Alberto Garutti

L‘intera opera di Alberto Garutti si muove dalla volontà di distanziarsi dal museo come istituzione contrapponendo ad esso l’originale senso dello “spettatore” che, come dice l’artista stesso, implica l’“andare verso” l’opera.
L’artista decide quindi di esporre in spazi pubblici, conscio comunque che il mero spostarsi dallo spazio espositivo non è sufficiente a rivitilizzare il ruolo dello spettatore e a facilitare l’incontro di quest’ultimo con l’opera d’arte.
Il suo lavoro consiste dunque in progetti atti a palesare le relazioni di socialità in una collettività cittadina, che partecipa attivamente alla realizzazione dell’opera; a sottolineare l’inseparabilità tra spazio pubblico e spazio privato, dirigendosi nell’intimità delle case private; e infine a evidenziare la relazione tra contemporaneità e passato, portando alla luce con la tecnica del restauro un teatro o la casa di un artista.
Attraverso questi processi l’artista consegna allo spettatore la sua funzione primitiva e l’opera avanza, dunque verso il suo spettatore.

BREVE BIOGRAFIA
Alberto Garutti e’ artista e docente, titolare all’Accademia di Brera di Milano e, dal 2002, professore a contratto per la cattedra “Laboratorio della forma e della figurazione”, presso la Facoltà di Architettura di Venezia, IUAV. Invitato a grandi manifestazioni internazionali, come la Biennale di Venezia nel 1990 o il M.A.R.T.A. Museum di Herford nel 2001, è spesso chiamato a realizzare opere pubbliche per varie città e musei: a Gent in Belgio per il Museo S.M.A.K., a Istanbul sul ponte del Bosforo, nel 2002 a Kanazawa in Giappone per il Century Museum of Contemporary Art. Nel 2000 ha realizzato per l’ACEB di Bergamo un’opera per la città, così per il Comune di Roma in occasione del Giubileo del 2000 in via della Conciliazione. Ha recentemente realizzato un’opera per il Quartiere Don Bosco a Bolzano, commissionata dalla Provincia Autonama in collaborazione con Museion. Nel 2004 ha presentato un lavoro permanente per la sede Tiscali di Cagliari e una mostra personale al Magazzino d’Arte Moderna di Roma. Presidente della giuria del premio Guarene Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nel 2000, è stato membro della commissione del premio Querini-Furla per l’Arte a Venezia. Nella giuria del concorso “I Nuovi Segni: arte nella comunità e committenza pubblica”, indetto dal gruppo Il Sole24ore. E’ presidente della giuria italiana dell’Italian Studio Program al Museo MOMA/P.S.1 Contemporary Art Center di New York. Attualmente sta lavorando in Germania a Dusseldorf dove, il prossimo anno, sarà realizzato un suo lavoro. E’ tra gli artisti che hanno partecipano alla mostra curata da Roberto Pinto: “Spazi atti / Fitting spaces” in corso in questi giorni al PAC- Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
 
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