Institut Mathildenhohe
Darmstadt
Olbrichweg 13
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Rodolfo Arico'
dal 14/5/2005 al 3/7/2005
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Rodolfo Arico'



 
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14/5/2005

Rodolfo Arico'

Institut Mathildenhohe, Darmstadt

Annahrungen an das Absolute. L'artista si dedica ai principi fondamentali della strutturazione dell'opera, alla sua trama, all'importanza del colore e delle superfici, alla materia della pittura. In mostra opere che ripercorrono il suo l'iter creativo a partire dalla fine degli anni '50 sino al 2002.


comunicato stampa

Annahrungen an das Absolute

L'Institut Mathildenhöhe di Darmstadt presenta la prima mostra antologica in Germania dell'artista italiano Rodolfo Aricò che è stato uno dei più significativi protagonisti dell'arte italiana della seconda metà del XX secolo.

Aricò, nato a Milano nel 1930 ed ivi scomparso nel 2002, nel corso della sua carriera artistica ultraquarantennale in continua evoluzione, ha compiuto un percorso creativo alla fine del quale ha raggiunto una qualità d'espressione in cui solo la suggestione della pittura pura risulta significativa.

Alla fine degli anni Cinquanta, stimolato soprattutto dall'arte informale ma riconoscendone presto i limiti, è pervenuto a forme più chiaramente definite. Questo l'ha condotto negli anni '60 alla creazione di opere costituite da più elementi, che presentava in installazioni ambientali, e a relazionarsi con forme architettoniche primarie.
A partire da quegli anni si è sempre più intensamente dedicato ai principi fondamentali della strutturazione dell'opera, alla sua trama, all'importanza del colore, alla materia della pittura, alla trama dell'opera, alla struttura e alla cura magistrale nella stratificazione del colore e delle superfici.

I suoi dipinti, che nella sua ultima fase creativa tendono alla monocromia, sono espressione della sua personale visione dell'Assoluto.

In mostra verranno presentate opere che ripercorrono l'iter creativo dell'artista a partire dalla fine degli anni '50 sino al 2002.

In occasione della mostra verrà pubblicata una monografia, a cura del Dr. Klaus Wolbert, che costituisce un'affascinante presentazione del ''fare'' creativo di Rodolfo Aricò, in tutti i suoi aspetti formali e temporali.

Il volume bilingue di 208 pagine, oltre allo studio del Dr. Klaus Wolbert, contiene saggi di Luca Massimo Barbero, Claudio Cerritelli, Massimo Donà, Carlo Invernizzi, Lorenzo Mango, Marco Meneguzzo, Francesca Pola, Concetto Pozzati, Antonella Soldaini, Elmar Zorn, 80 immagini a colori e 40 immagini bianco/nero a piena pagina e un apparato bio-bibliografico.

Rodolfo Aricò tiene la sua prima mostra personale nel 1957.
Viene poi invitato nel 1964 alla XXXII Biennale di Venezia e a partire dal 1966 avvia la sua riflessione sugli aspetti oggettuali del fare artistico.

Nel 1968 partecipa alla XXXIV Biennale di Venezia con una sala personale nella quale realizza attraverso le sue opere una vera e propria situazione ambientale.
Nel 1974 viene organizzata una sua mostra antologica a Palazzo Grassi, a Venezia.

Nel 1980 presenta alla Casa del Mantegna di Mantova una mostra personale focalizzata sull'indagine delle relazioni tra architettura, pittura e mito.

Nel 1984 espone al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano opere storiche insieme ad un nucleo di nuovi lavori.

Durante gli anni Novanta presenta una serie di mostre personali a Milano.

Institut Mathildenhohe Darmstadt
Olbrichweg 13 - Darmstadt

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