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Mille grazie. Non parlo Italiano, ma... ma vorrei cominciare con un poemo - voglio dire una poesia!
Qui c'è il letto di muschio giapponese. Li c'è la montagna di Harakriri. La giù a destra la casa dal tetto piatto. La neve ricopre il davanzale della casa dei genitori di qualcuno. La c'è il lago ghiacciato. E qui il letto di muschio giapponese (applauso) [N.d.T. i corsivi sono in italiano nella conferenza].
Comincerò il mio discorso leggendovi qualcosa in inglese e dopo, quando comincerò con le diapositive delle mostre e con i video, parlerò un po' più liberamente. È veramente penoso che sebbene si parla in italiano nel Ticino non abbiamo l'obbligo di impararlo a scuola.
Sono nata nel 1962 e sono cresciuta in un piccolo villaggio della Svizzera sul confine orientale con l'Austria. Dopo un semestre di fisica teoretica mi sono iscritta a graphic design nell'Istituto di Arti Applicate a Vienna. Il mio scopo era di visualizzare sistemi filosofici. Influenzata da un'altra ragazza nella mia classe, ho cominciato a girare dei film in Super-8, cominciando anche a creare le scenografie per la band di alcuni miei amici. Questo coinvolgeva sia il disegnare i muri o i fondali che proiettare immagini girate in Super-8 sopra i musicisti sul palcoscenico. Non ho mai voluto essere un'artista, e non sono più un'artista. Spiegherò perché al termine del mio discorso.
In ogni modo, facevo questo lavoro con i gruppi musicali e ho continuato a farlo quando sono ritornata in Svizzera, dopo i miei studi. A Basilea mi sono iscritta in una classe di audio-visual design - che si potrebbe anche semplicemente chiamare una video-classe - perché ho capito che il video riuniva insieme tutto quello che mi interessava, includendo: pittura, disegno, tecnologia, linguaggio, musica, movimento, fluidi quadri schifosi, poesia, sesso, amicizia e premonizione di morte. Allo stesso tempo, dieci anni fa, ho cominciato a lavorare come un tecnico video freelance per l'industria chimica, parallelamente avevo iniziato a far parte di un gruppo musicale. Una band mi aveva chiesto di unirmi a loro e anche se ero una terribile musicista ho iniziato a lavorare con quel gruppo, perché volevo fare tutto per conto mio, non soltanto le riprese ma anche mixare il suono, montarlo, realizzando ogni cosa.
Quando comincio un lavoro passo sempre attraverso la mia esperienza super-personale. Credo che se un lavoro è onesto, se è fatto con sangue, sudore e lacerazione, allora è automaticamente attuale socialmente. Ora vi mostrerò il mio primo lavoro del 1986.

(Visione di "I'm not the girl who misses much" Fig. 1)

Quando ero una teenager ero una grande fan di John Lennon e Yoko Ono. Era circa il 1977, ed era già dieci anni che raccoglievo tutto quello che potevo trovare su di loro. Ero "illuminata" dai loro happening, che era lo speciale contributo di Yoko Ono. Potete vedere come la mia prima esperienza con le belle arti sia passata attraverso la musica, il mondo dei mass media. Come ho detto, non ho mai voluto diventare un'artista. Ho sempre voluto essere una scienziata. Ma credo che i mass media siano il nostro subconscio collettivo.
Mi piacerebbe mostrare alcune diapositive. (Pipilotti comincia mostrare delle diapositive).
Veramente amo il video con tutti i suoi svantaggi - per esempio, la bassa risoluzione. Vedo il video come un dipinto che si muove dietro a un vetro. Sottopongo le immagini a tutti i tipi di interferenza, faccio scorrere il nastro troppo veloce o troppo lento simultaneamente su due differenti videoregistratori, poi faccio passare le immagini attraverso un time-base corrector che cerca di appianare le differenze. Questo è solo uno dei circa venticinque tipi di disturbi che ho provato nel nastro seguente. Chiedere troppo o troppo poco alla macchina mi aiuta a trovare immagini che sono molto simile al nostro subconscio quando, per esempio, siamo nel dormiveglia o quando siamo molto nervosi. È come se provochi la macchina in un modo simile e trovi il subconscio del macchina.
Chiamo questi video "fuligginosi". Non sono la sola persona che lavora con questo concetto ma è stato il soggetto della mia ricerca per molto tempo. Questo vuole dire che ogni immagine dovrebbe avere una qualità pittorica e il disturbo della macchina è molto simile alla reazione dei nostri corpi quando c'è troppa o troppo poca richiesta da parte nostra. Spesso questo è visibile nei problemi psicosomatici. Questo è il contenuto del prossimo video, chiamato "Pipilotti Mistakes". Ve ne mostrerò un estratto. È un pezzo didattico. Le diapositive che avete appena visto sono tutto da questo video.

(Visione di "Pipilotti Mistakes" Fig. 2)

Generalmente sono interessata al corpo non elegante. Non voglio dire che non mi piacciono le donne eleganti o gli esseri umani eleganti, al contrario! Ma sono più interessata alla debolezza del corpo e, in questo contesto, all'illusione delle dimensioni. Come sappiamo, il modo in cui i nostri corpi sentono dipende da moltissimi elementi come la temperatura, il tatto, ecc. Se siamo toccati sentiamo come se il nostro dito diventasse lungo dieci metri, o se abbiamo piedi freddi diventano molto piccoli. Il motivo per cui ho fatto il video seguente era mostrare tali sottili percezioni tattili. Come soggetto ho preso una scena classica di un bacio. Qui, stavo cercando di trovare le immagini che fossero completamente frontali o che fossero proprio dietro alle nostre palpebre. Ma voglio soltanto aggiungere, prima che cominci il video, che non mi piacciono più i primi trenta secondi di questo video.

(Visione di "Pickelporno")

Amo le macchine, sono le dilatazioni dei nostri corpi. Dall'altro lato, non ho un grande rispetto per le tecniche. Vale a dire che quasi tutto in quel video è stato fatto con processi analogici e non digitali. Le macchine sono generalmente stupide. Quando ho lavorato per quella industria chimica con tutti quei tecnici conoscevo ogni macchina che avevano. Avevo un vantaggio nel fatto che ero una donna perché i tecnici non mi vedevano come una concorrente. Di solito, questi ragazzi sedevano sulle loro macchine così orgogliosi e protettivi, come fossero dei? galli. E a ognuno di loro piaceva credere che la loro conoscenza fosse molto profonda e che le loro macchine fossero molto complicate, ma non lo erano.
Ora mi piacerebbe parlare delle installazioni. Parallelamente ai miei video che ho spesso mostrato in video e film festival, ho cominciato a creare delle video installazioni nel 1988. È importante per me che posso influenzare l'ambiente nel quale è fruito il mio lavoro video. Mi piace compensare la bidimensionalità, la mancanza dell'odore, con il sangue fresco dell'atmosfera. Voglio spogliare questo scatola dominatrice, la televisione, della sua caratteristica forma. Voglio riconquistare lo spazio che normalmente dimentichiamo quando guardiamo la TV.
Questa installazione era chiamata "Vista al nord, una punta al sud". Le persone infilano le loro teste dentro queste scatole e guardano dei video stando in piedi, con le loro teste nel buio. Era una misto tra il cinema e guardare la TV in un piccolo gruppo. Quello che era veramente strano imparare, osservando la gente usare questa installazione, è che quando le persone non mostrano i loro corpi parlano tra di loro, tra estranei, molto facilmente. In un'altra installazione ho cercato di allargare l'ambiente circostanze letteralmente allargando i mobili della stanza dove i visitatori guardavano la mia TV (Fig. 3). Normalmente quando guardiamo Tivù la nostra realtà si restringe, e ho cercato di fare l'opposto. Allo stesso tempo ho voluto che il visitatore si sentisse comodo, che il museo fosse il suo spazio privato, come un soggiorno ingrandito. Qui nella seconda diapositiva vediamo questa installazione del "soggiorno ingrandito" con un altro video nello sfondo sul muro. Quello chiamato "Sip my ocean" lo mostrerò in video più tardi (Fig. 4).
Ora una dichiarazione teorica: io semplicemente uso la tecnologia che è stata inventata dai mass media come ingrediente crudo e cerco di cucinare il mio pasto. Così la mia relazione con i mass media non è soltanto critica, perché sono molto grata che la TV istruisca molto bene le persone. Questo significa che oggi anche le persone comuni - uso questo termine per parlare delle persone che non sono andati all'università o che conoscono bene le lingue, ecc. - possono avere un livello alto di conoscenza.
I video su monitor e le proiezioni o le installazioni video, che possono coinvolgere l'intera stanza, sono molto diverse l'una dall'altra. Il monitor è come una lampada magica, ma le proiezioni possono dissolvere la stanza, possono dissolvere l'architettura.
Questo lavoro, col video messo in mezzo alla culla di un bambino, si chiama "The Circle". Non ho messo le sedie di fronte alla culla, come si vede qui. Si può essere abbastanza sicuri che se si realizza un'installazione video e si lascia la stanza per cinque minuti qualcuno avrà sempre messo lì delle sedie. Ho fatto un altro lavoro col monitor all'interno di un costume da bagno che in questo modo diventa uno stomaco. (Pipilotti dice alcune parole in tedesco, e inizia a traduttore un'altra persona). Così ora ho un aiuto in inglese e un aiuto in tedesco, ma rimango ancora svizzera.
È sempre molto difficile fare delle fotografie di installazioni perché in realtà sono sempre troppo scure per essere fotografate come si deve. Qui ho fatto un altro lavoro dove la mia intenzione era di usare il video come una lampada - questo era per la mostra Aperto alla Biennale di Venezia del 1993. Sotto un lampadario la vita sociale diviene di nuovo possibile. Ero anche interessata a come la luce si rifletteva nei cristalli, il colore di questo lavoro cambiava sempre un po'. Non voglio mai mostrare la "realtà" perché la realtà è sempre più bella e sottile di qualunque cosa tu possa fare. Ma posso cercare di mostrare il nostro mondo interiore con il video.
In questa diapositiva, il tavolo del camerino (una vanità) ha un piccolo monitor video nello specchio. Quando ti inclini in avanti sei baciato. Lo mostrerò più tardi. Un'altra installazione dove ho usato tre borsette e tre conchiglie marine e all'interno di ciascuno di questi oggetti c'era un monitor. C'era anche una luce da discoteca che si muoveva molto lentamente. È molto difficile mostrare le installazioni con delle diapositive così vi mostrerò ora un altro video, ma questo non è un video per se stesso, ma è pensato come parte di un'installazione.

Questo nastro era abbastanza noioso perché non lo vedevate nel contesto dell'installazione. Ciononostante mi piacerebbe mostrarvi alcuni estratti da altri video che ho realizzato per installazioni. Questo è un lavoro tipico per un monitor (una ragazza che salta su e giù; dopo alcuni minuti lo schermo diventa nero e lo attraversano delle palle che rimbalzano). Nell'installazione si supponeva che l'osservatore si spostasse al monitor successivo e ogni volte le palle che rimbalzavano entravano dentro lo schermo. La donna che saltava cercava di scappare dalla scatola (il monitor) ma non ci riusciva. La prossima donna c'è riuscita (video dei piedi di una donna con delle scarpe rosse che continuamente scivola via dalla vista della telecamera). Questo è un clip di uno dei video che si vedevano nelle borsette (un video di oceano Fig. 4a).
Avete visto tutti la mia installazione alla Biennale di Venezia di questo anno? Se più della metà di voi lo ha già visto andrò avanti? Ok, ve la farò vedere comunque. Cercate di ricordare che quella di Venezia era una duplice proiezione e ora posso solo mostrarvi una proiezione alla volta. C'è una ragazza che cammina lungo una strada rompendo i finestrini delle macchine con un fiore, e nell'altro video c'è il fiore nelle sue mani. Saluti Luisa ed Alfredo! (Il video comincia). Dovreste immaginare queste immagini insieme. La ragazza che recita per me è italiana. Ora andrò avanti velocemente - scusate. Qui c'è un altro video. Questa sono io. Nell'installazione il monitor era grande solo cinque centimetri. Grido su a ognuno, sono piccola.
(Nel video Pipilotti guarda fisso "sopra" verso il pubblico, grida "Sono un verme! E tu sei un fiore! Avresti fatto tutto meglio! Aiutami! Scusami! Je suis un verme!" e prosegue in un'altra lingua: "I'm a worm! And you're a flower! You would have done everything better! Help me! Excuse me! I'm a worm!")
Il prossimo è un video per un'installazione chiamato "Beautiful" (la macchina "entra" nella bocca di Pipilotti, viaggia brevemente nel buio, e "esce" dal suo culo).
Questo è un lavoro dell'anno scorso. Questa è una fotografia del "baby studio" che abbiamo fatto, una specie di Hollywood in miniatura. Ho invitato dieci cantanti a partecipare. Prima di venire ho dato a ciascuno loro un CD di musica e loro l'hanno interpretato. Ciascuno dei cantanti avevano il suo proprio angolo dove interpretare il pezzo, e qui si vede l'allestimento dello studio. Le lampade sono state sponsorizzate da un produttore di film porno. Qui siamo nella produzione: questa è Pierangela Compagnino dalla Sicilia, una delle cantanti (Fig. 5). Ogni giorno veniva una cantante e ogni notte montavo il loro pezzo. Qui vediamo una fotografia di Southit, la donna il cui video vi mostrerò completamente. Mirielle ci sta facendo vedere sulla mappa da dove originariamente proviene. È stata costretta a fuggire da Istanbul, che è il motivo per cui canta il suo pezzo in turco. Aveva un studio molto semplice ed economico; qui si può vedere il tipo che mette il microfono nei capelli della cantante. Alla fine, a Ginevra, avevamo un'installazione di dieci monitor, ciascuno con una donna diversa. Era per la mostra di Paolo Colombo, e lui ha cucinato per noi tutti i giorni. Qui mi si vede osservare un video. Passo sempre molto tempo a guardarli. Se ho cinque minuti di nastro lo devo guardare almeno trenta volte prima di tagliarlo!
(Visione del video)
Così il suo testo, la sua interpretazione della mia musica, era una poesia d'amore chiamata "Il mio cavallo, il mio cane, il mio ragazzo, il mio uomo, la mia diva, il mio cigno". Le parole dicono: "La tua saliva è la mia giusta immersione nell'oceano di dolore". O "Il tuo pene intorno al mio collo come una collana di diamanti". Che era il testo turco.
Ora vorrei continuare a parlare in tedesco. (Pipilotti continua la conferenza in tedesco).
Ora che ho finito di mostrarvi tutti questi lavori, devo annunciarvi che ho deciso di smettere di fare l'artista, anche se, come ho già detto, non ho mai voluto esserlo. Quest'anno in giugno ho ricevuto una telefonata e mi è stato offerto un insolito lavoro, qualche cosa di completamente nuovo. Riguarda la direzione artistica di un'enorme esposizione internazionale che si svolgerà in Svizzera, intorno all'area di tre laghi, nel 2001. Non è una mostra d'arte ma una sorta di Esposizione Universale che coinvolge scienza, medicina, filosofia, tecnologia - ognuna di queste discipline insieme.
Non ho accettato subito questo lavoro. Dopo che ho ricevuto questa telefonata non ho potuto dormire per due settimane. Ero molto confusa. Ho pianto tutti i giorni. Ero molto arrabbiata. Alla fine ho rifiutato l'offerta. Ma, per darvi un'idea della dimensione, il progetto ha come budget un miliardo di dollari. E una cosa delle premesse di questa esposizione che mi piaceva moltissimo è che non vuole separare i vari campi e discipline l'uno dall'altro - voi sapete che, la scienza è qui, l'arte là, la tecnologia ancora più in là - ma tutto sarà insieme. Un'altra cosa: non ci sarà nessun marchio in rappresentanza delle corporation coinvolte. Poi, alla fine, ho deciso di accettare l'offerta, perché ho pensato a quello che ho sempre ricercato quando ero una ragazza: essere contro la freddezza, l'inganno e il male. Ho capito che come artista ero arrivata a un punto dove ricchissimi collezionisti stavano comprando il mio lavoro, e che non avevo mai avuto l'intenzione di essere un'artista; questo non era proprio quello che avrei voluto. Ho sempre voluto lavorare gli con altri e per altri e partecipare nell'evoluzione dell'umanità. Così per questa esposizione lavorerò con esploratori, mandandoli in altri Paesi a trovare il meglio di ogni cosa, per fare uno spettacolo fantastico, qualcosa che nessuno ha mai visto prima. Ho quasi finito la mia conferenza! Il concetto principale di questa esposizione sarà mescolare insieme queste singole professioni e farle lavorare insieme, e così eliminare la distanza tra cultura alta e bassa. Questo non vuole dire che lavoreremo a un livello bassissimo, troveremo un livello medio, un livello medio-alto, il più alto livello possibile.
Mille grazie. Sono molto felice che stasera ho potuto pubblicizzare il mio prossimo progetto, la mia carriera dopo la mia carriera come artista.

Domande del pubblico:
Domanda: Non ho capito esattamente che tipo di progetto sarà e sono molto preoccupato quando dice di aver smesso di essere un'artista.
Pipilotti Rist: Come ho già detto, non ci sono contraddizioni in questa scelta. È un concetto un po' duchampiano: non credo alla divisione tra cultura alta e bassa. Questa grande esposizione mostrerà i problemi fondamentali di oggi, e le principali domande filosofiche del nostro tempo. Saranno informazioni a cui ciascuno potrà accedere, ma presentate in un modo, e in un contesto, totalmente nuovi. Questo non vuol dire che non sarò mai più un'artista, ma possiamo dire che la mia carriera come artista è un po' a rischio perché nei prossimi quattro anni mi concentrerò solo su questo. Tra l'altro sarò un direttore artistico , ma non di arte.