Richard Brautigan, L'aborto - La biblioteca
(trad. ital. Rizzoli edit. Mi 1975)

Questa e' una bellisima biblioteca, molto fornita, molto americana, e l'ora e' perfetta. E'
mezzanotte. La biblioteca dorme profondamente. Come un bimbo che sogna, la porto
dentro l'oscurita' di queste pagine. Quantunque la biblioteca sia "chiusa", non devo
andarmene. Abito qui. Da anni la biblioteca e' anche la mia casa. del resto, occorre che io
sia qui in permanenza. E' un mio dovere. Rientra nelle mie mansioni. Non vorrei darmi il tono d'un piccolo burocrate: sta di fatto pero' che mi spaventa l'idea che possa venire qualcuno e non trovarmi. (...) Ho "chiuso" la biblioteca alle nove. Ma se arriva qualcuno con un libro, basta che tiri il cordone del campanello: questo suono mi fara' tralasciare qualsiasi cosa d'altro stia facendo: sia che dorma o cucini, sia che mangi o che faccia l'amore con Vida. Vida sara' qui a momenti. Stacca dal lavoro alle undici e mezza.
Il campanello e' una piccola campana che viene dal Texas. L'uomo che ce l'ha regalato e' morto da un pezzo e nessuno ha mai saputo il suo nome. Porto' qui la campanella e la poso' su un tavolo. Pareva imbarazzato. Se n'ando' subito via, forestiero. tanti anni fa. E' una minuscola campana, pero' conosce il sentiero d'argento che conduce al nostro udito e lo percorre con fare d'intimità.
Spesso i libri vengono portati la sera tardi o la mattina presto. Io devo esser qui a riceverli. E' mio compito. Anche se "apro" la biblioteca alle nove di mattina e la "chiudo" alle nove di sera, devo trovarmi qui ventiquattr'ore al giorno, sette giorni a settimana, per ricevere i libri. (...) Ora dovevo registrare il libro. Tutti libri che riceviamo vengono registrati sul Catalogo Generale della Biblioteca. E' una specie di verbale dove si annotano tutti i libri che entrano, giorno per giorno, mese per mese, anno per anno. Tutti vengono iscritti sul nostro Catalogo.
Non usiamo il sistema di classificazione Dewey ne' alcun altro metodo, per catalogare i nostri volumi. Li annotiamo sul nostro Librone, via via che arrivano. Quindi lasciamo che sia lo stesso autore a collocare il suo libro dove gli aggrada, su un qualsiasi scaffale a suo capriccio. Non importa dove venga collocato, tanto non viene mai nessuno a legger libri, qui, ne' a pigliarne in prestito. Questa non e' una comune biblioteca . E' diversa dalle altre biblioteche. (...)