Accademia Libera Natura c/o Castello Ginori di Querceto
Montecatini Val Di Cecina (PI)
via del Borgo, 1 (Castello di Querceto)
0588 37003, 333 6405250
WEB
Karibu
dal 4/5/2007 al 31/5/2007
dal lunedì alla domenica con orario 10.00-12.30 e 16.30-20.30 (chiuso il martedì)
WEB
Segnalato da

Elena Capone




 
calendario eventi  :: 




4/5/2007

Karibu

Accademia Libera Natura c/o Castello Ginori di Querceto, Montecatini Val Di Cecina (PI)

Collettiva di pittura e scultura. Tra neo-nature morte fiamminghe contaminate di contemporaneita', ricerche su equilibri geometrici instabili, immagini visive di suoni fluidi e ritmati e forme costruite da energie atemporali.


comunicato stampa

Collettiva

Tra neo-nature morte fiamminghe contaminate di contemporaneità, ricerche su equilibri geometrici instabili, immagini visive di suoni fluidi e ritmati e forme costruite da energie atemporali e di memoria cosmica, si apre sabato 5 maggio a Querceto (Montecatini Val di Cecina - Pisa), con vernissage alle ore 18.30, la mostra collettiva di pittura e scultura con i quattro artisti del gruppo "Kàribu" di Pistoia.

Luciano Barale, Amerigo Folchi, Giordano Pini e Marco Rindori, sono gli autori che, sia pur provenienti da impostazioni e percorsi artistici propri ed originali, si sono costituiti, a cominciare dalla primavera del 2006, in un insieme stabile che direziona una fondamentale linea di ricerca sulle valenze archetipiche e simboliche di suoni ed immagini di memoria collettiva ed universale, con valenze spesso esoteriche, ma ricondotte ad un rigore geometrico e ad una essenzialità formale di forte sapore contemporaneo, nella ricostruzione complessa e in divenire di rappresentazioni ancestrali dell'invisibile e dello spirituale.

Specializzato per professione, nella cartellonistica pubblicitaria, Luciano Barale presenta opere improntate da un astrattismo pittorico che risente della grande lezione di Duchamp e dei ready-made in contesto pittorico: ritagli, tracce di figurazione, regoli di diversa misura, ricontestualizzati in un gioco di equilibri instabili, con tensioni diverse tra gli elementi, che lasciano percepire ritmature interne e aperture percettive su più piani ed inattese.

"Rilievi liquidi" e "ondulati sonori", sono invece le tavole-stele complesse, di ampie dimensioni, tra pittura e scultura lignea di Amerigo Folchi. Una serie di superfici costruite su più livelli di interazione, costruite attraverso l'assemblaggio reiterato di piccoli frammenti in legno pluri-colorati, che vanno a formare un insieme percettivo geometrico complesso, barocco e frantumato che dilata la percezione superficiale e che si costruisce attraverso la rappresentazione pre-conscia, fluida e ritmica, di suoni, di preferenza blues e jazz, e di suggestioni archetipiche di diversa natura: dalla citazione di pareti marmoree classiche, a forme di memoria egizia, a ricerche di insondati e sconosciuti simbolismi e ambienti mistici.

Amerigo Folchi è anche affermato sulla scena internazionale come uno dei più accreditati autori e come disegnatore originale e prolifico di pregiate carte "Tarocco" a tiratura limitata, una attività che si pone anch'essa tra i contenuti dell'invisibile e le sue infinite possibilità di rappresentazione.

Una energia cosmica atemporale che modifica e ridisegna incessantemente gli spazi dell'infinito e delle sue luci, ombre e luminescenze, vitale ed asettica insieme, sembra manifestare di sé e delle sue linee incomprensibili di percorso, attraverso le forme scultoree in legno ed i gioielli-scultura da indossare di Giordano Pini. Dalla "Arts and Crafts" a Gaudì, ritorna la tendenza alla ricerca intuitiva sulle forme naturali, scoperte e ricontestualizzate in opere dove l'incomprensibilità complessa della forma non contraddice il magnetismo e la sconosciuta, ma suggestiva e coinvolgente, armonia della enigmatica composizione.

Un ritorno al figurativo ed alla qualità tecnica di alto livello, ma con una forte tendenza alla essenzialità compositiva ed al minimalismo in pittura, sono gli elementi che caratterizzano le tele di Marco Rindori. In una inedita ricomposizione di soggetti apparentemente classici (nature morte, nudi, ritratti), tra i toni eleganti e cupi del Velàzquez e l'iconografia cinquecentesca e fiamminga del Seicento, in attimi fissati attraverso una sorta di imminente "rincorsa contemporanea" all'eternità, lo sfrondamento della ridondanza degli elementi compositivi, espande le superfici monocrome, geometrizza la ridefinizione dello spazio e, in luci intense e frastornanti, riconduce l'improvvisa e diretta testimonianza di una intimistica e riscoperta nuova esperienza di sconosciuti attimi carichi di sublimate valenze contaminate di atemporalità.

Il nome che indica il gruppo di artisti si ispira alla divinità assiro-babilonese "Kàribu" (Karib), rappresentata con quattro teste sulle mura di Babilonia. Da qui la trasposizione etimologica e di significato nel "Cherubino", ai quattro lati dell'Arca, nella visione del profeta Ezechiele. Una ricerca su quattro assi espressive, sulla continuità simbolica trasversale alle grandi religioni antiche, alla spiritualità più ancestrale, fino ai misticismi contemporanei ed ai riscoperti ritmi del patrimonio antropologico sedimentato nella musicologia jazz, in una indagine tra arte, scienza, storia e magia lungo i percorsi sconosciuti di una temporalità complessa e circolare e nella diretta rappresentazione visiva dei movimenti interiori dell'anima e di nuovi e antichi significati dagli ambienti spirituali della sfera dell'invisibile. La giornata inaugurale della mostra comprenderà anche una cena per soci (possibile iscrizione nel corso della serata) a base di menù tradizionale del luogo, e sarà combinata alle note accoglienti e familiari della musica per piano-bar con Luciano Busdraghi in un repertorio dedicato interamente alle immagini pregnanti ed alle suggestioni drammaticamente essenziali e magnetiche di sedimentate ed intramontabili melodie del jazz.

Inaugurazione 5 maggio h.18.30

Accademia Libera Natura e Cultura
Via del Borgo, 1 - Querceto (FI)
Orari: dal lunedì alla domenica con orario 10.00-12.30 e 16.30-20.30 (chiuso il martedì)
Ingresso libero

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Renato Frosali
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