Nel passaggio che conduce al piano treni direzione Cologno Monzese, possiamo vedere l'intervento di Premiata Ditta. Si tratta di un box realizzato con la rete di protezione dei cantieri. All'interno di questo box troviamo una carrozza della metropolitana accuratamente smontata dalle porte ai passamano, presentata per meccanismi, dadi e lamiere. Fuori dal box, alle pareti sono disposte cinque fotografie che documentano alcuni momenti dello smontaggio degli oggetti. Smontare questi oggetti, nati per essere efficienti, non e' un "vero" lavoro, ma piuttosto un "non lavoro". Un'attivita' che non ha un ruolo sociale riconosciuto, che non si inserisce direttamente nel sistema economico accomuna l'artista al disoccupato, perchi nella societa' chi non ha una ruolo stabilito e non produce non e'.


 

PREMIATA DITTA
Vincenzo Chiaranda', Anna Stuart Tovini

Non-lavoro o anche la casa delle farfalle

Sono gia' le 4.42 dice il computer, e lui, perche' e' certamente un lui, non sa che noi le chiamiamo sedici e quarantacinque che e' molto diverso.
Si', se fossero le 4,46 la sensazione sarebbe molto diversa. Ci si sente un esponente speciale della specie essendo in piena attivita' a quell'ora; un angelo, qualsiasi sia l'attivita', magari un angelo caduto...Mentre alle 16,48 del pomeriggio sei un essere umano e non una bestia nel momento in cui stai lavorando, un pacificante ingranaggio o una persona di successo, controlli l'orologio e pensi cose solo opposte a seconda dei casi.
"cazzo sono solo le 16,53... ancora un'ora..."
"merda sono gia' le 16,54 quell'imbecille mi ha fatto perdere un sacco di tempo..."
Il fatto che le riflessioni possano essere opposte non ha la minima importanza se chi scrive pensa di essere un osservatore neutro...illusa...
Alle 17,04 c'e' molta gente che passa il tempo a pensare se c'e' una terza tribu'?
Io penso di si'...tribu', alternativa, disoccupazione, passatempo, ruolo, retribuzione.
In ordine alfabetico:
alternativa,
disoccupazione,
passatempo,
retribuzione,
ruolo,
tribu'.
A rovescio...
tribu',
ruolo,
retribuzione,
passatempo,
disoccupazione,
alternativa.
Non vale, con il computer e' molto piu' facile che solo a mente!
Pero' cosi' posso rileggere e sono le 17,13.
Prima di dormire non conviene mai pensare, ti si ficca un ritornello in testa e ti arpiona le storie. Inizi a farti le tue sceneggiature eroiche e poi vuoi vedere come vanno a finire; fai degli elenchi funzionali e ti piglia l'ansia, o magari risolvi il problema e poi il giorno dopo non ti ricordi piu' come...
Io penso a qualcosa come una filastrocca:
il fumettone torna a casa attraversando verdi colline e curvilinee strade gialle sotto un cielo blu, vede la sua quadrata casina avvicinarsi posteggia la macchinina rossa e cammina. Ma quando arriva la sua casa si e' ristretta e non puo' entrare, allora deve pensare alle soluzioni possibili... Mentre guarda il tetto dall'alto si accorge che e' lui ad essere cresciuto mentre camminava e ripercorre la strada al contrario sperando di ritornare proporzionato e infatti la sua automobile e gli alberelli sono di nuovo piccoli... cioe' giusti, e quindi lui e' tornato giusto.
Cosi' ci riprova rassicurato; ma niente. Riflette sull'ipotesi di sollevare la casa e portarla in fondo alla strada dove sa che tornera' normale, ma poi si immagina che se anche lui torna normale non potra' piu' tenerla in mano. Se va a chiedere aiuto come fa a spiegare che lui si ingigantisce visto che oltre quel pezzo di strada lui torna grande (anzi piccolo) come gli altri...insomma il mio fumettone va su e giu' per la strada, si siede, appoggia il mento sulla manona e guarda la sua casina in una gran confusione prospettica e mentre cerca affannosamente una soluzione si addormenta.
Uff e' difficile da raccontare. Sono gia' finite le sigarette alle 17,53, chissa' quante ne fumero' prima di dormire...
Una volta invece dicevo di essere un pezzo di satellite che vagava nell'atmosfera, lento, sospeso, ruotante su se stesso mentre la Terra ruota, indifferente a notte e giorno; una parte con un passato di intero, ma un destino distaccato. Mi immaginavo delle luci intermittenti senza finalita', qualcosa di pulsante e quindi di vivo e questa era una ingenua concessione all'organico, eppure io sapevo che era anche una minaccia sospesa semplicemente dimenticata.
Infatti non mi ricordo piu' l'eta' di questa immagine (e la minaccia?) so che mi svegliavo alle 6;30 e cioe' circa dodici ore fa. Per andare a scuola, ed ero sempre in ritardo alla prima ora. "La scuola e' prima di tutto un allenamento alla vita" infatti ho capito che non conveniva fare la rappresentante di classe, e poi il prof diceva che era inutile: noi donne saremmo tutte finite a fare le mogli o le insegnanti all'asilo. L'altra ci diceva di non girare nei corridoi come peripatetiche e quello di religione di non togliere mai la "d" alla parola dio.
Adesso sono finiti i saldi di dopo Natale e quindi e' primavera-estate, fa buio piu' tardi e quindi non ci sono piu' le luminarie nelle strade, non fa freddo e percio' l'aria si riempie di musiche di finestrini e finestre aperte, di solito radio...sono le 18,50 e' l'ora del notiziario, l'ora di punta perche' escono dagli uffici; si da' il via al tempo libero, all'utilizzo di altri servizi. Spariscono dalle vetrinette panini farciti e pizzette e compaiono olive e patatine fritte sui banconi. Per strada non ci sono piu' i bizzarri cappelli delle vecchiette o gli zaini degli studenti, non solo gruppi di blu vestiti e scarpe marroni, tutti vanno in una direzione precisa hanno una meta come prima avevano uno scopo.