Attraversare le contingenze allargando le prospettive

07/12/2014
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Profili e progetti dei partecipanti al seminario


















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Alessandro Nassiri Tabibzadeh _ artista e presidente dell’organizzazione no profit Careof

Alessandro Nassiri Tabibzadeh ha presentato all’interno del seminario il risultato della sua ultima residenza. “L’uomo selvatico” è un cortometraggio realizzato all’interno del progetto aperto_2014 ( http://www.vallecamonicacultura.it/aperto2014/ ) che, attraverso un processo di creazione artistica a carattere multisensoriale, indaga la sfera dell’alimentazione nell'ambito delle tradizioni della Val Camonica. Il cortometraggio, realizzato nel paese di Monno in maniera partecipativa, parla di una conoscenza quasi dispersa e di una pratica alimentare tipica del territorio, come le testimonianze degli abitanti confermano. Racconta infatti dei “selvatici”, uomini che vivevano nei boschi e nelle caverne circostanti il paese producendo formaggio in modo rudimentale.
L’artista ha voluto analizzare questa particolare storia in quanto, proprio come i “selvatici” erano considerati degli stranieri dagli stessi paesani, anche lui ha vissuto la diffidenza iniziale nei confronti dell’estraneo da parte della comunità, poi, durante la creazione del progetto quel rapporto si è trasformato in un’accoglienza e in una collaborazione tale da permettere la creazione concreta del prodotto caseario realizzato dagli uomini selvatici: il “Salvadegh” , degustato il giorno della presentazione del corto.

Andrea Caretto e Raffaella Spagna _ Diogene

Il gruppo Diogene nasce a Torino dall’incontro di artisti che hanno scelto di lavorare insieme alla costruzione di un luogo di riflessione, di ascolto e di scambio intorno ai temi dell’arte contemporanea. Il nome dell’associazione è quello del filosofo greco Diogene di Sinope, si ispira quindi al suo desiderio di eliminazione del superfluo, all’autonomia di pensiero e al cosmopolitismo. Nei suoi progetti Diogene esercita un intreccio tra teoria e prassi caratterizzata da questi principi. Gli artisti di Diogene, Raffaella Spagna e Andrea Caretto, hanno illustrato l’evoluzione del loro lavoro dalla nascita dei primi moduli abitativi alla creazione del progetto di residenza Bivacco Urbano ( http://www.progettodiogene.eu/progetti/bivacco-urbano ) presentando il lavoro di Jaimini Patel e Pesce Khete, gli artisti in residenza rispettivamente dell’anno 2014 e 2013.

Andrea Girone e Giulia Crisci _ Assemblea Cavallerizza 14:45

Assemblea Cavallerizza 14:45 rappresenta un luogo d’incontro in cui abitanti di Torino, (non solo provenienti dall’ambito dello spettacolo e della cultura) attraverso forme di organizzazione dal basso tutelano uno dei beni comuni di questa città: la Cavallerizza Reale. 
Quello che ha portato alla creazione di questa assemblea cittadina e all’occupazione dello spazio è stato il desiderio di contribuire alla rigenerazione sociale e urbana, riappropriandosi in maniera creativa e condivisa di questo spazio cittadino, tra l'altro patrimonio dell’umanità. Andrea Girone e Giulia Crisci, rappresentanti dell’assemblea ad ArtinReti, ritengono inopportune le politiche di privatizzazione che le istituzioni vorrebbero applicare alla struttura, quindi hanno condotto diversi progetti con l'intento di dare nuova vita a un luogo ignorato da molti. ( https://cavallerizzareale.wordpress.com )

Antonio Limonciello _ Zerotremilacento

L’associazione Zerotremilacento arte pubblica relazionale nasce nel 2005 come gruppo di lavoro interdisciplinare che si pone domande riguardo il livello di influenza dell’arte e degli operatori artistici sulla cultura del territorio. Creare condizioni in cui trovare delle risposte è la modalità operativa con cui gli artisti cercano di ricucire la frattura tra le loro ricerche e il tessuto sociale. Ponendosi come attivatori di situazioni e mediando i processi innescati, l’associazione sostiene progetti di arte relazionale. L'obbiettivo è far nascere rapporti che prima non esistevano tra le persone e il territorio, mettere in crisi relazioni codificate che impediscono alle energie umane di esprimersi e creare, far emergere relazioni esistenti che non sono riconosciute.
Antonio Limonciello ci invita a portare l’attenzione sulle continue mutazioni del corpo sociale e ad individuare “aree sensibili” in cui agire in sintonia con la costante evoluzione. Il progetto Città degli orti intende riattivare la cittadinanza nell’ambito dell’ecologia urbana. Attraverso indagini fotografiche e osservazioni sulla realtà territoriale di Frosinone sono state individuate alcune aree da destinarsi alla coltivazione di orti urbani. http://www.zerotremilacento.it

Jacopo Lareno _ Dynamoscopio

Jacopo Lareno, dell’associazione culturale Dynamoscopio, ci ha accompagnato a visitare il quartiere Giambellino Lorenteggio di Milano, descrivendoci le attività organizzate al suo interno. In partnership con ArtKitchen, Connecting Cultures, Comunità del Giambellino, A77, Economia e Sostenibilità e ASP, e con un contributo di 600 mila euro aggiudicato con il bando di Fondazione Cariplo, l’associazione ha realizzato il progetto Dencity ( http://www.dencity.info/ ).
Dencity promuove un sistema culturale integrato in Zona 6 attraverso la formulazione di un’offerta innovativa e partecipativa; l’emersione delle culture urbane, l’intercultura, il protagonismo attivo e l’autorialità delle persone che abitano la città, sono i pilastri che reggono le attività di Dynamoscopio.
Nel corso della giornata abbiamo visitato la sede dell’Associazione, il mercato comunale del quartiere Giambellino, una delle tre sedi dislocate nella città di Milano, dove ha preso via il progetto Dencity. “Per fare grande una città, ci vogliono molte piccole culture” , questa frase ci accoglie mentre ci sistemiamo ad ascoltare Jacopo Lareno, che ci spiega come la cultura sia l’ingranaggio per la coesione sociale e la rigenerazione in aree dove è necessario riattivare l'economia.

Emanuele De Donno _ Viaindustriae

Viaindustriae è un’associazione no-profit nata per promuovere, produrre e incentivare la cultura delle arti visive. L’associazione si occupa sia dell’allestimento che del progetto curatoriale e della redazione, attraverso nuove forme comunicative che fondono architettura, paesaggio sociale ed arte per una comprensione del messaggio artistico interdisciplinare ed integrata.
Emanuele De Donno ha presentato vari progetti tra cui “Manufatto in Situ” workshop/residenza, un programma collaborativo di interventi tra artisti, architetti ed operatori del territorio. Tra i progetti che propongono un approccio educativo-urbano, c'è il giornale “mediazioni” i cui giovani protagonisti costituiscono una redazione-osservatorio sonoro o visivo, di documenti e testimonianze, di realtà intercettate nei social network  e forme socializzanti  innovative. http://www.viaindustriae.it

Giangavino Pazzola _ curatore indipendente

Curatore ed esperto di comunicazione pubblica e politica, Giangavino Pazzola ha presentato al seminario una relazione sull’economia della cultura descrivendo diverse tipologie di approccio alla produzione culturale nei centri urbani. Analizzando le strutture, gli spazi, le attività, l’organizzazione, la geografia del territorio, il pubblico e le collaborazioni, si distinguono varie pratiche di rigenerazione urbana attraverso ricerche sociologiche ed economiche, al fine di creare azioni sociali di consapevolezza urbana.

Giulia Marra e Matteo Ferraresi _ URBE Rigenerazione Urbana

La trasformazione di aree urbane dismesse o sottoutilizzate in luoghi collettivi di natura sociale, ricreativa, culturale rappresenta la sfida intrapresa dall'associazione culturale URBE Rigenerazione Urbana. Dall'estate del 2011 URBE ri-abita, progetta e riempie i vuoti di una Torino densa di spazi residuali attraverso manifestazioni artistiche temporanee. Queste azioni in divenire, come le definiscono Giulia Marra e Matteo Ferraresi, si muovono tra architettura, arte urbana, arti visive e performative, sperimentano forme flessibili e low cost di riuso e modelli di gestione che si costruiscono dal basso.
Il progetto Bunker , nato nel 2012 dalla collaborazione con la Torino Quittengo Srl, proprietaria dell'area, e attualmente gestito dall'Associazione Variante Bunker (http://www.variantebunker.com), propone attività culturali, sportive e aggregative di diversa natura per promuovere l’uso dell'area in attesa della grande trasformazione portata dalla Variante 200 del Piano regolatore di Torino.

Luisa Perlo e Lisa Parola _ a.titolo

a.titolo è un collettivo di curatrici fondato a Torino nel 1997 con lo scopo di promuovere l'arte contemporanea orientata verso le dimensioni sociali e politiche dello spazio pubblico. a.titolo cura mostre, progetti site-specific, committenze di arte pubblica, campagne fotografiche, pubblicazioni, workshop e programmi sperimentali di formazione. Nell’ambito del seminario Luisa Perlo e Lisa Parola hanno presentato diversi progetti da loro realizzati con l'associazione portando l’attenzione su due concetti particolari: il senso di appartenenza che nasce negli abitanti quando partecipano attivamente all’animazione e alla rigenerazione della propria “casa” e il conseguente desiderio di autogestirla con coesione e collaborazione reciproca.
All’interno del progetto Cantierebarca ( http://progettobarca.blogspot.it/ ), racconta Luisa, “la maggiore soddisfazione che da attivatori abbiamo provato non è stata tanto la grande partecipazione, ma la consapevolezza di non aver lasciato, alla fine del cantiere, un quartiere in balia di se stesso: gli abitanti hanno sviluppato a tal punto il senso di appartenenza da sentire il furto o la degradazione degli elementi costruiti nel corso del progetto, come un danno a loro stessi”.

Maria Pecchioli _ Fosca, Radical Intention

Artista interdisciplinare, Maria Pecchioli muove la sua ricerca nel campo della performing art, filmmaking e arti visive con una particolare attenzione alle social practice e all’attivismo. Il suo processo creativo rielabora questioni pubbliche e private dissociandole dal contesto originale in modo da esprimere visioni e narrazioni inaspettate spesso rivelatrici di contraddizioni e divergenze socio-politiche.
La pratica artistica prevede una contaminazione costante fra contesto e azione: l’ambiente sociale, domestico, culturale diventa luogo d’indagine da cui attingere visioni ed esperienza.
Dal 2008 cura la direzione artistica dell’associazione Fosca ed è cofondatrice del gruppo Radical Intention (2009). Ultimamente ha firmato la regia di "Lei disse si"( http://www.leidissesi.net/ ) documentario vincitore del premio della giuria e del pubblico al Biografilm festival 2014.

Matteo Balduzzi _ Museo di fotografia di Cinisello Balsamo

Curatore presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e membro del team dell’organizzazione no-profit Careof, ha realizzato nel corso della sua carriera diversi progetti nell’ambito dell’arte pubblica. Careof sviluppa la sua attività su due filoni: l’attività di documentazione tramite un archivio video e una biblioteca aperti e consultabili e la sperimentazione artistica e culturale.
Nel corso del seminario ha approfondito la descrizione di vari progetti, a partire da “Salviamo la luna”, progetto di Jochen Gerz (che ha portato alla diffusione di un libro che racconta l’esperienza vissuta attraverso i ritratti di tutti i partecipanti, alcuni brevi scritti, le parole delle persone coinvolte, la cronologia del lavoro e una ricca documentazione fotografica) fino ad esperienze come "Foresta bianca" (www.forestabianca.it) e il recentissimo "Il sabato del Villaggio", a Cesano Maderno (www.sabato-villaggio.it).
Utilizzando in modo dinamico la fotografia, strumenti di comunicazione, media e dispositivi, questi progetti lavorano sulla memoria e sull'identità riducendo la separazione tra il ruolo dell’artista, dell’opera e del pubblico, a favore della comunicazione e dello scambio di esperienze.

Maurizio Cilli _ artista

Maurizio Cilli, artista e architetto, concentra parte della sua attività di ricerca sullo studio dei fenomeni di trasformazione dello spazio urbano; negli ultimi anni ha collaborato con il collettivo a.titolo nel progetto  situa.to  e con Rebecca De Marchi sul programma di Arte Pubblica Eco e Narciso.   
I suoi progetti a partire dalla costruzione di fondi documentali specifici interpretano e restituiscono le vocazioni proprie di ciascun luogo. Durante il seminario ha presentato Abitare le O.G.R.  azione pubblica del 26 maggio 1996, appartenente al periodo di collaborazione con Maurizio Zucca nel gruppo città svelata .
Le O.G.R. Officine Grandi Riparazioni sono un monumentale complesso industriale torinese di fine 800 destinate alla demolizione in vista del ridisegno di tutta l’area della Spina 2,  in occasione del progetto sono state aperte alla città per un giorno coinvolgendo Enti pubblici, associazioni, collezionisti, gallerie, imprese e cittadini. L’azione pubblica fu presentata come l’ultimo commiato alla fabbrica ma è stata in realtà l’occasione per prefigurare, attraverso una serie di interventi site-specific, le qualità di un possibile grande spazio pubblico, una piazza – giardino coperta. Quel giorno diecimila cittadini visitarono la fabbrica rivendicando il suo valore storico e culturale. La Città riconobbe quindi la valenza ambientale del complesso ponendo il vincolo per la sua conservazione. Durante il seminario L’azione è stata documentata con la proiezione del cortometraggio in pellicola diretto da Alessandro Tannoya e Lucio Lionello, O.G.R. Zona Gialla – prodotto da Maurizio Cilli e Maurizio Zucca per città svelata.

Orietta Brombin _ PAV Parco Arte Vivente

Orietta Brombin, curatrice delle attività educative e formative del PAV Parco Arte Vivente di Torino, ci ha accolto dandoci la possibilità di visitare l’intera struttura e presentandoci i progetti di artisti italiani e internazionali che hanno realizzato interventi temporanei e permanenti di arte ecologica nel museo.
Le caratteristiche della linea d'azione del PAV ci sono state chiarite ulteriormente attraverso la presentazione del lavoro “Space Invaders” di Daniel Halter. L’artista ha dato forma a un dialogo basato sulla relazione tra natura e territorio, tra comunità locale e villaggio globale. Space Invaders, storico videogioco giapponese degli anni ’80, è il filtro attraverso cui è stato composto un orto urbano: come se fossero pixel sono stati usati moduli reali all’interno del parco Colonnetti di Torino, i moduli sono costituiti da cassette di piante e ortaggi, raccolti e disposti in collaborazione con gli abitanti del quartiere Mirafiori. http://www.parcoartevivente.it

Rebecca De Marchi _ Eco e Narciso

ECO e NARCISO è un programma di arte pubblica promosso dalla Provincia di Torino e avviato nel 2003 per entrare in dialogo con la rete ecomuseale provinciale, le cui singole realtà si presentavano come strumenti di ricerca identitaria da porsi alla base delle pratiche di sviluppo sostenibile. Un ecomuseo è narrazione del territorio, specchio della comunità, tradizione e innovazione. Unire la storia alla pratica artistica significa, per Rebecca De Marchi, riaprire un dibattito storico locale partendo da punti condivisi con la comunità ospitante. Tra gli scopi del progetto: estendere al territorio torinese le possibilità di incontro con l’arte contemporanea – superando lo specifico e ristretto sistema di riferimento - attraverso la partecipazione e il diretto coinvolgimento nella produzione artistica, con uno scambio di sapere e competenze tra artista e comunità, e grazie a un dialogo stretto con le istituzioni. Tra i diversi progetti presentati durante il seminario, l’attenzione è stata concentrata sull’attuale edizione di Eco e Narciso (www.ecoenarciso.it) incentrata sulla curatela del programma artistico di Stupinigi Fertile un progetto di valorizzazione a rete del patrimonio rurale di Stupinigi: le attività agricole, le cascine storiche e i poderi del borgo restituiscono al contesto – al di là dell’eccellenza artistica della Palazzina di Caccia – ulteriori tracce della sua identità originaria, basata sulle funzioni storiche e attuali del luogo. Il progetto curatoriale si è proposto di far emergere alcuni dei tratti distintivi ma dimenticati di Stupinigi. Sono stati invitati otto artisti per approfondire quei temi, per svilupparli in dialogo con le comunità locali, per moltiplicare le visioni e la possibilità di riverberare attraverso le opere il senso -o i sensi- sottesi nel contesto a un numero più vasto di persone. Il tutto ha portato alla realizzazione di sei opere, la maggior parte delle quali con natura performativa, vere e proprie epifanie che hanno svelato aspetti tanto peculiari quanto insospettati di quel territorio.

Silvia Simoncelli _ curatrice indipendente

Curatrice indipendente e docente alla NABA di Milano e all’Accademia di Belle Arti di Brera, Silvia Simoncelli ci parla del progetto Dencity e della realtà del quartiere Giambellino a Milano, illustrando in particolare il progetto Strutture dell'immaginario dell'artista Cosimo Veneziano, del quale è stata curatrice.
Ogni luogo viene elaborato dall'immaginazione attraverso l'influenza di diverse caratteristiche che lo rappresentano: la sua storia, le notizie di cronaca, i miti locali, gli stereotipi da bar. Gli avvenimenti che accadono in un territorio contribuiscono a renderlo non solo un luogo concreto da attraversare, ma una costituzione culturale che giorno dopo giorno si evolve e caratterizza il vivere in quella determinata area.
Le domande che l'artista si è posto decidendo di lavorare sull'immagine del quartiere Giambellino, riguardano la corrispondenza tra ciò che si apprende su un territorio e la visione che ne hanno le persone che lo abitano. Incontrando direttamente le associazioni presenti nel quartiere, i commercianti, gli operatori culturali e gli abitanti, sono stati organizzati una serie di incontri attraverso cui, unendo le visioni di tutte queste personalità attive sul territorio, è stata creata un'immagine contemporanea del quartiere, travalicando gli stereotipi corrispondenti al passato.
La rappresentazione del quartiere è stata attuata attraverso il superamento delle retoriche che dominavano il Giambellino e che contribuivano a tenerlo ancorato ai margini della città. Gli elementi attivi sul territorio hanno partecipato alla riscrittura dell'epica della loro "casa" mantenendo salde le radici nel passato, ma attualizzando il presente. L'artista ha poi tradotto in una collezione di immagini i risultati degli incontri, realizzando un nuovo atlante del Giambellino e del suo immaginario, che è stato donato alla biblioteca rionale come installazione permanente.

Paolo Naldini, Juan Esteban Sandoval, Cecilia Guida_Cittadellarte-Fondazione Pistoletto

Cittadellarte-Fondazione Pistoletto viene istituita nel 1998 come attuazione concreta del Manifesto Progetto Arte, con il quale Michelangelo Pistoletto propone un nuovo ruolo per l’artista: quello di porre l'arte in diretta interazione con tutti gli ambiti dell'attività umana che formano la società. Le numerose attività sviluppate da Cittadellarte perseguono l'obiettivo di porre l'arte al centro, portando operativamente l'intervento artistico in ogni ambito della società civile (dalla formazione all'architettura alla politica alla moda al nutrimento fino alla spiritualità), per contribuire a un cambiamento etico e sostenibile sia su scala globale che locale. Cittadellarte ha promosso la creazione di ArtinReti come network di art practitioners operanti nella sfera sociale in connessione tra loro per l'organizzazione di momenti di riflessione, dibattiti pubblici e l'avvio di progetti comuni; nello scorso ottobre ha ospitato il seminario di ArtinReti all'interno di un periodo di sperimentazione di una nuova modalità residenziale di tipo formativo, che caratterizzerà il nuovo programma di UNIDEE-Università delle Idee a partire dal 2015.(www.cittadellarte.it)

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