Absolute Beginners

Realizzato negli spazi di ISOLA ART CENTER, Absolute Beginners è un progetto che cerca di ripercorrere i primi passi dell’attività di un gruppo di artisti che oggi stanno lavorando in un contesto internazionale. In mostra quattro video-proiezioni, rispettivamente di Jakup Ferri, Armando Lulaj, Anri Sala e Fani Zguro.
Il titolo della mostra si riferisce alla condizione degli artisti al momento della realizzazione di questi primi lavori, chiamati, così, a testimoniare quel momento indefinibile e incerto che fa parte del proprio esordio. L’inizio di una ricerca, i dubbi, le trasformazioni e il percorso compiuto nel tempo, la sopravvivenza dell’artista nel panorama attuale e il rapporto ambiguo tra artisti emergenti e artisti affermati nel mondo dell’arte, sono quesiti che trovano nella mostra una propria configurazione.

Jakup Ferri, 1981, Phrishtina, Kosovo. Vive e lavora tra Prishtina e Amsterdam.
“Don’t tell anybody”, video (2003).
Il video del giovane artista kosovaro Jakup Ferri, “Don’t tell anybody”, è uno dei primi lavori scelto dal ciclo di video realizzati tra il 2002 e il 2005. I suoi video esplorano la condizione dell’artista tra umorismo e autoironia, usando la propria immagine come se fosse una figurazione del primo stadio della ricerca artistica. In “Three virgins”, per esempio, l’artista partecipa con la sua voce a un duetto di Lennon & Ono; mentre nel video “An artist who speaks no English is no artist” Ferri parla un pessimo inglese, ironizzando sul proprio lavoro e utilizzando lo stesso titolo usato in precedenza dall’artista croato Mladen Stilinoviç. Il video scelto per Absolute Beginners appartiene proprio a questo primo periodo: “Don’t tell anybody” vede l’artista impegnato a contare uno per uno migliaia di chicchi di riso, separandoli di volta in volta in piccoli gruppi, cercando il numero esatto di chicchi contenuti in un chilo.

Armando Lulaj, 1980, Tirana, Albania. Vive e lavora a Torino.
“Walking free in harmony”, video-performance (1999).
Il lavoro di Armando Lulaj è legato sin dagli esordi alla performance. “Walking free in harmony” documenta una delle sue prime azioni, realizzata nel periodo in cui era studente dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Con questo lavoro Lulaj ha creato una relazione con l’ambiente dell’Accademia fiorentina interpretando l’ultima posa del Cristo a braccia aperte sopra la cupola dell’ Accademia, all’interno della quale è esposto il David di Michelangelo. In seguito a questa azione l’artista è stato cacciato dall’Accademia e ha proseguito la sua ricerca autonomamente; non sono tardati i primi riconoscimenti e inviti a eventi internazionali come la Biennale di Praga (2003/2006) o la Biennale di Tirana (2005).

Anri Sala, 1974, Tirana, Albania. Vive a Berlino.
“Avec Marubi”, video-animation (1996).
Anri Sala è tra i protagonisti indiscussi del panorama artistico internazionale, presente nelle manifestazioni più rappresentative, quali la Biennale di Venezia, Manifesta, Hugo Boss Prize ecc. Il lavoro che viene presentato è praticamente il suo primo video: “Avec Marubi”. Una video-animazione tratta da un’immagine ormai cult del fotografo albanese Marubi, realizzata nei primi anni del secolo scorso, in cui due donne del nord dell’Albania, vestite con abito tradizionale, stanno lavorando alla macchina da cucire su un’immagine del celeberrimo capolavoro di Manet “Le Déjeuner sur l'herbe”. Alla fine la donna nuda di Manet viene vestita con lo stesso abito tradizionale indossato dalle donne della fotografia di Marubi.

Fani Zguro, 1977, Tirana, Albania. Vive e lavora tra Tirana e Milano.
”Fotogramma”, video-loop (2004).
Il lavoro di Fani Zguro ha inizio nel 2004, proprio con il video “Fotogramma”. Realizzato a Tirana è il primo di una serie di video notturni, intitolata: “Night Project”. “Fotogramma” è una breve ripresa di un vicolo durante una notte di pioggia. La durata della ripresa è di pochi secondi, ma viene prolungata quasi a un minuto. L’audio viene sospeso.


Isola Art Center prossimi appuntamenti:

giovedì 22 marzo, ore 19,
incontro: “Albania, 10 anni di arte contemporanea, alcuni racconti”
 
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