Divenire Urbano. Laboratorio filosofico interdisciplinare

millepiani & out

DIVENIRE URBANO
laboratorio filosofico interdisciplinare
presentato da Tiziana Villani (Millepiani), Bert Theis (out) e Marco Scotini
info: Tiziana Villani: 349 074 53 20


Martedì 7 marzo 2006, ore 18
Dalla città globale all’urbano diffuso. Il processo di urbanizzazione tra locale e globale. Introduzione Alessandro Rudelli.

Martedì 14 marzo 2006, ore 18
Corpo/territorio: processi di trasformazione materiali e virtuali.
Per una nuova Ecosofia. Introduzione Katia Rossi.

Martedì 11 aprile 2006, ore 18
La trasformazione delle identità. Dalla biopolitica alle società di controllo. Introduzione Silvano Cacciari e Ubaldo Fadini.

Martedì 18 aprile 2006, ore 18
Territori a venire. Dalla catastrofe all’immaginario con Stefano Righetti e Andrea Sartini



Primo incontro:

Martedì 7 marzo, ore 18.00
Dalla città globale all’urbano diffuso. Il processo di urbanizzazione tra locale e globale. Introduzione Alessandro Rudelli
ospite speciale: Jim Valenza (USA)
pianificatore ambientale, vive e lavora a New Orleans,
impegnato nella nuova mappatura della città dopo l'uragano.


Presentare la creazione di un laboratorio denominato divenire urbano, significa porre in modo rigoroso il problema dell’ambiente, inteso come superamento dell’antico dualismo naturale/artificiale.
Il territorio costituisce nell’oggi una condizione spaziale dinamica egemonizzata in modo diretto e indiretto. L’urbano non coincide più con la città, in esso si dispiegano processi articolati e talora contraddittori che contaminano non solo i progetti, ma tutta quella dimensione estetica che dev’essere qui intesa nel suo originario significato di aisthesis, ossia creazione, formare, inventare.
Il divenire urbano dei territori presume la comprensione della plasticità dei processi che vi si sviluppano e che riguardano, gli usi e le pratiche del vivere quotidiano, il rapporto con i corpi e le esistenze, il problema delle identità e quello della ricerca di nuove forme espressive intese come atto di liberazione.

A queste riflessioni alcuni autori hanno dato importanti contributi che verranno esaminati all’interno degli incontri previsti dal laboratorio. Filosofi, artisti, urbanisti ed architetti che sono stati capaci di incrociare diversi saperi, proponendo mappe concettuali innovative, che possono aiutare a sviluppare un cartografia articolata del nostro tempo.
Dobbiamo interrogare quanto accade ricorrendo ad una pluralità di strumenti che non sono unicamente interdisciplinari, ma che devono riuscire ad enucleare, attraverso soprattutto un’attenta analisi del linguaggio, la natura dei nuovi dispositivi. Si tratta di dispositivi, non solo di potere nel senso foucaultiano del termine, ma anche di comunicazione, di governo dei corpi, delle passioni e del territorio come espressione creativa del vivere quotidiano. In questo senso il territorio, com’è stato notato già da numerosi studiosi, non è riducibile alla sua cartografazione. Il territorio si costituisce unitamente ai corpi in quanto ambiente poiché è un tessuto di processi spesso contraddittori, d’istanze che indicano le pieghe di un conflitto che oppone alla legge del controllo le istanze di liberazione.
Tempo e spazio sono concetti che da sempre la filosofia ha frequentato, ma nell’oggi la rivoluzione cibernetica e i processi di accelerazione ad essa connessi richiedono la creazione di un nuovo paradigma che sia al contempo un “passaggio all’atto”.




BIBLIOGRAFIA MINIMA

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