Chiesa di Santa Maria della Salute
Viterbo
Via Ascenzi, 2

Video Zoom
dal 12/9/2003 al 19/9/2003
0761 220090 FAX 0761 220090
WEB
Segnalato da

Antonella Pisilli




 
calendario eventi  :: 




12/9/2003

Video Zoom

Chiesa di Santa Maria della Salute, Viterbo

Un'accurata selezione di dodici video-artisti israeliani curata da Sergio Edelsztein direttore del Center for Contemporary Art di Tel Aviv, massimo esperto del settore. L'iniziativa e' inusuale perche' tratta temi attuali visti da un punto di vista nuovo; gli autori pongono lo sguardo verso il proprio popolo in maniera autocritica sottolineando il bisogno di concepire un rinnovato e moderno gruppo di valori. L'arte israeliana è un pretesto contro una situazione impossibile che si è trascinata per troppo lungo tempo.


comunicato stampa

Video artisti israeliani nella Chiesa di Santa Maria della Salute

a cura di: Sergio Edelsztein, Center for Contemporary Art di Tel Aviv

cura tecnica : Antonella Pisilli, Sonia Perà - Associazione Kyo

La rassegna dal titolo Video Zoom presentata per la prima volta a Roma alla Sala 1 nel mese di marzo è un'accurata selezione di dodici video-artisti israeliani curata da Sergio Edelsztein direttore del Center for Con-temporary Art di Tel Aviv, massimo esperto del settore.

L'iniziativa è inusuale perché tratta temi attuali visti da un punto di vista nuovo; gli autori pongono lo sguardo verso il proprio popolo in maniera autocritica sottolineando il bisogno di concepire un rinnovato e moderno grup-po di valori. L'arte israeliana è un pretesto contro una situazione impossibile che si è trascinata per troppo lungo tempo.

Il lavoro di Aylet Ben Porat intitolato TMB, é un genere di videoclip tecno-music realizzato con filmati della Guerra di Indipendenza. Le scene degli ebrei giubilanti che arrivano in Israele dopo 2000 anni dalla Diaspora si contrappongono con quelle dei rifugiati palestinesi che partano per il lungo esilio. In questo modo, TMB diviene una versione storica ''gag'' delle radici del conflitto arabo-israeliano.

Alona Freedberg e Lior Orenstein utilizzano regolarmente le canzoni popolari con una forte carica emotiva e personale. Nella scelta di riproporre la canzone Oh Fortress of Mine indirizzano il sentimento di potere e di uni-tà, contenuto nelle canzoni popolari all'epoca della fondazione dello stato di Israele. I versi che in passato erano considerate dolci ed ingenue oggi sono inevitabilmente associate alla guerra ed al conflitto.

Boaz Arad lavora negli ultimi anni con le immagini di Adolf Hitler estratti dalle riprese di archivio utilizzati in modo ironico. Il lavoro, An Immense Inner Peace è un dialogo elaborato fra l'artista, la sua casa, la sua arte, il suo corpo, e quelli di Hitler. Parlando in modo distaccato e obiettivo -- come un critico di arte e architettura - Arad, indossando una maschera con le sembianze di Hitler, si impossessa del suo ''tocco personale'', in una pace ed equilibrio evidente nei suoi quadri dall'epoca di Eagle's Nest (il covo di Hitler) alle toilettes di Auschwitz.

Nel video Dad Explains About Weapons and Numbers, Elyasaf Kowner fa un sorprendente contrapposizione fra la potenza militare israeliana e i numeri delle vittime della Seconda Guerra Mondiale. Il padre di Kowner, sopra-vissuto lui stesso ad Auschwitz, mostra in modo entusiasmante ad Elyasaf, un articolo in una rivista polacca di armi, a proposito di una arma ''top secret'' sviluppata in Israele. Mettendo così in discussione la questione che I-sraele, la terra degli ebrei perseguitati e massacrati è divenuta l'industria di una superpotenza industriale e com-plice di un massacro indiscriminato.

Ruti Sela fa la parodia con le operazioni militari eroiche e nascoste, presentandoli come puerili, ridicoli e inutili. In 'Una Proyeccion Solamente' , una banda di punk anarchici, vestiti con magliette della Forza Israeliana della Difesa, prende in giro l'immagine imbattibile di Mossad attraverso una serie di ludiche 'missioni militari' nelle strade di una città spagnola, con la perplessità e divertimento del gran parte del pubblico in strada.

Isaac Layish e Irit Garti in Come Back Home i discorsi elettorali con la promessa della magica fine dei conflitti israeliano-palestinese (del precedente primo ministro Ehud Barak e dell'attuale Ariel Sharon) se questi saranno eletti, sono mescolati con la pubblicità per un prodotto di candeggina.

Confrontando il genere TV 'Candid Camera', Check it, il lavoro video di Effie & Amir impiega il suono della apertura e chiusura delle cerniere lampo ai check-points di sicurezza nelle entrate dei centri commerciali di Ge-rusalemme. La video camera è situata dentro le borse per invertire lo sguardo: scruta i guardiani e la polizia quando la cerniera è aperta. La trasformazione del suono delle cerniere in un ritmo rap diventa anche il ritmo della tradizionale protesta sociale. Effie e Amir esprimono così la loro disapprovazione verso la situazione di sicu-rezza in Israele.

Hell's Angels e un lavoro toccante nel quale l'artista Dana Levi insieme con dei bambini gioca facendo finta di essere dei giornalisti sullo sfondo del campo di rifugiati Jenin. L'empatia che si prova verso di loro è rovesciata dalla visione di un bambino più piccolo che durante il video tiene in mano un manifesto arrotolato che comme-mora la morte di un 'Shahid', probabilmente una bomba suicida, simbolo distintivo del conflitto odierno. Questo piccolo e sorridente ragazzo stringendo questo manifesto rappresenta la tragica fine della battaglia di Jenin.

Father di Doron Solomons si concentra nelle paure esistenziali condivise dai genitori israeliani e palestinesi riguardo il pericolo fisico e psicologico a cui i bambini sono esposti. Infatti il 'padre' è alla volta palestinese e israeliano, dato che il doppiaggio è simultaneamente in arabo e in ebreo. In un tentativo futile di salvare la pro-pria figlia da essere vittima o carnefice, l'artista-padre si trasforma in mago. Prova a mettere in atto una serie di trucchi magico-pedagogici. Ma è tutto inutile il padre mago si trasforma in un truffatore patetico.

inaugurazione: 13 settembre ore 18,00

periodo: dal 13 al 19 settembre 2003 dalle 10-13 16-20 con visite guidate

collaborazione: Ambasciata di Israele a Roma, Giunta Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Viterbo, Ordine degli Avvocati Associazione Sala 1

catalogo: con testo di S. Edelsztein, biografie e foto.

Via Zara, 54- 01100 Viterbo - Tel/Fax 0761 220090

spazio: Chiesa di Santa Maria della Salute, Viterbo

IN ARCHIVIO [7]
Cantieri d'Arte 2007
dal 20/9/2007 al 28/9/2007

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede