Red Gallery
Milano
piazza Santa Maria Beltrade, 10

Urban X
dal 13/12/2010 al 14/1/2011
mar-sab 13-19
335 8258107

Segnalato da

Nanook Media




 
calendario eventi  :: 




13/12/2010

Urban X

Red Gallery, Milano

La galleria, che lavora in spazi privati temporaneamente vuoti, in questa mostra propone sguardi di artisti impegnati nelle trasformazioni urbane e sociali, e si ispira ad una idea di citta' aperta, cosmopolita, moderna e coraggiosa. Pittura, fotografia e video in una collettiva che "racconta l'anima incognita di Milano".


comunicato stampa

a cura di Jacopo Muzio

Lo spazio temporaneo Red Gallery apre nel cuore del centro storico di Milano, in Piazza Santa Maria Beltrade 10, in una delle popolari vie dello shopping cittadino, via Torino.
La galleria inaugura martedì 14 dicembre alle ore 19.00 con una mostra collettiva di dieci artisti che vivono e lavorano a Milano, attivi nel campo della pittura, della fotografia e del video: Guido Averna, Marco Capovilla, Francesco Fei & Steve Piccolo, Gianni Maffi, Toni Nicolini, Claudio Onorato, Guenter Pusch, Pio Tarantini, Alessandro Vicario.

Red Gallery propone sguardi di artisti impegnati nelle trasformazioni urbane e sociali, e si isipira ad una idea di città aperta, cosmopolita, moderna e coraggiosa. Lavorando in spazi privati temporaneamente vuoti e ciclicamente presenti nel tessuto urbano, si propone di mettere in luce le istanze del reale attraverso mostre, lectures, un calendario di presenze di artisti in galleria, presentazioni e performance a tema. Per costruire senso e identità e contrastare l'invadenza del linguaggio pubblicitario nell'arte, Red Gallery diventerà un punto di incontro tra persone che credono ancora nel valore civico dell’arte. Per avvicinare il grande pubblico all'insegna di 'arte per tutti' è proposta una selezione di opere di qualità a prezzi accessibili.

Il Museo delle cere di Claudio Onorato, opera su cartoncino nero inciso a laser e rifinito a mano, apre la mostra con un luogo simbolo: la Stazione Centrale. Un Uomo nero, Pinocchio, Spider Man, il Duce, Berlusconi... una miriade di personaggi contorna la Centrale in un simbolismo sognante dove riaffiora memoria storica e angoscia per un presente minaccioso. Al fianco, con medesima tecnica, La grande onda gioca sulle corde graffianti della memoria: il tempo trasforma e rielabora tutto, ricordi di infanzia, amicizie e amori, tante vite vissute. Sul filo dell'acqua le foto di Toni Nicolini rappresentano i Navigli, un paesaggio sensibile che accompagna da tanti anni l'opera del maestro. Al centro la foto Milano come Venezia rappresenta una scena surreale di una gondola nella Darsena dove improbabili turisti sono circondati da cantieri chiusi per parcheggi irrealizzabili, cartelli pubblicitari e degrado. Sulla parete opposta le dinamiche fotografie di Gianni Maffi al quartiere Porta Nuova/Isola, in particolare Nuovo Palazzo della Regione, dove uno sguardo notturno, sotto una luce allucinata e artificiale, rivela l'aura metafisica di imponenti cantieri autoreferenziali, senza soluzione di continuità tra passato e presente. Sempre ambientata all'Isola, la grande opera Muro, Stecca degli artigiani, Quartiere Isola, Milano 2004 di Pio Tarantini si sofferma sulla matericità di un resto di muro della ex-Stecca degli artigiani; tracce di identità creative che avevano vissuto quei luoghi si uniscono alla ricerca di un equilibrio compositivo che porta a vedere oltre l'immagine. Unite da un accostamento cromatico dai toni 'sudamericani', ma separate da un muro, le Donne di Guido Averna uniscono il linguaggio Pop e ironico del collage - che rimanda alla 'Milano da bere' con titoli del Corriere - ad una istantanea di pose femminili che riaffiorano alla memoria. Di fronte ad Averna, in un setto dedicato alla pittura, le architetture di Guenter Pusch (Schacht e Abluftrohr) minuziosamente disegnate, aprono porte verso nuovi mondi legati alla sfera dell'inconscio; tutto si trasforma, la fabbrica abbandonata, cuore pulsante di storie individuali e collettive, diventa scultura bidimensionale. Al piano superiore sarà proiettato il video di Francesco Fei con sounds di Steve Piccolo (23_12_09 Via Cornaggia) che interpreta il senso di svuotamento del centro storico milanese scoprendo di notte, in una via innevata del centro cittadino, inaspettate presenze che non si vedono. Una periferia rigida e seriale, Facciata Corsico, introduce invece al set fotografico nel quale si svolgerà la performance Facce a Milano, di Alessandro Vicario. Per l’intera durata della mostra, dalle 15,30 alle 19,00, il fotografo ritrarrà tutti coloro che vorranno partecipare. Il centro commerciale Metropoli di Marco Capovilla chiude la mostra, con una immagine scomposta in fase di ripresa e ricomposta 'a mosaico' in fase di montaggio che rielabora il senso del fare fotografia esprimendo al tempo stesso la molteplice identità di un luogo, il centro commerciale, erroneamente definito 'non luogo'. La mostra collettiva Urban X racconta l’anima incognita della città.

BIOGRAFIE ARTISTI
Guido Averna (Milano, 1965) dopo l’attività di giornalista e fotoreporter di viaggi, in particolare in Sud America, si dedica negli ultimi anni alla pittura, che lo vede prediligere l’uso di smalto lucido su formati e materiali diversi, come cartone, plexiglas e polistirolo. Dal 2003 realizza una intensa serie di esposizioni collettive e personali in musei, gallerie e teatri, ma anche in locali pubblici quali discoteche, alberghi e locali, che accolgono le sue opere dai colori brillanti, debitrici di certa tradizione Pop Art, in particolare di Roy Lichtenstein. L’originalità del suo lavoro, su supporti leggeri e informali, prende spunto dall’aura patinata e seducente dell’immagine pubblicitaria che i suoi soggetti, spesso personaggi femminili, interpretano con ironia e provocazione, e che si rivela nella composizione bidimensionale dell’immagine unita alla forza dello slogan.

Marco Capovilla (Padova, 1954), dopo studi e ricerche dedicate ai meccanismi della visione è, dalla metà degli anni ‘80 fotografo e giornalista. Ha seguito i temi del reportage geografico, dei beni ambientali, architettonici e del patrimonio storico-artistico, dei mutamenti sociali, collaborando con gran parte delle principali testate del settore, non solo italiane. Nella ricerca personale, ha messo a punto una sua forma espressiva basata sulla scomposizione, in fase di ripresa, della scena fotografata in tanti tasselli, affidati ad altrettanti fotogrammi e sulla successiva ricomposizione della stessa scena in una immagine “a mosaico”. Utilizzando questo linguaggio ha fotografato per enti pubblici e privati il paesaggio italiano e i mutamenti delle città. Suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali e collettive. Insegna all’Università IULM, all’Università americana IES (presso la Cattolica di Milano) e alla storica scuola di fotografia Riccardo Bauer.

Francesco Fei (Firenze, 1967) realizza all'inizio degli anni Novanta alcuni cortometraggi selezionati e premiati a vari festival italiani e internazionali. Dopo la laurea in Storia del Cinema comincia a lavorare nel settore video musicali realizzando numerosi clip con i più importanti musicisti italiani. Nel 2004 apre la sua casa di produzione con la quale realizza il suo primo lungometraggio, Onde, film segnalato dalla critica come una delle opere prime italiane più interessanti degli ultimi anni. E’ docente all’Accademia di Belle Arti di Bergamo e allo IED di Milano. Per Current Tv ha curato la regia del programma ''Saviano racconta Saviano''. Nel 2007 e nel 2008 realizza, in collaborazione con il musicista Steve Piccolo, due videoinstallazioni: Onde in Apnea e Temporality Residentity, quest'ultima presentata al 65o Festival del Cinema di Venezia e all'11a Biennale di Architettura. Il suo ultimo filmato di videoarte "21_06_09" ha partecipato alla Festa del Cinema di Roma, alla mostra “Expossible” presso la Fondazione Corrente di Milano e al Festival Loop di Barcellona.

Gianni Maffi (Milano, 1957) comincia la propria attività collaborando come fotografo con alcune riviste nei primi anni ottanta. Parallelamente avvia una serie di ricerche dedicate al paesaggio naturale e sociale. Nello stesso periodo svolge attività didattica presso la scuola per operatori sociali del Comune di Milano. Collabora alle iniziative di diverse gallerie milanesi e ha preso parte al progetto Archivio dello Spazio della Provincia di Milano. L'attenzione per il tema urbano si è intensificata negli ultimi anni della sua attività, con lavori che riguardano soprattutto le aree periferiche della città diffusa, che spesso fotografa in particolari condizioni percettive (alla guida di un'auto o di notte con illuminazione artificiale). Queste ultime ricerche sono state presentate in diverse mostre quali La città di passaggio (2004), PeriPolis (2005), Milano Istantanea (2007). Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra cui quella del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.

Toni Nicolini (Milano, 1935) esordisce come fotografo professionista all'inizio degli anni '60. Interprete delle vicende di un' Italia in prodigiosa trasformazione, Nicolini affronta la tematica sociale con spirito poetico, collaborando al “Centro per la Cultura nella Fotografia” di Luigi Crocenzi, al “Centro studi e iniziative” di Danilo Dolci e alla Fondazione Corrente di Ernesto Treccani. Partecipa alle attività espositive della galleria “Il Diaframma” di Lanfranco Colombo, realizza numerosi volumi per il Touring Club Italiano , collabora a importanti iniziative editoriali e al programma Archivio dello Spazio, della Provincia di Milano. L'interesse per la condizione dell'uomo, gli spazi urbani e il paesaggio agricolo lo accompagna costantemente in un lavoro di riflessione sul quotidiano della vita, cui continua ancora oggi a guardare con inesausta sensibilità.

Claudio Onorato (Milano, 1967), architetto per formazione, è artista poliedrico che si muove tra pittura, scultura e installazione. La dimensione del suo lavoro varia da quella del grande murale (una Via Crucis di quasi 300 mq a Carugate, 2005) al formato figurina. Impegnato a denunciare le ingiustizie della società odierna con un linguaggio apparentemente fiabesco e semplice come i materiali impiegati, propone un'arte che dichiara la propria dimensione artigianale e un radicamento vigile nel quotidiano, di cui svela criticità e squilibri. La realtà metropolitana si mostra nel suo lavoro con una complessità che, spesso, incalza e minaccia l'uomo che vi abita. Ha collaborato al mensile “Arte” e, come illustratore, a “Ventiquattro”, magazine allegato al “Sole 24 Ore”.

Steve Piccolo (New Hampshire, 1954) inizia la propria attività suonando in gruppi jazz all'inizio degli anni '70. Nel 1978 è tra i fondatori del gruppo The Lounge Lizards, con il quale collabora per i successivi cinque anni. Autore musicale a New York nei secondi anni '80, negli anni '90 si trasferisce a Milano, dove riprende l'attività di musicista. Tra il 1999 e il 2004 realizza il progetto The Expedition, un lavoro musicale-narrativo aperto a diverse possibilità a seconda della città in cui viene realizzato. Il lavoro nasce come inchiesta sulla possibilità della musica di agire da mediatore tra ascoltatore e soundscape delle città, così come cinema e pittura mediano tra osservatore e landscape. Porta avanti numerosissimi progetti e collaborazioni con musicisti, artisti, designer ed è impegnato in attività didattiche e seminariali.

Guenter Pusch (Landshut, 1962), laureato in architettura presso il Politecnico di Monaco di Baviera, dal 2002 vive e lavora tra Milano e Pavia. Espone in mostre personali e collettive e partecipa a fiere e workshop in Germania, Austria, Svizzera e Italia. Nel 2010 realizza la mostra personale Stille und Lebendige Orte (Luoghi di Silenzio e Vita) presso Palazzo Albrizzi, sede dell’Associazione Culturale Italo-Tedesca Venezia onlus. I suoi lavori, che spaziano dalla pittura all’acquarello, al video ed alla stampa digitale, si concentrano in parte sull’iconografia delle grandi fabbriche abbandonate nelle città avviate all’epoca post-industriale. Il recupero di luoghi dimenticati diventa così occasione di salvare dall’oblio le storie personali e collettive che si sono svolte delle grandi cattedrali del lavoro. La sua pittura approda oggi ad un simbolismo surreale dove l’anima della fabbrica, la macchina, trascende anche in corpi viventi, attraverso una personale interpretazione della storia della tecnica.

Pio Tarantini (Torchiarolo, 1950), nato nel Salento, vive e lavora a Milano dal 1973. I suoi primi lavori di fotografia a carattere di reportage sociale risalgono al 1972. Nei primi anni ottanta espone i suoi primi lavori a colori su alcuni aspetti artistici, del Salento: una selezione di questi lavori viene pubblicata sul numero di Dicembre 1987 sulla rivista d’arte “Du”, di Zurigo. Dallo stesso anno scrive articoli e saggi di fotografia per numerose riviste ed è docente di Linguaggio Fotografico. Ha partecipato al progetto Archivio dello Spazio e al progetto di Sociologia Visuale Photometropolis presso la Facoltà di Sociologia dell’Università Milano Bicocca. I suoi lavori sono stati esposti dal 1982 in gallerie private e sedi pubbliche in Italia e all’estero. Sue opere sono conservate presso collezioni private e pubbliche, tra cui il CSAC di Parma, il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, la Collezione Alinari.

Alessandro Vicario (Modena, 1968), ha compiuto i suoi studi a Milano dove insegna, dal 2005, all’Istituto Italiano di Fotografia. All’attività professionale accosta lavori di ricerca nei quali il tema della memoria, della natura e del paesaggio sono in rapporto con la condizione specifica della fotografia, intesa come traccia della realtà mediata dalla luce. Attento alle problematiche legate ai cambiamenti del territorio, le sue immagini sono spesso reperti salvati dalla distruzione o dall’oblio, in cui l’oggetto, ripreso senza artifici, assume il valore di una presenza ricca di rimandi. Numerose le mostre, personali e collettive, cui ha partecipato. Sue opere sono presenti nelle collezioni Alinari 24 ORE (Firenze), Museo Villa dei Cedri (Bellinzona), Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione San Fedele (Milano), Fondazione Mudima (Milano), Centro de Fotografia de Tenerife.

Immagine: Alessandro Vicario, Nuova Vigevanese, versante Nord. Corsico, luglio 2004. Tecnica: c-print montata su forex con cornice in alluminio. Cm 70 x140

Ufficio Stampa Nanook Media s.c.a.r.l.
via B. Zumbini 6 - I 20143 Milano Tel. 0039 02.87236113 ufficiostampa@nanookmedia.it

Inaugurazione e performance: martedì 14 dicembre alle ore 19. La performance fotografica "Facce a Milano" di Alessandro Vicario (continuerà fino al 15 gennaio 2011). Per circa tre settimane, Alessandro Vicario ritrarrà tutti coloro che vorranno partecipare all'iniziativa.

Red Gallery
Piazza Santa Maria Beltrade, 10 - Milano
Dal martedì al sabato 13 - 19

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