
monumentali che compongono Le Bugie dell'Arte, la mostra che nel mese di Giugno, in
concomitanza con la 52° Biennale delle Arti Visive a Venezia, occuperà le sale della
Galleria Internazionale di Arte Moderna, a Cà Pesaro.
L'opera presentata, Composizione in Bianco, si pone come vera e propria
introduzione a Le Bugie dell'Arte, che raggruppa tre grandi installazioni,
preparate appositamente per la mostra veneziana di Ca' Pesaro. Esse comporranno un
unicum che ruoterà intorno al tema della reiterazione di ricerche artistiche che si
pongono come necessità di un nuovo linguaggio per poi risolversi in una
monumentalità autoreferenziale, in cui si nasconde esclusivamente una violenta affermazione dell'ego dell'artista stesso.
In Composizione in Bianco un imponente orso bianco vaga su un pezzo di iceberg alla
deriva, trascinando dietro sé una rete da carico che blocca il suo cammino.
All'interno della rete si trovano accatastati oggetti dismessi e rifiuti di
manufatti umani dispersi nella natura polare; tra questi, incastrato nel ghiaccio,
un televisore, chiara allusione alla videoarte, a cui l'orso ruggisce.
Il lavoro di Bertozzi&Casoni consiste in opere in ceramica, realizzate a mano con
uno stile realistico e ricco di dettagli. Conosciutisi durante gli anni di formazione all'Istituto d'arte per la Ceramica di Faenza, Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e Stefano Dalmonte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961) decidono presto di lavorare insieme, e
danno alla loro collaborazione una forma oggettiva, nel 1980, con la nascita della società in nome collettivo "Bertozzi & Casoni s.n.c.", di cui il logo aziendale diviene simbolo di una scelta.
I due artisti nelle loro sculture, al tempo stesso ironiche e oscure, composte da
vassoi disordinati, uova rotte, tazze di caffè mezze piene o rovesciate, mozziconi
di sigarette e vecchi giornali imbrattati, danno vita ad immagini che provocano un
effetto spiazzante in cui oggetti, comuni e meno comuni, che poco hanno a che vedere
l'uno con l'altro, sembrano testimoniare l'inesorabile incontro dell'uomo moderno
con la consunzione.
Lavorano con i più svariati materiali ceramici riprendendo la metodologia
dell'industria dell'arte e coniugando tradizione e sperimentazione in un continuo e
"contraddittorio" tentativo di andare oltre, di liberarsi dai conformismi e dagli
stereotipi culturali legati alla ceramica e alle cosiddette arti applicate,
attraverso una sempre più sofisticata e approfondita conoscenza del linguaggio che
comprende anche tecniche e materiali.
Le opere sono modellate e dipinte in policromia attraverso processi tradizionali diffusi nel Rinascimento dai Della Robbia e successivamente recuperati nell' Arts & Crafts e nell'Art Nouveau, a cui si è unito l'utilizzo di altre tecniche ampiamente sviluppate dall'industria,
dalla grafica e dalla Pop Art, come decalcomania e fotoceramica, che vengono
introdotte nelle sculture ceramiche concorrendo a creare effetti iper-reali,
sottili citazioni ed inganni concettuali.
Tra tutte, l'indagine sui rifiuti, il loro maniacale e iper-realistico rifacimento
in ceramica, diventa percorso di traduzione estetica, così come l'analitico studio
riguardo ogni tipologia di scarto che li porta ad approdare al più sofisticato dei
rifiuti, quello culturale, vero e proprio prelievo da icone ormai assimilate e
"digerite", appartenenti alla storia dell'arte e del design, come la "Brillo box",
le lattine di "Merda d'artista" di Manzoni o il tavolino di Saarinen.
La ricerca artistica di Bertozzi&Casoni si traduce in prodotti che congiungono su un'asse sintagmatico, il tempo passato e quello presente, facendo coesistere sullo stesso piano e con la medesima attenzione formale, tecniche, oggetti, temi e cliché in un sincretismo di spiazzante ed in
ironica naturalezza, dove l'esuberanza decorativa e la solenne finzione che
contraddistinguono queste sculture fatte di resti umani, ossa, e rifiuti comuni, si
trasformano in dissacranti memento mori ed eclettiche vanitas postmoderne.
Inaugurazione: giovedì 15 marzo 2007 alle 19
Galleria Cardi & Co.
Corso di Porta Nuova 38 - Milano
Orari: da lunedi' a venerdì 9,30-12,30 15,30-19,30
Ingresso gratuito