MASSIMO BARTOLINI



Head, 1997
vetroresina, legno e vernice 5.50x3.80x240 cm

Millet odiava Parigi. E se usciva dal villaggio sempre dalla parte opposta a quella del suo amico Rousseau, ciò accadeva, forse perchè la fitta foresta gli ricordava ancora troppo l'angustia della città: gli alti alberi gli facevano l'effetto di quei muri interminabili da cui era fuggito come da un carcere. Gli elementi della sua arte, che guardano le sue figure potremmo chiamare solitudine e gesto, non sono in realtà questi valori figurativi, quanto i valori paesaggisitici che vi corrispondono. La solitudine corrisponde alla pianura, il gesto al cielo davanti al quale esso si compie. E' anche lui un pittore di paesaggi. La grandezza delle sue figure deriva da ciò che le circonda, e dalla linea che le separa proprio da ciò che è attorno a loro. E' del cielo e della pianura che si parla qui.

Rainer Marie Rilke "Worpswede" ed. Barbablù a cura di G. Maragliano