Isola Utopia

Isola Utopia

Frammenti e momenti per nuove utopie
Mostre, voli, presentazioni, dibattiti, performance e musica

5–10 agosto, 20.00-24.00, San Mauro Cilento (Salerno)
Inaugurazione 5 agosto, ore 20.00
11 agosto–7 settembre, mostra aperta sabato/domenica, ore 19.00-22.00

Un progetto di Isola Art Center presentato da Creative Olive
Con il supporto di: Comune di San Mauro Cilento, Cooperativa Agricola Nuovo Cilento, Fornace Falcone, Aerosuperficie del Sole.

Raffaele Aiello, Bad Museum, Zanny Begg, Emanuel Balbinot, Kristina Borg, Emanuele Braga, Sarah Giulia Braun, Antonio Brizioli, Paolo Caffoni, Angelo Castucci, Antonio Cipriani, Francesco Citro, Creative Olive Team, Maddalena Fragnito, Edna Gee, Grupo Etcétera, Heinz-Norbert Jocks, Isabell Lorey, Francesco Lomonaco, Gianfranco Marelli, Valentina Montisci, Philippe Nathan, Denis C. Novello, Isola Art’s Club Band & Mark Uncle Band, Nikolay Oleynikov, Dan Perjovschi, Camilla Pin, Steve Piccolo, Gerald Raunig, Serio Collective (Edith Poirier, Daniele Rossi), Mariette Schiltz, Stefano Taccone, Claudio Tancetti, Bert Theis, Camilla Topuntoli, Nikola Uzunovski, Wei-Ning Yang, Jiang Zhi, Amor Vacui Studio, Laboratorio di Progettazione Ferrara, Ghelostudio Architettura, Project 2.0., gli abitanti di San Mauro Cilento e altri…

Comunicato Stampa - Programma dal 5 al 10 agosto 2014 - CreativeOlive 2014

Testi prodotti per Isola Utopia:

Gerald Raunig, UTOPIA IS NOW/L'UTOPIA È ORA

Isabell Lorey, IL PRESENTE ESPANSO

Gianfranco Marelli, DAL “BUCO POSITIVO” ALLA RIVOLUZIONE SOCIALE. I situazionisti e il problema della costruzione di utopistiche città e L'Utopia concreta

“Solo in noi il fuoco brucia ancora e stiamo per cominciare un fantastico viaggio verso di lui, un viaggio verso l’attuazione del concetto di utopia. Per trovarlo, per trovare la cosa giusta per cui valga la pena vivere, essere organizzati e avere tempo: è per questo che andiamo, ci apriamo i varchi costitutivi fantastici, invochiamo ciò che non è, costruiamo nell’azzurro, ci costruiamo nell’azzurro, e cerchiamo il vero e il reale là dove scompare il semplice dato di fatto – incipit vita nova."
Ernst Bloch, Spirito dell'utopia

Utopia! L’abbiamo cercata continuamente, non l'abbiamo mai incontrata, ma è sempre stata vicina a noi. Quando abbiamo occupato una delle ex-fabbriche nel quartiere Isola di Milano e l’abbiamo trasformata assieme ai giardini in un nuovo modello di centro per l’arte, la filosofia, la musica, e le attività di quartiere. Quando abbiamo affrontato immobiliaristi senza scrupoli, politici cinici, architetti voltagabbana e giornalisti servili. Quando insieme ai bambini dell’Isola abbiamo cantato “Il ragazzo della via Gluck” ai politici del consiglio di Zona, che ci avevano ascoltato senza mai capirci. Quando una notte con Christoph abbiamo realizzato la sua pittura murale Abbellimento Strategico sull’edicola dell’Isola. Quando abbiamo lanciato le seed-bomb sopra al recinto metallico di uno spazio ancora chiuso dove è poi germogliato il giardino condiviso Isola Pepe Verde. Quando con MACAO abbiamo liberato il grattacielo Galfa a Milano e abbiamo appeso lo striscione “Si potrebbe anche pensare di volare”. Quando abbiamo provato a occupare gli orizzonti con la nuvola a energia solare di Nikola…
Finché, volando verso San Mauro in un Ape-car arancione, abbiamo finalmente incontrato Utopia in uno dei nostri sogni a occhi aperti, e lei ci ha detto:

“Divorate le utopie del passato e i vostri desideri si metteranno a volare! È vero, tutte le vecchie utopie sono fallite, o peggio ancora, sono divenute distopie. È vero, il neoliberismo si è imposto a livello globale. È vero, il divario tra ricchi e poveri non è mai stato così grande come ai giorni nostri. È vero che a molti oggi il modello capitalista sembra l’unica forma di organizzazione sociale ed economica possibile. Cercano al massimo di migliorarne qualche particolare per limitarne così i danni. Questi stolti credono che non ci sia alternativa a una società basata sullo sfruttamento della natura, degli uomini e della loro creatività. Pensano che l’arte possa soltanto esistere come merce di lusso riservata agli straricchi.
Che mancanza di fantasia, che mancanza di pensiero logico!
Movimenti sempre più ampi si sviluppano ormai da anni contro singoli aspetti del capitalismo: contro la chiusura di fabbriche, ditte e ospedali, contro la precarizzazione del mondo del lavoro e della cultura, contro la distruzione dello stato sociale, contro le politiche di austerità, contro la privatizzazione del settore pubblico, contro le politiche finanziarie a favore delle banche e delle multinazionali, contro le pianificazioni urbanistiche che devastano territori urbani e rurali, contro la speculazione edilizia e contro la gentrificazione, contro la limitazione progressiva dei diritti democratici e delle libertà individuali, contro la discriminazione delle donne e contro la violenza sulle donne, contro le guerre e contro le ingiustizie…
A tutto questo e ad altro ancora avete detto ‘No!’, mentre ora è venuto il momento di pensare di nuovo al ‘Si!’. È tornata la stagione delle utopie concrete e dei desideri da realizzare.”
Così parlò Utopia.

Guardandoci negli occhi, senza alcuna esitazione abbiamo deciso di dedicare a Lei il nostro progetto di ricerca, che abbiamo intitolato “Isola Utopia”. Una produzione collettiva con momenti espositivi e performativi che coinvolge artisti, studenti, abitanti, architetti, curatori, teorici, musicisti, giornalisti e altri ancora, nella raccolta e nella produzione di frammenti di pensiero e opere d’arte per nuove possibili utopie.

A San Mauro Cilento, dal 5 al 10 agosto presentiamo un percorso espositivo con i primi risultati dei laboratori trasversali avviati quest’estate. Seguiranno ogni sera, conferenze, dibattiti e presentazioni per approfondire diversi aspetti del concetto di utopia e alcune delle sue realizzazioni concrete. Le giornate finiranno in piazza con il laboratorio musicale proposto da Isola Art’s Club Band.

Il progetto “Isola Utopia” iniziato a San Mauro Cilento, sarà presentato e sviluppato alla Secessione di Vienna, Austria (24.9–30.9.2014), al Festival Survival Kit-Utopian City di Riga, Lettonia (4.9–28.9.2014), e nel 2015 all’Isola, quartiere di Milano, e altri luoghi ancora.

www.isolartcenter.org / tel: 0039 339 6057 111 / facebook: Isola Art Center

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ISOLA UTOPIA
PROGRAMMA 5–10 agosto 2014

Martedì 5 agosto: Isola Utopia

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Apertura del percorso espositivo
20.00, 21.00, 22.00 Visite guidate con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
21.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective (Edith Poirier, Daniele Rossi)
22.30 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Mercoledì 6 agosto: Cercasi Utopia disperatamente

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
21.30 Cercasi Utopia disperatamente Piazza Europa
Dibattito aperto al pubblico con Emanuele Braga (coreografo e attivista, Milano), Angelo Castucci (architetto e artivista, Milano), Antonio Cipriani (giornalista Globalist, Milano), Heinz-Norbert Jocks (critico d’arte Kunstforum, Düsseldorf) Philippe Nathan (architetto e curatore, Lussemburgo), Camilla Pin (attivista e curatrice, Milano) Mariette Schiltz (artivista, Milano), Bert Theis (artivista, Milano). Disegni live di Maddalena Fragnito (artivista, Milano) e contributi di: Edna Gee (artivista, Johannesbourg), Isabell Lorey (studiosa di scienze politiche, Berlino), Gerald Raunig (filosofo, Vienna)
23.00 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Giovedì 7 agosto: L’Isola non è un’utopia, e l’utopia non è un’isola

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
21.30 Presentazione del libro Fight Specific Isola, Piazza Europa.
Con gli autori Antonio Brizioli, Paolo Caffoni, Steve Piccolo. Presentazione del film Damnatio Memoriae (sul processo di gentrificazione a Milano e a Oslo) di Camilla Topuntoli e del videoclip Culture don’t grow on trees con Emanuel Balbinot
23.00 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band e musicisti locali, Piazza Europa

Venerdì 8 agosto: Costruire nel blu

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
20.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective
21.30 Costruire nel blu – Utopie del volo, Piazza Europa. Incontro con Bert Theis e Nikola Uzunovski, con il contributo di Ing. Claudio Tancetti, inventore dell’Ape-car volante
23.00 Laboratorio musicale con Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Sabato 9 agosto: Superare il situazionismo

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
20.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective
21.30 Ben oltre l’amara vittoria del situazionismo, che fare?, Vicolo 30, via Cappella 30. Dibattito con Gianfranco Marelli, Stefano Taccone, Bert Theis e i presenti
23.00 Concerto con il laboratorio di Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

Domenica 10 agosto: Utopie concrete

11.00-13.00 Volo della Isola Sun Cloud a Piazza Notar Petillo
19.00 Visita guidata con partenza dalla scuola, via Provinciale 14, Casalsottano
20.00-24.00 Mostra aperta
20.00 Printing 4 Utopia, laboratorio di serigrafia con Serio Collective
21.30 Concrete Utopias – Architettura e Utopia, Piazza Europa. Incontro con Kristina Borg (artivista, Malta), Valentina Montisci (giornalista Globalist, Milano), Philippe Nathan (architetto e curatore, Lussemburgo), Amor Vacui Studio, Ghelostudio Architettura, Project 2.0. (Salerno), Lorenzo degli Esposti (AUFO, Milano)
23.00 Musica in piazza con il laboratorio di Isola Art’s Club Band, Mark Uncle Band e musicisti locali, Piazza Europa

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UN LABORTATORIO DI UTOPIE CONCRETE

testo di Antonio Cipriani Globalist.it

C'è un'immagine che ha guidato, sin dall'inizio, il percorso teorico e pratico di Isola Utopia. È quella del tuffatore di Paestum, dipinta sul coperchio interno della tomba detta del tuffatore. In volo dalle colonne d'Ercole delle cose che sappiamo, balza verso un luogo che non c'è o non c'è ancora. Verso l'utopia, che ci appare non-luogo, rotta per nuove terre, frammento che inceppa i meccanismi inesorabili del tempo. Ma anche luogo del sommerso, dell'agire rivoluzionario, come narra l'immagine che ci arriva dall'antichità. E ci dice ancora di più nell'insieme di tuffatori uomini e tuffatrici donne che spiccano il salto per atterrare l'utopia, come spiega un'opera di Maddalena Fragnito, in mostra a San Mauro Cilento.
Corpi che rappresentano il link tra mondi: quello conosciuto, delle ingiustizie, del valore di mercato applicato alla vita di ognuno, e quello che sperimentando desideriamo e vorremmo costruire. Ben sapendo che dopo la fine delle utopie del secolo scorso, oggi possiamo solo ipotizzarne frammenti per ricominciare a parlarne. Lasciare che il pessimismo e le certezze assolute del tempo lascino spazio alla creatività di artisti attivisti, liberi dal mercato e dall'individualismo del tempo. Capaci di operare collettivamente per utopie concrete. Frammenti, come era ben chiaro nell'ipotesi di partenza. In grado di sorprendere e agire in dimensioni inattese. Di aprire un dialogo e sconfiggere la retorica, l'insensatezza delle cose che ci arrivano come certezze assolute e somigliano alle colonne d'Ercole dalle quali saltare via.
Siamo partiti dal tuffatore/tuffatori/tuffatrici, per volare nella creatività e nell'azione laboratoriali. Facendo di questa azione qualcosa di inimmaginabile, come ha sottolineato lo scrittore Gianfranco Marelli che ha narrato il filo rosso che abbraccia la comunità di San Mauro Cilento e lega Isola Utopia all'Internazionale Situazionista nata in un paesino ligure il secolo scorso. In uno spirito non di esclusione ma di condivisione, ha detto. "Chi è stato a San Mauro Cilento fra il 5 e il 10 agosto 2014 e ha costruito/seguito il Filo Rosso che ha abbracciato l'intera comunità del paese, segnando un legame fra l'abitato, gli abitanti e i passanti, non ha potuto non partecipare alla creazione dell'utopia concreta raggrumatasi nelle opere/installazioni/eventi/conferenze che hanno fatto battere il cuore per un'altra idea di felicità. Una felicità che non si compra. Si regala".
Confermandoci che le colonne d'Ercole nell'era globale della comunicazione sono nella rete infinita di condizioni ineluttabili che tessono costantemente il limite e la forma delle nostre conoscenze potenziali, in un modo di pensare che tende a rappresentare le regole stabilite e il loro opposto, in un meccanismo schematico in cui le azioni che le trasgrediscono possano essere assorbite e diventare parte integrante di un sistema dinamico come quello capitalista. Mai l'inatteso che toglie il fiato e fa spalancare gli occhi: solo marketing che precede la risposta rendendola ininfluente perché scontata. Con il risultato che attraverso la potenza della comunicazione diventi assolutamente complicato capire quale azione non sia semplice suggestione rivoluzionaria in un ambito che ne prevede implicitamente gli effetti. Per rafforzare un sistema di asservimento che non ha confini così evidenti. E che spaventa al punto da far pensare che non possa esistere che un mondo basato sul valore del mercato, che non possa esistere altro che lo sfruttamento selvaggio dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla natura.
Come trasformare l'asservimento dell'epoca in qualcosa che faccia esplodere l'Utopia possibile all'interno della macchina capitalista, al momento non ci è chiaro. Come ha scritto e spiegato Bert Theis: movimenti sempre più ampi si sviluppano ormai da anni contro singoli aspetti del capitalismo, su tanti aspetti abbiamo imparato a dire di No, mentre ora è venuto il momento di pensare di nuovo al Sì. È tornata la stagione dei desideri da realizzare. E questa inversione di atteggiamento si è percepita.
Sicuramente questa esperienza-laboratorio ha indicato un cammino oltre le colonne d'Ercole: che sia un volo verso un atterraggio o un percorrere un sentiero ignoto, non cambia. Quello che conta è l'umanità del passo, nelle sue sconfitte, nei suoi voli tentati e non riusciti, nel porsi con il proprio sguardo attraverso, distante e nel contempo attento al senso collettivo della vita.
Ancora non so se ha ragione Marelli, e a San Mauro Cilento si sono connessi i fili di un'utopia concreta. Ma certo è che qualcosa è successo, nel dono e nel pensare l'impensabile, nelle libertà assolute e nello scambio tra mondi sconosciuti. "Fuori dalla grettezza del martello economico con le declinazioni, culturale e politica, che produce. Nel dare per non essere visibile, eppure essenziale. Nell'incontro tra esseri umani, nella cura, nel rispetto per le differenze: nella delicatezza che nasce dalla comprensione di qualcosa che neanche sapevi esistesse. In un prestito senza resa di tempo, di cibo, di conoscenze, di poesia, di bellezza, di scambi, di energia".
Prendo in prestito le parole di Antonio Brizioli: "Siamo entrati per sbaglio nelle rotelle di questo congegno, per Isola Utopia, una ricerca faticosa fra arte e teoria nel corso della quale abbiamo accompagnando l'artista maltese Kristina Borg nel montaggio dell'installazione When San Mauro meets. Un kilometro di nastro rosso che stringe il paese in un abbraccio e lo lega con tanti piccoli nodi, orditi insieme agli abitanti nei balconi delle loro case. Di volta in volta siamo stati ringraziati con bicchieri di vino acetoso o dolcetti fatti in casa, ricompensati con panini per il pranzo, frutti dei propri alberi e confessioni in ordine sparso". E in questo sbaglio, in questo caso inatteso, si è costruito questo salto verso l'impossibile, fatto di quelle piccole cose di cui scrive Brizioli, che portano con sé i frammenti di utopie, di un filo che lega e spalanca. Sostiene nuove ipotesi, si intreccia con i fili invisibili delle nuvole di Nikola Uzunovski, rendendo sangue e materia il sogno.
Di questo, di tutto questo, ne porteremo i segni nel tempo. Ovunque passeremo leggeri, a Riga, a Vienna, a Stoccarda o quando saremo di nuovo all'Isola: con la grandezza dei desideri, con la rivoluzione che si è messa in azione anche inavvertitamente con noi e dentro di noi. Con gli artisti attivisti, i poeti, gli amici, i sonnambuli, i pensatori, i viandanti, i filosofi e le mani callose dell'amicizia che rendono ogni pensiero necessità di azione e coraggio.
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SUL FILO ROSSO DI ISOLA UTOPIA

Riflessione su Isola Utopia a San Mauro Cilento da parte di Andrea Montefusco di Creative Olive.
pubblicato su Globalist.it

Siete sempre certi di conoscere la strada che avete davanti? Dove andare, cosa fare, cosa vedere. Non so. A volte potremmo aver bisogno di un appiglio verso cui tendere le braccia, puntare i piedi ed alzare lo sguardo. Farsi guidare da un filo rosso percorrendo un passo più di ieri ed uno meno di domani.
Fermarsi, ascoltare qualcuno che dai baffi si mostra chiaramente piu saggio di noi. Stringere nuove mani, spuntare nuovi sorrisi. Chiedersi cosa di nuovo ci aspetta. Cosa lasciamo indietro e cosa portiamo con noi. Sentirsi guidati da una stella polare rossa che ci lusinga stradina dopo stradina, curva dopo curva. Abbiamo tutti il nostro posto e il nostro tempo. Vieni via con me? Chissa. Potremo volar via.

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Steve Piccolo racconta Isola Utopia, Globalist.it Video tratto da Lira.tv.

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SCOPRIRE SAN MAURO CILENTO, INSEGUENDO UN FILO INCONTRATO PER CASO
testo di Antonio Brizioli, pubblicato su Globalist.it

L'abbiamo seguito per tutto il paese, il filo rosso della curiosità. San Mauro Cilento: neanche mille abitanti, eppure ognuno sembra avere il suo posto in un meccanismo sgangherato da orologiaio ubriaco. Il mare blu è vicino ma non si tocca, tutti lo vedono e quasi nessuno ci va. Dopo dieci giorni ti sembra un miraggio, imprendibile come la linea dell'orizzonte. Siamo entrati per sbaglio nelle rotelle di questo congegno, per Isola Utopia, una ricerca faticosa fra arte e teoria nel corso della quale abbiamo accompagnando l'artista maltese Kristina Borg nel montaggio dell'installazione When San Mauro meets. Un kilometro di nastro rosso che stringe il paese in un abbraccio e lo lega con tanti piccoli nodi, orditi insieme agli abitanti nei balconi delle loro case. Di volta in volta siamo stati ringraziati con bicchieri di vino acetoso o dolcetti fatti in casa, ricompensati con panini per il pranzo, frutti dei propri alberi e confessioni in ordine sparso. Qui sono tutti coltivatori diretti, viticoltori, fornai e frangitori. Il rapporto fra l'uomo e la macchina è di un primitivismo rivoluzionario: gli strumenti non muovono chi li utilizza ma sono utilizzati, eventualmente, come complemento.
Alfredo e Alessio sono i due leggendari potatori della zona (esiste ancora il mestiere del potatore altrove?); agosto è per loro mese di vacanza perché le piante riposano e torneranno a necessitare di cure a partire da settembre. La barba bianca di Alfredo invece non si riposa e scarica rudimentali scopette, create legando gli arbusti con un cordino, dal cassone del suo Ape Car, frenato in salita con due sassi dietro le ruote. Mentre Alessio passeggia tutto il giorno; non ha mai preso moglie, fatto che in loco è considerato una grossa anomalia, e conserva un largo sorriso, che smaschera un po' di timidezza e qualche conflitto interiore.
Giuseppe ci sorpassa di continuo con la sua bici raggiante, con cui percorre tutto il giorno il paesino in lungo e in largo, dichiarando di tornare da escursioni estreme che non è dato sapere se realmente effettuate. Ci fa testare fiero la leggerezza della sua dueruote e ci dice che sta mettendo da parte i soldi per comprarne un'altra, ancor più bella e costosa. Poi mi chiede di risolvergli dei problemi con la tastiera del suo Macbook ma sono costretto a desistere perché anche se vengo dalla città, la mia sapienza è meno scontata della sua, che non credo avrebbe problemi a spiegarmi come si coltivano i pomodori.
Pietro il Mitico, il tabaccaio di paese, sogna una fama che forse non arriverà. Ma intanto fa promozione alla sua pagina Facebook, dove gioca a mettersi nei panni delle star più famose, con l'entusiasmo di un PR di Ibiza e imita alla perfezione il suo idolo Totò. Perché qui anche i più insospettabili hanno un'abilità particolare, qualcosa da far vedere al forestiero: uno dei tanti Antonio suona la pancia come una grancassa, Vinz the beat è il re del beatbox cilentano, Angelo cura minuziosamente da 46 anni il suo baffo scultoreo, fatto crescere a diciott'anni durante il militare e mai tagliato. Maria è rimasta sola in un casa troppo grande e aspetta i nipotini che arriveranno a farle compagnia, non scende le scale perché sta male, ma è consolata da un panorama da cartolina.
Vicolo dopo vicolo si arriva in piazza, a scoprire che anche in un posto così piccolo tutto può cambiare da zona a zona: in piazza la gente ti guarda, qualcuno con meraviglia e qualcun altro con ostilità; c'è chi per paura di farti salire in casa propria finge addirittura di non averne le chiavi e qualcun altro che, quando attraversi la strada con il filo, presagisce in tempo reale l'arrivo di un fantomatico "furgonato" che lo abbatterà... Pazienza che in dieci giorni ci sono passati sotto gru, cisterne e giganteschi camion da costruzione, senza sfiorarlo... Nel paese ci sono solo due bar, distanti pochi metri, che identificano stili di vita distanti e contrapposti, idee politiche differenti, diverse associazioni culturali di riferimento; solo pochi si permettono il lusso di frequentarli entrambi. Il più grande scandalo avvenuto in queste due settimane di permanenza, è stato causato da un nostro amico che a cuor leggero ha portato la pizza presa in un bar al tavolino di quello rivale. Per diversi giorni, a San Mauro questo è stato l'argomento di punta...
È proprio in piazza che mi imbatto nel signor Rolando, che mi dà il permesso di salire sul suo balcone ma è timoroso e non capisco il perché, o meglio, lo capisco non appena attraversata la soglia: il suo bulldog, seppur molto piccolo, ha la rabbia famelica di chi non mangia da quindici giorni, non sopporta gli ospiti, impazzisce in una serie di convulsioni contorte e abbaiando rabbiosamente m'impedisce di salire; non si può chiudere in una stanza perché spaccherebbe tutto, non si può portare fuori perché il padrone dice di non averne tempo. In realtà suppongo che il motivo sia un altro: Rolando è religiosamente fedele al suo cane, a cui tiene per sua stessa ammissione più che a un figlio; farmi entrare con l'inganno sarebbe un'imperdonabile violazione al loro rapporto.
Poco lontano dalla piazza c'è anche il curatore improvvisato, un sosia sputato di Battiato in vacanza da Salerno che prima ti fa salire in casa per favorire l'installazione, poi ti martella per una ventina di minuti con consigli relativi a dove mettere il filo, come tenderlo, dove farlo passare... Finché non sei costretto, anche per lo stress accumulato in un percorso di tre giorni arrivato agli ultimi metri, a ricordargli che averti fatto entrare in casa, non gli consente di prenderti in ostaggio. Allora si offende e scappa in camera come un bambino ferito, ma nello stesso tempo ti lascia completare l'opera perché è pur sempre felice di essere rimasto impigliato in questa ragnatela.
Alla fine, la ricongiunzione dei due capi, la chiusura del cerchio, ha il sapore di un autentico miracolo. Io, che faticavo a trovare una breccia verso il cuore del paese, sono riuscito ad aprirla seguendo un'opera non mia, perché bisogna anche saper rinunciare alla propria autorialità quando qualcun altro ha trovato il mezzo preciso, quello giusto, quello che ci voleva. Allora mi sono limitato a scalciarlo di là da qualche terrazzo, a girarlo intorno a qualche colonna, questo filo zigzagante e furbo tessuto da Kristina Borg. Per suo conto ho chiesto il permesso di entrare a qualcuno e ho strappato qualche spifferata sulla vita, sulla campagna, sul tempo, che qui scorre molto più lento che altrove eppur non è fermo, come qualcuno ingenuamente pensa.
antonio.brizioli@libero.it

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DIDASCALIE


[SPAZIO TIZIANO]

Far retrocedere dappertutto l’infelicità. L’internazionale situazionista e la sua attualità
Mostra a cura di BAD Museum


[SCUOLA]

Laboratorio ed esposizione di stampe serigrafiche
Serio Collective (Edith Poirier e Daniele Rossi)

La serigrafia è una tecnica di stampa che in passato è stata più volte utilizzata per veicolare messaggi politici, come nel caso delle memorabili stampe realizzate da Atelier Populaire nel corso delle contestazioni parigine del Maggio ’68. Isola Art Center ha recuperato questa tecnica ed espone a San Mauro stampe serigrafiche di vari artisti. Inoltre, in un laboratorio aperto a tutti, saranno realizzate una serie di stampe pensate appositamente per il contesto di Isola Utopia.

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Diario di Utopia
Edna Gee

Disegni realizzati durante la residenza di Isola Art Center a San Mauro Cilento. Acquarello su carta

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Le parole
Testo di Andrea Montefusco, grafica e illustrazioni di Edna Gee

Pubblicazione realizzata in occasione della mostra Isola Utopia a San Mauro Cilento.



[CASA DE GREGORIO]

Errorist Arsenal
Grupo Etcétera

Formatosi nel 1997 a Buenos Aires, il gruppo è attualmente composto da Loreto Garin Guzmán e Federico Zukerfeld. Dopo la crisi sociale argentina del 2001, attraverso operazioni sempre più sospese tra arte e attivismo, gli Etcétera lavorano con interventi urbani e atti di denuncia pubblica che esprimono forme di dissenso e attuano spazi di contestazione slegati da qualsiasi modello di rappresentanza politica. Nel novembre del 2005, a partire dalla protesta che ha avuto luogo durante la visita di George W. Bush a Mar del Plata, fondano il l’Internazionale Errorista, un’organizzazione che sostiene l’errore come una filosofia di vita e di azione sociale. Le “armi” in mostra sono state realizzate nel 2006 per difendere simbolicamente la Stecca degli Artigiani, ex-fabbrica nel quartiere Isola di Milano occupata dagli artisti di Isola Art Center.

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Monument International Documentation
Nikolay Oleynikov

I due pannelli fanno parte di un’opera più ampia in cui l’artista russo cerca di ricomporre vicende individuali di attivismo e resistenza in un’unica storia universale. I personaggi raffigurati sono Africa Sunico e Leonardo Luque, due attivisti che lottano da anni in difesa del quartiere Isola di Milano, rappresentati dall’artista rispettivamente nella posa della Libertà e di Lenin.

[BAR MEETING]

Slideshow di Isola Utopia, documentazione fotografica

[PALAZZO FERRO]

1. Città

Isola Utopia
Angelo Castucci (font), Valentina Carracino (animazione), Steve Piccolo (sound) Video, 14’’, 2014

Isola, una storia neoliberale italiana
Mariette Schiltz & out (office for urban transformation)
Video, 18’49’’, 2009–2013

Lo slideshow ripercorre le fasi della trasformazione urbanistica e sociale del quartiere Isola di Milano, dal punto di vista degli artisti di Isola Art Center e degli abitanti del quartiere che lottano contro il processo di gentrificazione in atto. La mobilitazione, cominciata nel 2001, è tutt’oggi attiva nel giardino condiviso di Isola Pepe Verde, conquistato nel 2013 dagli abitanti dell’Isola e dagli artisti e attivisti di Isola Art Center.


The Imaginarium. Under construction
Wei-Ning Yang,
Video, 3’19’’, 2013

Damnatio Memorie
Camilla Topuntoli
Video, 10’27’’, 2014

2. Corpo

Avanti! Avanti! Avanti! (Onward! Onward! Onward)
Yang Zhi
Video, 12’, 2006

Tre attori professionisti imitano i tre Presidenti della Repubblica Popolare Cinese Mao Zedong, Deng Ziaoping e Jiang Zemin.

Isola Utopia Revolution
Camilla Topuntoli
Video, 6’28’’, 2014

3. Volo

Tentativo di tentativo di volo
Angelo Castucci, Francesco Lomonaco,
Video, 1’13’’, 2013

Ape che vola
Roberto Balletti
Video, 45’’, 2014

Culture don’t grow on trees
Emanuel Balbinot
Video, 5’39’’, 2014


[VIE]

When San Mauro meets
Kristina Borg

L’installazione consiste in un filo rosso che connette il percorso ad anello della mostra Isola Utopia. Il lavoro si sviluppa a partire da un progetto messo in atto nel quartiere Isola di Milano, dove il filo rosso ha legato fisicamente e simbolicamente una casa verde rimasta intrappolata all’interno del grattacielo della Regione Lombardia e il giardino condiviso di Isola Pepe Verde, due luoghi legati dalla comune volontà di resistere al traumatico processo di trasformazione urbanistica in atto nel quartiere. Nel contesto di San Mauro Cilento, il filo rosso si è spontaneamente trasformato in un’occasione di contatto e dialogo con gli abitanti del luogo, che hanno aperto le loro case per consentire l’installazione del filo e condividere le loro esperienze con l’artista e i suoi aiutanti.

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Monumento alla Terza Internazionale
Zanny Begg

La vignetta dell’artista australiana riflette sul fallimento delle utopie. Arrivati al culmine del Monumento alla Terza Internazionale di Vladimir Tatlin, commissionato da Lenin come simbolo della fiducia comunista nel progresso sociale, i due personaggi considerano l’opportunità di tuffarsi, forse più conveniente rispetto a quella di incamminarsi sulla lunga via del ritorno.

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Atterrare l'utopia
Maddalena Fragnito

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Utopia
Dan Perjovschi

Il disegno è il linguaggio primordiale che tutti conosciamo e alcuni di noi perderanno. L’arte è un modo di vivere, non un lavoro. Dan Perjovschi è un artista che disegna. Commentatore del proprio tempo, attento alla vita politica e sociale, i suoi lavori sono una sintesi tra fumetto, art brut e graffiti, finalizzata al reportage. Perjovschi è nato nel 1961, lo stesso anno in cui è stato eretto il Muro di Berlino, ma come usa dire, a differenza del muro, lui è ancora in piedi. Il disegno in mostra è un’interpretazione amara (forse distopica) del concetto di utopia.


[INFOPOINT]

Solar-Clouds
Nikola Uzunovski

Le nuvole sono palloni ad aria calda che utilizzano solamente l’energia solare per alzarsi. Sono composte da tre strati che accumulano e preservano l’energia solare al loro interno; possono essere utilizzate per creare microclimi adatti a condizioni meteorologiche estreme e diventare attrattori sociali. Nel contesto di Isola Utopia a San Mauro Cilento, l’artista persegue l’obiettivo di creare palloni in grado di far volare un essere umano. Il progetto si sta sviluppando costantemente nei giorni della mostra e i suoi esiti sono tuttora imprevedibili…


 
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