Ilaria Bragalone
Giorgio Dante
Tommaso Didimo
Luciano Rignanese
Tiziana Todi
Robertomaria Siena
Ilaria Bragalone, Giorgio Dante, Tommaso Didimo, Luciano Rignanese. Ciascun artista ha ricondotto le suggestioni del grande pittore alla propria poetica e alla propria sensibilita'.
A cura di Tiziana Todi e Robertomaria Siena
E’ ampiamente noto che Hieronymus Bosch sia uno dei più grandi “pittori dell’immaginario” di tutti i tempi. L’immaginario di Bosch è però ancora legato ad un’ “ideologia positiva”, alla religione; successivamente, con il Romanticismo, con il Simbolismo, con la Metafisica e con il Surrealismo, l’immaginario rimanda unicamente a se stesso. Parte da qui la libertà che Giorgio Dante, Tommaso Didimo, Ilaria Bragalone, e Luciano Rignanese si sono presi nei confronti del grande maestro; ciascun artista, infatti, ha ricondotto le suggestioni del grande visionario alla propria poetica e alla propria sensibilità.
…….. Non dubitiamo, ad un esame attento, che l’elemento conduttore di tutti i lavori sia il “principio di piacere”. Siamo così all’interno di quell’ edonismo volgare e becero da cui siamo spaventosamente circondati ? La risposta non può che essere negativa dato che i quattro si muovono all’interno della regalità della pittura. Dunque il piacere si accompagna all’intelligenza e quindi si presenta come del tutto ostile alla volgarità e alla miseria morale e psicologica. I nostri pittori considerano così l’arte come la “riserva aurea” dell’umanità. Basterà questa “riserva” a salvarci dall’orrore che ci assale da ogni parte ? Non lo sappiamo e non lo sanno gli artisti. La ricerca, per loro, è “premio a se stessa”; pertanto vanno avanti accumulando opere capaci di rendere noi a noi stessi quali “sognatori definitivi”, per dirla con l’indimenticabile espressione di André Breton.
Robertomaria Siena
Inaugurazione: giovedì 6 Maggio 2010 ore 18.30
Galleria Vittoria
via Margutta, 103 - Roma
Orario galleria: dal lunedì al venerdì 15,00 – 19,00
Ingresso libero