Atto unico sulla morte in cinque compianti. In ogni altare della chiesa Presicce allestira' una scena di compianto: 4 tableau vivant ispirati a cicli di affreschi del '300 e del '400 e un omaggio a Kurt Cobain. Nella performance sono utillizzati costumi di scena e abiti personali di Carmelo Bene.
Atto unico sulla morte in cinque compianti
Performance per un pubblico rinchiuso
Con la partecipazione di Elena Ghigas, Antonella Cannarozzi e Oh Petroleum
Costumi di scena dall'archivio di Carmelo Bene
Evento promosso da Museo Provinciale Sigismondo Castromediano, Lecce
Atto unico sulla morte in cinque compianti è un nuovo lavoro dell'artista Luigi Presicce (Porto Cesareo 1976)
che in occasione del decennale della scomparsa di Carmelo Bene, decide di mettersi in relazione con il grande
Maestro in una maniera medianica, utilizzando nella performance i suoi costumi di scena e i suoi abiti
personali. Il rapporto così creato dall’artista con Bene si rende manifesto, in una visione quasi amletica, nella
totale assenza di relazione con l’opera e il pensiero del Maestro salentino.
Atto unico sulla morte in cinque compianti è una rifessione sulla morte e su come questa viene percepita in
forma diferente dalle persone che restano.
In ognuno dei cinque altari della Chiesa di San Francesco della Scarpa, Presicce allestirà una scena di
compianto. Quattro tableau vivant saranno liberamente ispirati a cicli di afreschi del Trecento e del
Quattrocento (Giotto, Maso Di Stefano detto il Giottino, Pietro Lorenzetti e Beato Angelico), mentre il quinto
sarà un omaggio alla morte per suicidio di Kurt Cobain, dove il binomio morte bellezza assume un valore
epico non sempre considerato.
Come ne La parata dei perdenti, 2011, in questa performance Presicce darà al pubblico la possibilità di
partecipare alla fase di costruzione dei cinque quadri lasciandolo libero di muoversi in un'area circoscritta
della navata. Elena Ghigas suonerà nel pubblico “o-scenamente”, un pezzo composto sezionando partiture di
Bach, Rossini, Debussy, Ravel, Shostakovich, John Cage, Stockausen e Steve Reich come se fossero state
afdate tutte insieme a un bambino che ha appena iniziato a suonare.
Per la realizzazione dei cinque tableau vivant sono stati scelti più di trenta adolescenti non attori che saranno
guidati dall'artista nella composizione delle cinque scene. I costumi utilizzati da Bene nei suoi spettacoli
saranno per l’occasione riletti dall’abile mano di Antonella Cannarozzi.
Luigi Presicce vive e lavora a Milano e Porto Cesareo, e attualmente è artista in residence al MACRO di Roma.
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce, ma determinante è il percorso intrapreso autonomamente.
Nel 2007 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) della Fondazione Antonio Ratti di Como con
l'artista americana Joan Jonas e nello stesso anno ha vinto il premio Epson per l'Arte. Nel 2008, nell'ambito di
Artist in Residence, ha partecipato al workshop in Viafarini a Milano con l'artista americano Kim Jones.
Sempre nel 2008 a Milano ha fondato (con Luca Francesconi e Valentina Suma) prima la rivista Brown
Magazine e successivamente il Brown Project Space del quale cura la programmazione. Nel 2011 ha co-
fondato Archiviazioni (esercizi di indagine e discussione sul Sud contemporaneo) a Lecce. Nello stesso anno
ha vinto il premio Talenti emergenti, indetto da CCC Strozzina a Palazzo Strozzi, Firenze e nel 2012 il premio
Long Play del MAGA Museo d'Arte contemporanea città di Gallarate. Con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo
Norese e Cesare Pietroiusti partecipa al progetto Lu Cafausu, presente alla prossima edizione di Documenta
13 (Kassel) nel 2012.
Fotografia: Luigi Negro
Ex Convento di San Francesco della Scarpa
via Giuseppe Palmieri 6 - Lecce
Domenica 18 marzo 2012, ore 11:00