Dipartimento delle Arti Visive - Università di Bologna
La serie dei 'martedi' continua a giocare la carta dell'estrema varieta' di personaggi e di temi chiamati in causa. E' la volta di Loredana Olivato, studiosa a tutto raggio dell'arte veneziana tra Cinquecento e Settecento, pittura, architettura, collezionismo.
Terzo appuntamento dei Martedì dell'arte a Palazzo Poggi
Martedì 4 febbraio, ore 17
aula interna del Dipartimento delle Arti Visive, Via Zamboni 33, Bologna
LOREDANA OLIVATO, Università di Verona
'Falsi d'autore nell'Ottocento veronese'
La serie dei 'martedì' continua a giocare la carta dell'estrema varietà di personaggi e di temi chiamati in causa. Dopo l'omaggio al padre fondatore degli studi universitari di storia dell'arte nel nostro Ateneo, Igino Benvenuto Supino, e l'attenzione che Fulvio Irace ha rivolto a uno dei maggiori architetti del Novecento, Gio Ponti, ora è la volta di Loredana Olivato, studiosa a tutto raggio dell'arte veneziana tra Cinquecento e Settecento, pittura, architettura, collezionismo.
La Olivato è l'animatrice della storia dell'arte presso l'Università di Verona, dopo aver svolto tale ruolo a Ferrara. Viene a parlare di un episodio oscuro ma affascinante avvenuto agli inizi dell'Ottocento appunto a Verona, ad opera di un discendente di Paolo Caliari, detto il Veronese, il grande vanto dell'arte nella città scaligera.
Questo lontano erede ha creato una collezione fantasma, attorno alla famiglia Alberelli, non esitando talora a procedere a 'falsi d'autore', quando non fosse possibile impossessarsi di opere uscite dalle mani dei grandi artisti del passato. Pertanto, un'indagine su questo capitolo richiede davvero allo storico dell'arte le doti di un detective, di un investigatore, come è stato detto da più parti, quasi facendone un emulo di Sherlok Holmes, o del Commissario Montalbano, oggi si direbbe più facilmente.
Del resto, che il collezionismo svolga un grande ruolo, nelle vicende dell'arte, è uno dei traguardi cui gli studi recenti sono sempre più sensibili, per togliere l'arte dalle vette irrespirabili del genio e per farci ricordare che attorno ad essa si sono sempre scatenati appetiti e interessi ben precisi. E dunque la dimensione sociologica, l'attenzione al documento di vita civile, devono essere pronte a integrare la lettura delle opere.
Palazzo Poggi
via Zamboni, 33 Bologna