ACCADEMIA DEGLI ARTEFATTI

Geometrie dello spazio e delle azioni

L'Accademia degli Artefatti invaderà, con la folla dei corpi che connota sovente il lavoro del gruppo, l'altrove mentale e concreto del lunghissimo corridoio-sala di passaggio sotto corso Buenos Aires, che collega le uscite della metropolitana di viale Tunisia e quelle di Porta Venezia. Tre le ipotesi proposte dal gruppo.
1. In "Preludio all'età oscura, azione n. 2 - corridoio sotterraneo-non luogo-non vita, sostare-non stare, passaggio-paesaggio -, c'è un custode-testimone che intrattiene. Icaro vola ma non vicino al sole, cade al suolo sotto i colpi del revolver, sfilano i corpi e si abbattono, battone le mani i presenti sotto il colpo della frusta. Non si distinguono i volti dei molti. Tutti morti! Clap your hands. Giro giro tondo casca il mondo casca la terra tutti giù per terra". Larve alla Beckett, già immaginate dal gruppo romano nello spettacolo Dati e che qui lavorerà con trenta performer in un evento coreografico e grottesco di grande impatto.
2. In Età oscura - trasformazioni sotterranee, il tema centrale è il labirinto e i personaggi che coabitano con esso, dunque il mito. Potrà essere suddiviso in alcune tappe ripetute più volte nella giornata e riassunte in un unico evento. Le tappe sono così date:
Chi non ha il suo Minotauro (le vittime)
colore dominante il bianco; schiere di vittime pendono dal soffitto, pareti di cellophane lasciano intravedere scene di colluttazione.
La casa di Teseo (gli eroi)
lo spazio sarà totalmente invaso da resti archeologici, fossili, oggetti e souvenir mentre alcune figure legate a degli elastici simuleranno un combattimento.
Arianna o il lamento del pianeta (sull'identità)
una natura morta. Arianna, simbolo della solitudine, si trasforma in un pianeta: lei, la "tutta illuminata" figlia del sole, è l'emblema dell'alienazione e della separazione circondata da gocce di cristallo che sono le sue lacrime, intrappolata nel suo stesso pianto canta all'infinito.
Caduta libera (per un fallimento)
Dedalo e Icaro con le ali di cera escono dal labirinto, Icaro vola vicino al sole e le sue ali troppo fragili si sciolgono, ma la sua fine è un fattore interno. Mille aeroplani di carta ricoprono l'ambiente, mentre si susseguono azioni di caduta libera nel vuoto. Pareti di cellophane delimitano lo spazio dell'azione, su cui scorrono proiettate diapositive di viste di città dall'alto, topografie, eccetera, a riportare un frammento dell'esterno dentro lo spazio chiuso sotterraneo.
Il carattere istallativo delle scene consente una presenza costante per una fruizione distratta e frettolosa, alcuni monitor rappresentano la memoria di ciò che è già accaduto. A orari convenuti si ripeteranno le azioni.
Il progetto prevede la presenza di almeno trenta attori-performer.
3. Adattamento di materiali dallo spettacolo Dati: 1) il bianco; 2) il silenzio; 3) radice quadrata di 2 ispirato alle sperimentazioni di Beckett intorno al quadrato, con i performer impegnati in evoluzioni geometriche, fra rigore da prigione e esplosioni da circo.