Francesca Amato
Stefano Buro
Matia Chincarini
Marco Crinelli
Mattia Lorenzoni
Ruggero Mantovani
Elena Mazzi
Elena Mazzi
Collettiva di 7 artisti e 233 scatole. Traslocare significa trasferire, portare altrove, cambiare casa. A volte sai gia' dove andrai e che cosa farai delle tue cose, altre volte ti affidi un po' al caso e all'improvvisazione...
A cura di Elena Mazzi
Francesca Amato Arragon: 13 traslochi
Stefano Buro: 6 traslochi
Matia Chincarini: 18 traslochi
Marco Crinelli: 4 traslochi
Mattia Lorenzoni: 6 traslochi
Ruggero Mantovani: 6 traslochi
Elena Mazzi: 13 traslochi
“Dove Vai” è una collettiva itinerante alla sua seconda edizione. Dopo via Ponte Pietra , si trasferisce nella storica Piazza S.Zeno, a Verona. Seguiranno altri traslochi in Italia e all’estero.
Traslocare significa trasferire, portare altrove, cambiare casa. A volte sai già dove andrai e che cosa farai delle tue cose, altre volte ti affidi un po' al caso e all'improvvisazione. Ma se il trasloco è il mezzo per passare dal prima al dopo, dove gli oggetti perdono la loro funzione o il valore affettivo che possono avere, interpretare un trasloco invece è come fermare il tempo, cristallizzare il movimento, aprire delle scatole e trovare pezzi di vita, parziali realtà, che nel disordine di un trasloco trovano il modo di stare insieme. E da qui, dove vai? Cosa porti con te?
Vado avanti. In ogni dove, Vado a sentimento, Vado qui ed ora, Vado ovunque le strade sono molteplici e i luoghi possono diventare infiniti e in nessun luogo. In provincia di situazione Laggiù, in una misteriosa località senza nome Là dove trovo la terra, per mangiare e lavorare dove i sassi parlano Là dove trovo l'acqua, per assetarmi e purificarmi Là dove trovo l'aria, ed è sempre estate per far respirare la mia mente nello stato confusionale. Là dove trovo il il fuoco, per compiacere il mio cuore. quel che importa è quel che cerco dentro e fuori di me. che è il luogo più difficile da raggiungere. Vorrei una sola meta, chiara e precisa. Se l'avessi arriverei prima. Vorrei anche essere ubiquo
Vorrei non portare nulla, Mi porto il minimo indispensabile: Porto: io. Il mio coraggio per restare davanti al fuoco Una mappa Il mio flauto, per suonare davanti al vento 7 fotografie 2 lettere d’amore Le persone care, e i valori che non voglio abbandonare lasciare tutto tranne il me stesso di cui sono più certo. quello che ero, quello che vorrei essere, perciò quello che sono, per ritrovare tutto in caso mi perdessi. Una tavola per restare a galla nell'acqua e cavalcare l'ultima onda La conchiglia che ho al collo perché l’ho presa al mare devo restituirla. 2 fiorini Uno stereo fotovoltaico Un sacchetto di semi che pianterò in ogni terra in cui mi ritroverò lo spazzolino da denti forse il vestito più bello. più tutto quello che ci sta nella mia borsa. E se il resto mi mancherà, lo ritroverò in un fiammifero. In ogni caso, preferisco l'ubiquità ai traslochi
Testo di:
Francesca Amato Arragon, Stefano Buro, Matia Chincarini, Marco Crinelli, Mattia Lorenzoni, Ruggero Mantovani, Elena Mazzi.
Inaugurazione 7 settembre ore 19.00
Smart Revolution
Piazza San Zeno, 14 - Verona
Orario: lun-dom 19-24 o su appuntamento
Ingresso libero