EXTRAMONDO

In Exitu: l'urlo di una vita al termine

Extramondo porterà il proprio recente lavoro su In exitu di Giovanni Testori in tre stazioni ferroviarie coinvolte da Subway da scegliere fra Centrale, Bovisa, Lambrate, Garibaldi, Nord. Nel suo testo dolorante, vera e propria bestemmia apocalittica, Testori osserva il protagonista Riboldi Gino nei minuti prima di un'overdose. Il monolgo, interpretato con intensità impressionante da Andrea Facciocchi e diretto da Michela Blasi Cortellazzi, è da ambientare nei luoghi più disparati delle stazioni: dai cessi alle sale di attesa, lungo i binari deposito, le scalinate, i corridoi e quant'altro dei luoghi di transito, dei terminali di accesso e di uscita della città: luoghi più che mai appropriati per la definitiva dipartita dalla vita di un tossicomane che urla la propria disperazione cosmica verso un'esistenza - e la sua polis globale - che ha smarrito il suo significato?
Perché In exitu nelle stazioni?
Così annota Testori stesso: "... tu, sì tu, mia Milano; tu, Milano, qui e adesso; tu, da Roserio ... alla gran Piazza, dalla faraonica sporcizia della Stazione Centrale a quella, mezzo in aria, di Porta Genova, dalle culle sempre più deserte ai cimiteri sempre più affollati (di bare); ecco, tu, rispondi: chi t'ha così ferita? Chi t'ha così sconciata?... Dobbiamo esser seri e veritieri: Poiché t'amiamo. Sconciata. Epperò bellissima. Può una città essere sconciata e, insieme, bellissima? Credo di sì; se essa uscì dal nodo scorsoio del 'laurà-laurà'; e del cuore". (da La mia Milano, "Corriere della Sera", 9 marzo 1982)