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11/12/2003

XXX

Galerie Davide Di Maggio, Berlin

XXX e' la famigerata sigla con cui vengono schedate le immagini ad alto contenuto erotico, vietate ai minori e inadatte a un pubblico particolarmente sensibile. Un mix di sesso, violenza, comportamenti estremi, culto del sotterraneo. XXX mostra, attraverso fotografie e film di quattordici artisti internazionali, altrettante ostentazioni esplicite del nudo e della sessualita'. In mostra foto di: N. Araki, A. Corbijn, D. Galliano, N. Goldin, L. Harding, R. Kern, R. Mapplethorpe, H. Newton, M. Ray, J. Saudek, A. Serrano, R. Stuart e F. Woodman. A cura di Luca Beatrice


comunicato stampa

In mostra foto di: N. Araki, A. Corbijn, D. Galliano, N. Goldin, L. Harding, R. Kern, R. Mapplethorpe, H. Newton, M. Ray, J. Saudek, A. Serrano, R. Stuart e F. Woodman.

A cura di Luca Beatrice

XXX è la famigerata sigla con cui vengono schedate le immagini ad alto contenuto erotico, vietate ai minori e inadatte a un pubblico particolarmente sensibile. Un mix di sesso, violenza, comportamenti estremi, culto del sotterraneo. Estetico ma anche etico, sollecita il voyeurismo e la sovversione sociale, appaga la curiosità feticista e utilizza il corpo come portatore di inquietudini esistenziali.

XXX mostra, attraverso fotografie e film di quattordici artisti internazionali, altrettante ostentazioni esplicite del nudo e della sessualità.

Si va dal dialogo in chiaroscuro tra ragione e sogno del corpo di Meret Oppenheim fotografato da Man Ray, dalla celeberrima eleganza delle modelle del jet set di Helmut Newton al grottesco ipertrofico dei corpi di Jan Saudek, quanto di più lontano dai canoni ordinari della bellezza. Dalla passione per le donne orientali di Nobuyoshi Araki, una sorta di diario intimo che si protrae nel tempo e nello spazio, alle ragazze della provincia americana trasformate da Richard Kern in star per una sola inquadratura. Diversi artisti utilizzano lo stile dello snapshot, una fotografia istantaneache si avvicina quanto più possibile alla realtà: è il caso delle immagini generazionali di Nan Goldin, degli scatti usati come supporto per la pittura da Daniele Galliano, del backstage segreto che costituisce l'altra faccia del lavoro intriso di glamour per Leeta Harding. Esiste poi un versante più costruito e scenografico dell'erotismo: la ricerca della stranezza in Andres Serrano, la cupa malinconia in Robert Mapplethorpe, il reportage che Anton Corbijn dedica alle danzatrici di Lap Dance nei locali di Amsterdam, la sessualità esplicita e dirompente dei film still di Roy Stuart. E infine c'è l'uso del corpo assolutamente drammatico in Francesca Woodman, dove la foto testimonia un avvenimento performantico giocato sulla propria pelle. Accanto alle foto sono proiettati alcuni lavori cinematografici di Richard Kern, realizzati nel periodo di militanza nel movimento del cinema della Trasgressione, e di Bruce Labruce, esponente di rilievo della punk gay culture americana.

Galerie Davide Di Maggio
Torstrasse, 138 D - 10119
Berlino

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dal 28/9/2007 al 9/11/2007

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