Museo Civico di Arte Contemporanea - Palazzo Farnese
Ortona (CH)
via Passeggiata orientale, 3 (Palazzo Farnese)
0872 44614
WEB
LV Premio Basilio Cascella
dal 24/4/2011 al 29/5/2011
dalle 17 alle 21
085 9062229
WEB
Segnalato da

Alessandro Passerini




 
calendario eventi  :: 




24/4/2011

LV Premio Basilio Cascella

Museo Civico di Arte Contemporanea - Palazzo Farnese, Ortona (CH)

La ricerca dell'Unita'. Il Premio, totalmente rinnovato, ospita la collettiva di 42 artisti selezionati su scala nazionale, che presentano un'opera di pittura o fotografia creata sul tema La ricerca dell'Unita'. In mostra: Enrico Carniani, Danny Jorket, Delfina De Pietro, Ronnie Birzilleri, Gianni Triggiani, Alessandra Carloni, Malu Mantuan, Luca Zarattini...


comunicato stampa

Comune di Ortona - Farnese Media Art - Gruppo Artistico TM15 presentano LV Premio Basilio Cascella Da 55 anni uno dei Premi d'Arte più prestigiosi d'Italia, la cui volontà è di valorizzare l’arte contemporanea e crearne uno snodo creativo e di riferimento, per esportarla in seguito nella rete nazionale artistica. Il Premio, totalmente rinnovato, ospita la collettiva di 42 artisti in pittura e fotografia selezionati su scala nazionale, che presentano un'opera creata sul tema 'la ricerca dell'Unità'.

LA RICERCA DELL'UNITA'

MAPPA ARTIS LEGENDA

Il simpatico dottor Quantum su YouTube, un cartone animato visitabile sulla rete, fa capire come la realtà è creata dall’osservatore, e la fisica quantistica dimostra scientificamente questa affermazione. “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Infatti anche la visuale di un fotografo può essere arte. Ma l’arte è sublimazione della tecnica, e questa si insegna, studia, applica, vive. Dove se non in un museo: presidio di civilizzazione? Il numero 55, quale nella successione temporale del Premio Basilio Cascella è il progressivo dell’evento, comprende il concetto di musica: ‘Visuale Musica’ infatti è stata l’esposizione che ha iniziato tale edizione. ‘Hyeròs’ la rassegna successiva per significare la contiguità dell’arte col sacro. Lo studio, il lavoro, la sofferenza: il sacrum facere producono la quintessenza dell’arte che comunica direttamente al cuore di chi osserva e gli illumina e “rende visibile ciò che non sempre lo è”. Per avere il bello bisogna pensarlo, volerlo: esserlo. La ricerca dell’Unità è un bell’obiettivo da vivere. Pasquale Grilli

LA RICERCA DELL’UNITA’

La ricerca dell'unità, tema del Premio Basilio Cascella 2011, ad una prima istanza suggerisce una indagine soprattutto storica e politica, anche perché nell'anno 2011 L'Italia festeggia i 150 anni di unità nazionale. Ma non lasciamoci sedurre da una fin troppo ovvia ricerca: è più interessante e sorprendente una indagine differente, che va oltre la nostra storia recente e mette a fuoco quella che è una urlante necessità di ogni ambito della nostra vita. Sono tempi bui, e tutto ciò che definisce e struttura il nostro sistema sociale odierno appare sfaldarsi, sgretolarsi; e questo tema ci offre la possibilità di far lavorare il pensiero creativo su tematiche e bisogni profondi o forse addirittura primordiali.

Assistiamo alla progressiva frammentazione di valori etici e culturali, pericolosamente disabilitante. L'organismo sociale artistico colloca all'interno di un microcircuito l'artista, la decadenza e l'ansia fomentano l'individualismo più gretto, privando chi crea dell'immenso potere del sogno condiviso. Il sensazionalismo impera, regalando fama e gloria ai mestieranti dello shock all'ingrosso. Gli ideali sostenuti dai grandi che hanno fatto la storia, sono derisi e definiti "new romantic" da aridi bottegai che organizzano costosissimi corsi di marketing (!) per artisti, riducendo il moto più puro e incoercibile dell'esistenza umana a mero prodotto vendibile con opportune strategie, un blister da ipermercato. Ciò è derivato dalla individuale solitudine in cui solitamente vive e progetta l'artista odierno, sostenuto unicamente da se stesso, e spesso perso in soliloqui distantissimi dai grandi temi collettivi. Per contro, si assiste all'emergere di fenomeni per ora simili a rare scintille elettrostatiche, che però ci descrivono come magneticamente qualcosa nel profondo della collettività sussurri il cambiamento. Giovani poeti si misurano in gare di versi all'interno di sale strapiene con un tifo da stadio, molti pittori riscoprono la progettualità e l'umiltà nella tecnica, i confini tra le arti si perdono tra ricche sfumature, la sperimentazione (quella vera, non il sensazionalismo da share TV) grida la volontà di moltissimi artisti di abbattere i muri tra le arti, e tra arte e vita, desiderando spasmodicamente un nuovo modo di vivere e creare che sia atto artistico UNICO, totale. Il tema dell'unione ci torna quindi deliziosamente utile per capire meglio la grande sfida creativa in gioco. Il ruolo antico dell'artista, lontano dall'atteggiamento da provocante superstar odierna, era sacro: era quello di tramite tra gli dei e l'uomo, di psicopompo, di interprete e voce, occhi, piedi e mani dell'ineffabile, di filosofo, di servitore del bisogno di bellezza di tutta una collettività. Questa capacità di ascolto predispone e veicola a una progettualità per il bene comune, e tornerebbe tanto utile come medicamento e cura per i molteplici disagi esistenziali odierni. Dove sono ora i grandi movimenti artistici, quelle galassie di creativi e sognatori che nel passato sono stati in grado di ideare nuovi linguaggi, visivi e non, portatori di fermento e cambiamento? Erano formati da uomini e donne che si univano, si ritrovavano, comunicavano, creavano, si divertivano e si arrabbiavano insieme, capaci di immaginare nuovi mondi e modi di pensare, nel segno dell' enthousiasmos, parola greca che significa letteralmente “pieno di theos”, cioè ispirato da Dio.

Questo coraggio di vivere secondo se stessi ma anche per gli altri, ha lasciato tracce potenti che si possono ammirare al Louvre, al Prado, al MoMA. L'unione fa la forza, recita il proverbio, e a questo proposito, leggo una notizia distante dal mondo artistico, ma che contiene una relazione metafisica con questo tema, e che ci arriva dai laboratori del Cern di Ginevra, dove gli scienziati stanno lottando per trovare risposte agli enigmi della fisica con l'ausilio del gigantesco acceleratore LHC. "E' recente la notizia che i fisici del Cern (loro sì uniti da un sogno, N.d.A.) stanno facendo scoperte importanti e difficili da decodificare: hanno ricreato il Big Bang in laboratorio, e osservano così il comportamento delle particelle elementari, nel tentativo di arrivare all'origine della materia... La risposta definitiva richiederà ancora qualche mese, ma ....si può dire fin da ora che Lhc è ormai entrato in un'epoca in cui produce novità e che la fisica stessa è entrata in un territorio sconosciuto. L'effetto è stato osservato nelle collisioni fra protoni e protoni ... Misurando l'angolo con cui le centinaia particelle volano via dal punto della collisione, i ricercatori hanno scoperto che alcune di esse si comportano in modo anomalo, come se qualcosa le unisse, prima di separarsi in direzioni opposte: è un effetto molto piccolo, ma è certamente nuovo''. Questa forza misteriosa universale che unisce e crea, se il macrocosmo è come il microcosmo, per analogia ci fa capire come l'unione creativa di artisti e intenti contenga interi universi, ed è questa energia che noi percepiamo davanti a capolavori nati da questo tipo di humus. Benedetta sia l'unità, quindi, come affascinante tema del concorso, con l'augurio che sia foriera di movimento, di fermento, di rinascita, di scambio, che sia anche unità di intenti, nel più vero senso del creare. Monica Seksich

UNITA’
Nel gennaio 1861 si tennero le elezioni per il primo parlamento unitario. Il Regno d’Italia si apprestava a diventare semplicemente Italia, un paese che diventa nazione, che diventa un solo popolo, una sola storia sociale, una sola sofferenza e una sola gioia, un solo governo, allora ancora di stampo monarchico, ma che si stava trasformando in quello che è stata per anni un esempio di democrazia; un’Italia che diventa unità unita. Unità è un termine che nella nostra mastodontica e multi sfaccettata lingua ha una valanga di significati. La ricerca dell’unità e dell’unione è dentro all’Uomo, è un desiderio proprio dell’animale sociale: l’animale cerca il branco mentre l’Uomo, anch’esso animale, cerca una società in cui rispecchiarsi. In ogni aspetto della quotidianità esiste la sfumatura sociale che crea legami e modus operandi che ci spingono alla collaborazione e all’aiuto reciproco: il governo è (o dovrebbe essere) la rappresentanza del popolo unito; la maggior parte degli sport nazionali, per esempio, sono discipline di squadra che rappresentano l’unione; le stesse Olimpiadi sono un esempio di unione e coesione sociale. E l’Arte in tutto questo che ruolo gioca? L’Arte, primo strumento dell’emotività, della società, della vita e della comunità ha giocato il ruolo di rappresentanza nei diversi processi culturali che hanno da sempre contraddistinto l’Umanità. Nel Medioevo, l’Arte Sacra, molto più iconica e simbolica dell’evoluzione che successivamente subirà in età moderna, ha creato l’unità dei fedeli, l’unione sotto il simbolo di Santi e di un Dio raffigurato (quindi reale) che proteggeva e pretendeva incondizionata obbedienza e non creava dubbi ai fedeli. Dal ‘400 in poi, l’Arte ha unito le maestranze: i migliori risultati artigianali sono stati ottenuti in questo periodo. Fino all’800 l’arte ha unito il Bello, ha unito il popolo nell’ammirazione di ciò che era talmente ben fatto, da far esclamare a Giorgio Vasari, in contemplazione di Leonardo da Vinci: “grazia e virtù, in una maniera che dovunque si volge quel tale, ciascuna sua azione è tanto divina, che lasciandosi dietro tutti gli altri uomini”. Oggi siamo un’unità, ancora. Dall’800 in poi l’Arte ha unito le sofferenze del popolo; un’inclinazione espressionista ha fatto fatica ad abbandonare la produzione artistica, continuando a contaminarla fino a oggi.

Come dimenticare la disperazione del Grido di Munch o le trasfigurazioni dolorose di Schiele? L’arte ha unito la protesta e la rivendicazione sociale, e non è possibile non menzionare Il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo e il grande capolavoro di Picasso, Guernica. Ma fino ad allora, l’arte rimaneva l’arte e la vita rimaneva la vita. Furono le avanguardie storiche a ribaltare le carte in tavola: partendo dai Futuristi e continuando con i Dadaisti, ed il loro più importante portavoce Marcel Duchamp , hanno sdoganato il rapporto Arte/Vita, unendo i due universi ormai in modo indissolubile. L’Arte tutta ora si impone al mondo come unità sinestetica, da Duchamp e il ready made, non esiste più il concetto di realizzazione artistica che scinde la realtà ed un’arte meramente realizzata. L’Arte offre al mondo la natura indicale del suo essere, che sia oggetto ripresentato e decontestualizzato, che sia un figurativo pittoresco piuttosto che una scultura minimal o concettuale: tutto è intriso di vita, tutto è complementariamente fuso, creando un’unità di risultati e di intenti. Questo tipo di risultato ha aiutato a rendere l’arte un’occasione di solidarietà sociale, sia per quel che riguarda i livelli più alti di cooperazione internazionale sia per quel che riguarda la rivalutazione dei piccoli centri, che grazia all’Arte ritrovano vita, ritrovano Unità. Il 55° Premio Internazionale di Arte Contemporanea ‘Basilio Cascella’, comprese le premesse e assorbiti gli intenti, si ripropone di creare unità curatoriali e artistiche per ottenere risultati alti e degni della più onesta ricerca artistica. Michela Malisardi

ARTISTI PARTECIPANTI

PITTURA
concorso Matteo Arfanotti, L'orMa (Lorenzo Mariani), Eliana Petrizzi, Annabella Cuomo, Anastasia Kurakina, Mirco Dadich, Giovanni Federico, Antonio Laglia, Valeria Pereversi, Marco Giambrone, Lorenzo Vadi, Fabio Mingarelli, Davide Genna, Angelo Zani, Stefania Quartieri, Sabort (Walter lo Biondo), Ronnie Birzilleri, Gianni Triggiani, Delfina De Pietro, Alfredo Celli, Alessandra Carloni, Malu Mantuan, Luca Zarattini, Jelena Panjkovic, Enrico Carniani, Danny Jorket, Clarissa Campironi, Cesare Iezzi, Cecille Dossogne, Armando Torregrossa, Andrea Martinucci, Alessandro Antonello. - fuori concorso Alessandro Passerini, Monica Seksich, Vladimiro Lilla, Federica Costa, Massimo Volponi, Mario Mariano, Gianlica Pagnini, Francesco Scapolatempore

FOTOGRAFIA
concorso Lorenzo Fontanesi, Giuseppe Marcantonio, Fabio Borquez, Tea Falco, Marco Circhirillo, Daniele Manfredini, Carlo D'Orta, Alessio Lo Bello, Silvia Compagnoni, Giovanni Oscar Urso. - fuori concorso Alessandro Passerini, Pasquale Grilli. PREMI Creati in ceramica artistica da Symbolon.

Opere inviate dai partecipanti per la selezione: http://www.premiocascella.it/Selezionati.html

Inaugurazione lunedì 25 aprile, ore 11

Palazzo Farnese Museo Civico di Arte Contemporanea
via Passeggiata Orientale, 3 - Ortona (CH)
Orari di apertura al pubblico: dalle 17.00 alle 21.00
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [14]
Appunti e contrappunti
dal 19/9/2014 al 4/10/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede