sans titre. L'artista utilizza diverse tecniche: scultura, fotografia e disegno, per recuperare, attraverso un processo di indagine e di ricerca formale, il rapporto tra se stessa e il mondo esterno.
sans titre
Vitamin Arte Contemporanea e' lieta di presentare la mostra personale di Donatella Spaziani.
Donatella Spaziani, utilizzando diverse tecniche artistiche, scultura, fotografia e disegno, recupera, attraverso un
processo di indagine e di ricerca formale, il rapporto tra se stessa e il mondo esterno. Le diverse modalita' espressive
parlano lo stesso linguaggio, fatto di silenzi e di parole frammentate, in un continuo dialogo tra il proprio essere e gli
stimoli della realta' che la circonda.
Le sculture, in pelle e in legno pregiato, materiali naturali e ricercati, considerati dall’artista elementi preziosi, nascono
dal lavoro fotografico. Gli oggetti che la circondano perdono la loro funzione originaria, diventano strumenti sui quali
modulare ed adattare il proprio corpo. L’essenza intrinseca di ognuna corrisponde ad una forma, coincide con il
posizionamento, naturale o forzato, del suo corpo in uno spazio fisico.
Dal rapporto dell’artista con lo spazio nasce anche il lavoro fotografico, caratterizzato dalla presenza di luoghi chiusi,
intimi ed anonimi, una stanza d’albergo, un interno di camera grande quanto un foglio da disegno.
I limiti fisici a cui e' sottoposto lo spazio diventano catarsi per l’artista e motivo di sperimentazione delle forme che il
proprio corpo puo' assumere in determinate costrizioni. Partendo dal corpo, l’artista cerca di recuperare una dimensione
intima in uno spazio che non le appartiene; operando su piccole cose, quelle a lei piu' vicine, come la stanza che la
contiene, tenta di collocarsi in un ambiente concreto in cui ritrovare i propri equilibri.
Il mezzo fotografico dell’autoscatto e' funzionale ad immobilizzare un istante in un’immagine senza tempo, in cui la
ricerca cosi' meticolosa della forma e della relazione tra questa e il luogo, unita all’attenzione agli aspetti formali,
coincide paradossalmente con la velocita' dello scatto e con l’improvvisazione dell’artista.
La finestra, elemento ricorrente insieme al letto nelle fotografie della Spaziani, e' il legame tra il fuori e il dentro, tra il
mondo esterno e quello intimo e raccolto dell’artista. La finestra rappresenta la possibilita' di un’apertura e di una
comunicazione, simbolo di uno scambio ed un dialogo tra interno ed esterno.
La condizione esistenziale dell’artista, che nelle fotografie viene espressa attraverso la presenza del proprio corpo e la
concretezza dei gesti compiuti, e' la base anche per la serie di disegni. Nelle opere grafiche, articolate sulla sospensione
spaziale e temporale, si fa ancora piu' intenso il dialogo tra la figura umana e il resto del foglio.
I disegni sono dei momenti, delle pose di esseri senza forza che, con pochi elementi grafici, comunicano la loro
impossibilita' a dire ed a essere altro. L’anonimia dell’essere viene qui portata all’estremo, le figure, sospese o solo
abbozzate, irriconoscibili, prendono vita dal foglio come negativo, come segni neri rispetto al chiaro dello sfondo. Le
pose difficili ed innaturali fanno perdere la dimensione umana alle figure, che, leggerissime e senza peso, appaiono in
bilico tra un precario equilibrio e una dolorosa caduta, tra il bisogno di affetto e il desiderio di privarsene. Le figure
tentano di allontanarsi dall’immagine umana per riappropriarsene un attimo dopo in modo nuovo, sembrano sul punto
di cadere nel tentativo di aggrapparsi con ogni energia a loro stesse.
Esse sono la manifestazione grafica di quello che nelle foto viene solo alluso: l’assenza fisica dello spazio diventa
presenza inquietante di un luogo altro, ideale ed illimitato, dentro cui le figure, faticosamente ma con tenacia, cercano
di vivere.
La carta da parati su cui nascono i disegni, pensata come installazione, viene privata della sua funzionalita' e
decontestualizzata, resa “luogo d’accoglienza" per le forme grafiche, che, come nelle foto, si adattano a questa
nuova dimensione. L’artista ripensa lo spazio dato attraverso “pareti mobili", fatte di carta, che ricreano un ambiente
ideale.
Lo spazio non e' solo quello delimitato dai confini dell’immagine fotografica o del foglio, anche se grande come l’intera
parete, ma e' l’istante infinito ed illimitato tra l’artista e l’obiettivo fotografico, tra il disegno e gli stimoli esterni. Solo in
questo altrove -personalissimo - risiede la possibilita' per l’artista di interagire con il circostante, di creare un ponte verso
l’esterno e di comunicare con l’altro da Se'.
Ilaria Porotto
Donatella Spaziani e' nata nel 1970 a Ceprano (Frosinone); vive e lavora tra Parigi e Frosinone. Principali mostre personali
in spazi pubblici e museali: Galerie AP4, Gene've (2004); Artopia, Milano (2003); Galleria Umberto Di Marino, Napoli
(2002); Il Possibile dal Punto Zero, Fondazione Ambrosetti, Palazzo dell’Oglio, Brescia (2002); Le Folie de la Villa Medicis,
Accademia di Francia, Roma (2001); Dal 1o Settembre, Zerynthia, Roma (2001); Leggere Architetture, Sala della
Ragione, Anagni (1998); Ambiente Domestico, Galleria Arte e Design Giulia, Roma (1997). Ha partecipato anche a
mostre collettive tra cui: nel 2005 Au-dela' du Copan-supernatural Urbanism, Espace Paul Ricard, Paris; Flirt, Centre Cultural Francais, Milano; Honey Money, Masai Art Factory, Milano; Exposition des Re'sidents, Cite' Internazionale des Arts,
Paris e Inhabituel, Fabbrica del Vapore, Milano; nel 2004 Storytelling, Fuori uso, Pescara; Maison/Te'moins, The Store, Paris;
Specie di Spazi, Vitamin, Torino; Forse Italia, S.M.A.K. Museum Comtemporary Art, Gent; nel 2003 Nous Rendes Vous,
Galerie Michel Rein, Paris, Private Architecture, Galleria Continua, San Gimignano; Corporarte, Bari; nel 2002 Prototipi 01,
Fondazione Olivetti, Roma; Stati Mentali, ViaFarini, Milano; Assab One, ex GEA Factory, Milano. Special Projects:
Residency, Cite' Internazionale des Arts, Roma; Program “La Seine", Ecole Nazionale Superieure des Beaux Arts, Paris
(2004/2005); Colori del Mediterraneo, opera permanente, Ospedale Sant’Andrea, Roma (2002); Radioartemobile, sound
art project, Fargfabriken (Stoccolma)/ S.M .A.K. (Gent) (2002); Artomi, Dena Foundation, Omi, New York (2001).
Per ulteriori informazioni contattare Ilaria Porotto da martedi' a sabato dalle 16 alle 19.30
Prossima mostra:
Roberto Ago, a cura di Luigi Fassi Maggio - Giugno 2006
Vitamin Arte Contemporanea
Corso San Maurizio 73/B 10124 Torino