Mostra personale di Luca Padua. Forme di creta per una quindicina di opere rannicchiate, sfaldate e umili, in cui la protagonista costante e' la donna con la sua storia, la sua intimita', la sua sofferenza
Mostra personale di Luca Padua
Luca Padua, in questa personale, lascia che le sue forme di creta vengano, per la prima volta, scrutate e ammirate. Un debutto in società per una quindicina di opere rannicchiate, sfaldate e umili. Dal 1999 abbandona la pittura ed il disegno, a cui si era costantemente dedicato, per utilizzare esclusivamente la terracotta. Protagonista costante è la donna con la sua storia, la sua intimità , la sua sofferenza, non urlata, ma taciuta. La posizione del corpo è rivelatrice degli stati d’animo. La contrazione di un piede, l’atteggiamento di attesa, le schiene ingobbite e deluse, le braccia cadenti articolano le frasi di un discorso muto.
Spesso ci sono delle strutture architettoniche, degli oggetti di sostegno che impongono un equilibrio tra vita personale e vita esterna. E’ in queste opere che la pelle dei corpi diventa un tutt’uno con gli oggetti del mondo. Non vi è distinzione tra paesaggio esterno ed interno. L’uno sconfina nell’altro, mantenendo la propria dignità fenomenologica.
Costante per Luca Padua è la ricerca assillante di un sentire “fisico†che tira e scuote tutte le superfici. Come afferma Maurizio Marini in un testo pubblicato nel catalogo della mostra, “la sua duplice verità , in bilico tra intuito e scienza, è tutta qui, nella sintesi, tramite la quale esprime le vibrazioni delle ombre del vero che costituiscono i sogniâ€.
Catalogo con testi di Inge Manzù, Maurizio Marini, Gaia Cianfanelli, Silvia Litardi e Luisa Chiumenti
A cura: Silvia Litardi e Gaia Cianfanelli (Ass.START)
Inaugurazione: sabato 19 marzo 2005 – ore 18,30
Galleria Vittoria
Via Margutta, 103 - ROMA
Orario: 16.00 – 19.30