Agostino Arrivabene
Claudio Cargiolli
Luca Conca
Roberto Giavarini
Abel Herrero
Milan Kunc
Nicola Nannini
Valentino Parmiani
Saverio Polloni
Paolo Quaresima
Ferdinando Brachetti Peretti
Hiroyuki Masuyama
Stefano Olivieri
Gianluca Pollini
Hubert Kostner
Claudio Locatelli
Lorenzo Perrone
Beatrice Buscaroli
Pittura, scultura, fotografia. Tratto da un noto canto di montagna, il titolo della mostra vuole ironicamente evocare il tema della rassegna. Gli autori si sono espressi attraverso stili diversi sulla rappresentazione della montagna.
Tratto da un noto canto di montagna, il titolo della mostra vuole ironicamente evocare il tema
della rassegna. La curatrice, Beatrice Buscaroli, attingendo dal panorama artistico
contemporaneo, ha selezionato alcuni autori tra pittori, scultori e fotografi, chiamati ad
esprimersi, attraverso i generi e gli stili ad essi più congeniali, sulla rappresentazione della
montagna, dando vita ad un percorso espositivo vario e interessante.
Con queste parole Beatrice Buscaroli introduce la mostra “Parto titanico dei movimenti tellurici
di Pangea o dimora imperturbabile degli dei, la montagna da sempre ha esercitato un fascino
sottile nei confronti di quanti ad essa si avvicinano. Una seduzione che, da sempre, ha
coinvolto gli artisti, che, in età romantica, nella montagna scoprono la sublime capacità di
attrarre e di respingere, di esaltare e di incutere paura. (...)”
Visibile a Bologna fino al 14 gennaio 2014, la rassegna sarà poi allestita a Cortina d’Ampezzo
nelle sale della Libreria Sovilla (febbario 2014) e al Museo di Chiusa (Klausen) nel periodo estivo.
Testo integrale di Beatrice Buscaroli; “Le charme discret de la montagne”
Parto titanico dei movimenti tellurici di Pangea o dimora imperturbabile degli dei, la montagna
da sempre ha esercitato un fascino sottile nei confronti di quanti ad essa si avvicinano. Una
seduzione che, da sempre, ha coinvolto gli artisti, che, in età romantica, nella montagna
scoprono la sublime capacità di attrarre e di respingere, di esaltare e di incutere paura.
Stupore, incanto e meraviglia che si accompagnano ad un sentimento panico, come accade
in Turner, Fuessli, Friedrich, Cosenz.
Ruskin ne fa quasi un emblema della visionarietà artistica sulla quale convergono anche
interessi scientifici. Un po' come accade in quella reiterazione della Saint-Victoire per Cézanne.
Eppure questa visionarietà, sul finire dell'Ottocento, conduce ad una sorta di
"smaterializzazione" del reale per far emergere una dimensione concettuale che pare alludere
simbolicamente alle domande inevase degli uomini, al loro richiamo disperato per affrontare
una condizione antropologica che la contemporaneità sembra aver irrimediabilmente
complicato, come accade per Hodler, Kandinskij, Kirchner, De Nittis, De Chirico, Savinio,
Morbelli, Sironi.
Fascinazioni che ancor oggi agiscono potenti sulla creatività degli artisti, o attraverso una sorta
di "negazione" della capacità seduttiva della montagna (valgano i casi dell'art brut o della
pop art), oppure immaginandola come veicolo in grado di "narrare" la relazione ambigua che
lega l'uomo alla natura, ponendola come icona di una bellezza che rischia inesorabilmente di
collassare.
La mostra proposta presenta il lavoro di dodici artisti diversi per età, tecnica, ispirazione. Le
opere sono tutte legate da un rapporto personalissimo e unico con il soggetto prescelto: dal
grande paesaggio classico, tradizionale e intramontabile, alle spettacolari luci notturne, alle
sapienti elaborazioni sui materiali, a veri e propri sogni che fanno parte dell'immaginario di
tutti noi.
Dalla visione d'insieme di questa mostra si comprende ulteriormente la ricchezza del tema per
gli artisti, inesauribile e profondo, intimo e al tempo stesso enormemente invadente, ma che,
davanti agli occhi di ciascuno, svela aspetti nuovi.
Gli autori
per la pittura: Agostino Arrivabene, Claudio Cargiolli, Luca Conca, Roberto Giavarini, Abel Herrero, Milan Kunc, Nicola Nannini, Valentino Parmiani, Saverio Polloni, Paolo Quaresima
per la fotografia: Ferdinando Brachetti Peretti, Hiroyuki Masuyama, Stefano Olivieri, Gianluca Pollini
per la scultura: Hubert Kostner, Claudio Locatelli, Lorenzo Perrone
Inaugurazione sabato 7 Dicembre 2013
Galleria Forni
via Farini 26, Bologna
Orari apertura: 9-13 e 15,30 -19,30, chiuso lunedì e festivi
Ingresso libero