Galleria Aregolad’Arte
Mantova
via san Longino, 1b

Marzia Gallinaro
dal 24/11/2006 al 15/12/2006

Segnalato da

Giovanni Pasetti



approfondimenti

Marzia Gallinaro



 
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24/11/2006

Marzia Gallinaro

Galleria Aregolad’Arte, Mantova

Le ragazze sono asine. In mostra diciotto grandi fogli di carta da pacchi che vengono resi consistenti grazie all’uso di smalti e acrilici particolarmente brillanti.


comunicato stampa

Le ragazze sono asine

La galleria aregolad’arte nasce alla fine del 2003, con l’intento di presentare ad un pubblico di intenditori e di appassionati opere del ’900 italiano e straniero. Nel cuore di Mantova, a pochi passi dalla Cattedrale di Sant’Andrea, aregolad’arte allinea nella sala superiore disegni e oli di alcuni prestigiosi maestri: Turcato, Guidi, Masson, Corpora, Dova, Pirandello, Cavalli, Dorazio, Sironi, Carmassi...

Nella sala inferiore si alternano invece esposizioni di ambito contemporaneo, che coinvolgono artisti contemporanei o personalita' del secondo novecento. Un’attivita' di incontri e di conferenze arricchisce infine la vita del nuovo spazio, destinato ad aprirsi all’arte del presente.

Marzia Gallinaro vive e lavora a Padova, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, prima di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha intrapreso, diplomandosi, il corso di Scenografia. Dopo una significativa esperienza londinese, ha ulteriormente ampliato il proprio orizzonte tecnico lavorando in campo teatrale e in diverse produzioni cinematografiche. Ha esposto in numerose collettive a Padova e a Milano, prima di inaugurare dal 2005 in poi mostre personali nella stessa Padova, a Vicenza, a Castellina Marittima.

Il progetto de Le ragazze sono asine parte dall’esposizione di una serie di opere di uguali dimensioni per arrivare alla performance e all’installazione multimediale. Nasce dal fascino di una celebre scena del shakespeariano Sogno di una notte di mezz’estate, la' dove Bottom, trasformato in asino, ama Titania, la regina delle fate. Incontriamo cosi' la donna-animale, la forza sessuale della rappresentazione del corpo. Una ricerca che gioca ironicamente con i significanti, procedendo dall’incantamento e dalla seduzione.

“Il lavoro si sviluppa su due versanti che si intrecciano continuamente in un gioco di rimandi a sfondo sessuale e politico (in senso ampio). Privato, ovvero autoironico, intimo, di riconoscimento / disconoscimento. Confronto con l’immagine ancestrale della donna animale. La forza sensuale / sessuale della rappresentazione del corpo-animale. L’accettazione del lato oscuro della banalita' oggettiva. La ricerca / espressione di una diversa realta' di soggetto. Pubblico, ovvero ludico-comunicativo. L’identificazione o il rifiuto rispetto ai modelli dell’immaginario collettivo. La rappresentazione del gruppo. Sentirsi parte di una visione accomunante o confontarsi politicamente e ironicamente con la rappresentazione dell’ovvio culturale."

Cosi' Marzia Gallinaro descrive e imposta il progetto Le ragazze sono asine, che anima (e' decisamente il caso) questa mostra attraverso diciotto stazioni. Sono in realta' diciotto grandi fogli di carta da pacchi, leggeri e luminosi, che vengono resi consistenti e parlanti grazie all’uso di smalti e acrilici particolarmente brillanti. Uguali eppure diversi nel raccontarci un travestimento / metamorfosi che coglie, con esatta e perfida allegria, il lato cangiante dei comportamenti. Perche' non piu' da maschere siamo nascosti: e' la nostra medesima natura ad essere pervertita nella sua intima convinzione. E, come accade spesso, e' il sesso femminile ad esprimere la verita' dell’adattarsi al Mondo. Un compromesso disadattato, inabile eppure efficace, che denuncia continuamente l’Altro coltivato in se', mediante una felicita' pittorica che germina da un talento indubbio.

Piu' forte qui - Marzia - rispetto ad altre creazioni del passato, che pure dimostravano la sicurezza di un’espressivita' al limite del tormento estetico. Piu' forte qui, perche' dominata da un’intuizione profonda, che spinge lo sguardo dell’artista a valicare il fragile velo delle apparenze, diventando soglia, dipingendo trame, risolvendo in tinte decise le contrapposizioni del movimento.

E' uno spirito antico a ispirare l’intenzione, in un cammino che sembra lungi dall’esaurirsi, nella sintesi prolungata di una passione, di un gesto, di una vanita' tanto assurda quanto (purtroppo?) vera. Giovanni Pasetti

Galleria Aregolad’Arte
via san Longino 1b - Mantova

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Marzia Gallinaro
dal 24/11/2006 al 15/12/2006

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