Sergio Lovati. Ogni volta mi sfugge (e mi porta lontano); in mostra una serie inedita di lavori fotografici che riflettono sul tema identita'/relazione. Il Mondo Attorno: Pierpaolo Curti presenta una serie di dipinti in cui riflette sul rapporto fra uomo tecnologico e pre-tecnologico, Devis Venturelli presenta la sua produzione video di matrice autobiografica.
Sergio Lovati
Ogni volta mi sfugge (e mi porta lontano)
A cura di Silvio Wolf
La mostra Ogni Volta mi sfugge (e mi porta lontano) di Sergio Lovati, chiude
il percorso, iniziato un anno fa, del Premioartistivisive San Fedele
2004-2005 dal tema: Il senso del corpo. Inizia ora la nuova edizione
2005-2006 che rifletterà su: Il viaggio.
Si tratta dunque del momento conclusivo di un'iniziativa in cui la Galleria
San Fedele ha voluto manifestare la sua attenzione al mondo artistico
giovanile e riflettere, insieme ai giovani, su alcune tematiche che possano
costituire momento di crescita umana e culturale.
Nel mese di maggio 2005, con la consegna della statua creata espressamente
da Lucio Fontana nel 1951 per il concorso, la giuria ha premiato Sergio
Lovati.
In mostra una serie inedita di lavori fotografici che riflette sul tema
identità /relazione. Lovati cattura per strada il volto di persone
inconsapevoli di essere ritratte nell'indifferenza del loro percorso
quotidiano. In seguito, il giovane artista pone in relazione questi sguardi
in una decina di dittici, accomunando storie di vita che fino ad allora non
si erano mai incontrate. Dal flusso caotico di una strada, dal procedere
inarrestabile del tempo, emergono in questo modo incontri, reti di
relazioni, spazi possibili di condivisione. La vita nasce in questi spazi
dove un dialogo è creato, in quei luoghi in cui, come il giovane Lovati,
riusciamo a fermarci, a sostare, nel desiderio di partecipare a
quell¹Incontro sui cui si fonda il mistero della vita.
Chiude il percorso espositivo l¹opera premiata, l¹installazione Ogni Volta
mi sfugge (e mi porta lontano) da cui prende il nome la mostra.
Entrando in
una stanza buia, lo spettatore si trovava di fronte a uno specchio.
L'immagine riflessa era trasmessa a distanza differita su di uno schermo per
cui, dopo alcuni secondi di attesa, lo spettatore poteva ri-vedere,
ri-trovare la propria immagine. Tuttavia, non in modo continuo, a causa
delle pause, delle riprese, delle soste prolungate... Se poi nella stanza
entrava un altro spettatore, l¹immagine del primo poteva sovrapporsi a
quella del secondo, creando una rete di relazioni, di incontri. Le persone
sembravano intrecciare le loro vite, sovrapporre le loro esperienze, creare
spazi di relazione.
Con il contributo di FONDAZIONE CARIPLO
Catalogo in galleria. Testi: Giuseppe Guzzetti, Andrea Dall'Asta S.I., Silvio Wolf
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Pierpaolo Curti e Devis Venturelli
Il Mondo Attorno
a cura di Angela Madesani
Il San Fedele ospita presso lo SPAZIOAPERTO Pierpaolo Curti e Devis
Venturelli, giovani artisti che si sono classificati al secondo posto ex
aequo del Premioartivisive San Fedele.
Se l'opera presentata in concorso da Curti era un'installazione, in mostra
presenta, invece, una serie di dipinti. Il suo cammino si dipana attorno
ad alcuni momenti portanti, dove la riflessione sul rapporto sociale e
culturale fra uomo tecnologico e pre-tecnologico è sicuramente centrale.
Rapporto che è precipuo nel nostro particolare momento storico. Le sue
opere, di notevole raffinatezza esecutiva, hanno per soggetto la terra, i
campi. Una realtà che Curti lodigiano conosce particolarmente bene e alla
quale è affezionato. Certo, mangiamo pomodori grandi come meloni, fragole
enormi, mele lucide e meravigliose, ma i nostri figli sono, nel migliore
dei casi, afflitti da allergie sin dalla nascita. La nostra terra è
inquinata e pericolosa. Il biologico diventa business. L'homo sapiens è
divenuto homo tecnologicus: la situazione ci sfugge di mano. Curti
registra questi dati, in attesa di capire dove andremo a finire. Nulla di
apocalittico, soltanto la partecipazione e lo sdegno dovuti. Pensiamo di
potere dominare tutto, di dettare le nostre leggi, forse occorrerebbe
fermarsi un istante a riflettere, se non altro per prendere coscienza.
Devis Venturelli presenta la sua nuova produzione video, dove la
riflessione è soprattutto di matrice autobiografica.
La sua è una ricerca volutamente povera, artigianale, dove tutto è tenuto
rigorosamente sotto controllo da Venturelli stesso, con una meticolosa
idea progettuale che gli viene dalla sua formazione di architetto. Il
rapporto è con il suo mondo circostante: con l'anima gemella, con il
cimitero della sua città , con la nonna sul letto di morte. Ma questi
rapporti, apparentemente solo intimi, si estendono al macrocosmo,
diventano esperienze universali, si fanno una sottile riflessione sui riti
della società in cui viviamo. L'impegno sociale non è urlato, gridato, ma
schivo, come la sua persona. Non alza la voce, piuttosto costruisce con
pazienza un discorso sul senso delle cose e degli eventi e sulla loro
relazione, il tutto ritmato dalla musica. Dove al centro è sempre l'uomo
con le sue verità spesso solo apparenti e le sue evidenti contraddizioni.
Si ringrazia FONDAZIONE CARIPLO
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Immagine Sergio Lovati
San Fedele Arte
Via Hoepli 3a-b Milano