Gerald Raunig. Art and Revolution

Gerald Raunig
Filosofo e teorico d'arte, vive a Vienna; lavora presso Zürcher Hochschule der Künste (Departement Kunst und Medien, Vertiefung Theorie) e al EIFPCP (European Institute for Progressive Cultural Policies) in qualità di coordinatore dei progetti di ricerca transnazionali republicart (2002-2005) transform (2005-2008) e Creating Worlds; professore presso l'Istituto di Filosofia, Università di Klagenfurt / Austria; membro della redazione della rivista web multilingue transversal e della Rivista per una politica culturale democratica radicale Kulturrisse.

Libri recenti in inglese: Art and Revolution. Transversal Activism in the Long Twentieth Century, tradotto da Aileen Derieg, New York/Los Angeles: Semiotext(e)/MIT Press 2007; Art and Contemporary Critical Practice. Reinventing Institutional Critique, London: mayflybooks 2009 (Ed., con Gene Ray); A Thousand Machines, tradotto da Aileen Derieg, New York/Los Angeles: Semiotext(e)/MIT Press 2010.

All'Isola, Gerald Raunig presenta la sua pubblicazione Art and Revolution, Art and Activism in the Twentieth Century, e il suo nuovo libro A Thousand Machines. A Concise Philosophy of the Machine as Social Movement, entrambi pubblicati da MIT Press.
Introducono Marco Scotini e Bert Theis


Gerald Raunig
A Thousand Machines
A Concise Philosophy of the Machine as Social Movement

In questa "filosofia sintetica della macchina," Gerald Raunig fornisce un sfondo storico e critico ad un concetto proposto quaranta anni fa dai filosofi francesi Félix Guattari e Gilles Deleuze: la macchina, non come un dispositivo tecnico e apparecchio, ma come una composizione e
concatenazione sociale. Questa concezione della macchina come un accordo di componenti tecniche, corporee, intellettuali e sociali sovverte la opposizione tra uomo e macchina, organismo e meccanismo, individuo e comunità. Attingendo a una gamma insolita di film, letteratura e performance dal ruolo di biciclette nella fiction Flann O'Brienal al cinema neorealista di Vittorio De Sica in Ladri di biciclette e da Karl Marx "Frammento sulle macchine" al deus ex machina del dramma-greco Raunig crea una concezione avanzata della macchina come movimento sociale, trovando la sua manifestazione più adatta e concreta nel movimento EuroMayDay che dal 2001 è diventata una pratica attivista e discorsiva transnazionale e si è focalizzato sulla natura precaria della lavoro e di vita.


Gerald Raunig
Arte e Rivoluzione – Attivismo trasversale nel lungo ventesimo secolo
Tradotto in inglese da Aileen Derieg
Semiotext(e), 2007

Gerald Raunig ha scritto una storia dell'arte alternativa del "ventesimo lungo secolo ", dalla Comune di Parigi del 1871 alle turbolenti proteste antiglobalizzazione di Genova 2001.
Passando meticolosamente in rassegna le esperienze dei Situazionisti e di Sergei Eisenstein dell' Azionismo Viennese e della VolxTheaterKarawane, Arte e Rivoluzione affronta la storia delle trasgressioni rivoluzionarie e mette ottimisticamente luce sulla sua particolare emergenza, ricavadola dai racconti di tragico fallimento e inequivocabile disastro. Applicando inequivocabilmente l'idea di "macchina"di Deleuze e Guattari, Raunig estende la teoria post-strutturalista della rivoluzione fino all'esplosivo nesso tra arte e attivismo.
Promettente ed incisivo, Arte e Rivoluzione incoraggia una nuova generazione di artisti e pensatori ad un rifiuto nei confronti dell'autorità e delle stanche logiche di mercato, suggerendo invece nuovi metodi d' impegno radicale.
Raunig elabora un'indispensabile e contemporanea concezione di cambiamento politico che trascende le formulazioni fuori moda di insurrezione e resistenza. E' stato versato troppo sangue e inchiostro in nome delle macchine dell'arte e della rivoluzione per far sì che rimangano disgiunte nella costruzione storiografica.


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